RIVISTA N.63 - MALATTIE DELLA PELLE
IL PROBLEMA DELL’ACQUA
Il corpo perde costantemente la sua acqua con le escrezioni, - traspirazione, alito, urine feci, muco - si ha dunque spesso bisogno di colmare le provviste. L’acqua è la sola bevanda, sebbene non consideriamo come bevanda tutte le acque che consumiamo.
Difatti, tutti gli altri fluidi che prendiamo sono o degli alimenti (succo di frutti e di verdure, latte, zuppa, ecc.) o dei veleni (birra, vino, whisky, altri alcolici, tè, caffè e bevande gassose avvelenanti).
C’è dell’acqua in tutto ciò che mangiamo, così che in parecchie circostanze della vita abbiamo tutta l’acqua di cui il corpo ha bisogno senza bere. Finché le fontane colano e i fiumi scaturiscono, quelli che amano il benessere del loro corpo non abbandoneranno l’acqua.
I bisogni in acqua lungo la vita dell’uomo sono associati con le secrezioni e le escrezioni. Rigetta dell’acqua attraverso i polmoni ogni volta che espira, perde continuamente dell’acqua attraverso la pelle, perde continuamente dell’acqua attraverso le urine, perde dell’acqua attraverso le feci e attraverso la bocca.
A causa di questa perdita continua dell’acqua, deve rinnovarla con una frequenza che dipende dalla rapidità della perdita. L’evaporazione dell’acqua non si nota durante il riposo. Ma se fa caldo o si è molto attivi, si traspira di più e si perde più acqua.
L’evaporazione dell’acqua attraverso la pelle è molto importante per controllare la temperatura del corpo. Si suppone che la temperatura normale del corpo dovrebbe essere di circa 37°C, sebbene ci siano delle ragioni di pensare, come per tutte le " norme " della vita che sono accettate, che possa essere un poco troppo elevata.
La regolazione della temperatura è molto importante per il corpo. Tuttavia, la traspirazione ha un’altra funzione importante, quella di mantenere l’equilibrio dell’acqua. Difatti, troppa acqua o troppo poca acqua genera problemi.
Quando c’è troppa acqua, una traspirazione aumentata aiuta a ridurla. Ma se c’è troppo poca acqua, la diminuzione della traspirazione permette di conservarla.
BERE MOLTO O POCO?
Si dice che l’acqua sostiene la vita e che bisogna berne più di quanto la sete ne richieda. Ma non si è avanzata nessuna buona ragione secondo la quale la sete non è una guida affidabile per la quantità di acqua necessaria.
Secondo il dottor Trall: " Molto poca acqua è necessaria in quanto bevanda, purché le altre abitudini dietetiche volontarie siano fisiologicamente corrette.
La troppo grossa quantità di bevanda che si prende corrisponde ad uno stato febbricitante e infiammatorio del sistema, proveniente dagli alimenti concentrati, dalla carne, dal sale, dalle spezie, ecc.
Non c’è una quantità fissa di acqua che si deve bere durante la giornata. La quantità necessaria è determinata secondo una varietà di fattori: l’età, il sesso, la temperatura, l’attività e gli alimenti consumati.
Sono i fattori principali che determinano la quantità di acqua necessaria. E’ stupido stabilire una regola rigida e rigorosa dunque come quella che chiede di bere sei bicchieri di acqua per giorno.
Se fa caldo, traspiriamo di più e beviamo di più. Se fa freddo traspiriamo di meno e beviamo di meno.
Se siamo attivi e traspiriamo molto, abbiamo bisogno di più acqua che se fossimo inattivi e traspirassimo di meno.
La sete ci guida per bere come la fame ci guida (o dovrebbe guidarci) per mangiare ".
L’acqua è più benefica dell’alcol.
Quando si beve del vino al posto dell’acqua, quando si baratta il sonno con gli stimolanti e i narcotici, quando le bellezze della Natura e le virtù della passeggiata sono scambiate coi " piaceri " degli intossicanti, non solo i veri piaceri della vita sono diminuiti, ma sono diminuite anche le forze della vita.
L’acqua è il grande purificatore e pulitore. Ciò è riconosciuto nella religione come nella vita di tutti. E’ quella che sazia la sete e agevola le attività vitali.
LE ACQUE MINERALI
L’acqua serve per diverse funzioni nel corpo secondo la sua purezza, non secondo i sali minerali e le sostanze organiche che contiene. Le acque minerali e quelle che contengono delle quantità di impurità organiche sono, nella misura in cui ne sono cariche, malsane.
La vecchia nozione medica secondo la quale un’acqua putrida che neanche le mucche bevono, sarebbe un buon rimedio, è un’altra nozione erronea che la medicina intrattiene.
La nozione attuale che solo le acque drogate, vale a dire le acque che contengono dello iodio, del calcare, del cloro e del fluoro aggiunto sono sane, è un errore nefasto.
Qualche anno fa, le sorgenti minerali, le sorgenti solforose e le sorgenti calde erano delle stazioni per gli invalidi. Quando un fattore trovava in un luogo isolato una sorgente la cui acqua era molto impregnata di un odore fetido e di un gusto nauseabondo, al punto che il bestiame assetato rifiutava di berla, immaginava possedere una fortuna.
Si diceva: " ecco uno stagno che ha delle proprietà curative ". Allora, un hotel era costruito nelle vicinanze di questo stagno o di questa sorgente, i medici potevano mandare i malati a bere quest’acqua e a bagnarcisi, e delle guarigioni notevoli sarebbero riferite.
La fede nelle virtù curative o medicinali delle acque minerali significa che il principio fondamentale medico, quello che i veleni sono dei rimedi, è applicato alla bevanda e le impurità sono state ritenute a torto di avere delle proprietà sane.
Gli animali come l’uomo, quando sono costretti a bere l’acqua offensiva delle sorgenti, apprendono, come l’uomo, ad apprezzarlo ed è loro altrettanto possibile, esattamente come all’uomo, di trovare in seguito che l’acqua pura e dolce che avevano apprezzato una volta, è piatta, insipida e inaccettabile.
Sappiamo che il gusto degli animali, come quello dell’uomo, è suscettibile di essere pervertito.
L’acqua piovana, l’acqua dolce che proviene da una sorgente non contaminata (parecchie sorgenti non procurano acqua dolce) e l’acqua distillata sono le sole acque adatte da bere. Un filtro toglie ogni impurità nell’acqua, ma non toglie quelle che sono in soluzione.
Si dice che l’acqua distillata è morta. Ora, non c’è acqua vivente. Si dice anche che l’acqua distillata che è priva di sali minerali (sporcizie) travasa i sali minerali dai tessuti del corpo. Ora, se fosse vero, la sola acqua adatta sarebbe quella che è saturata di minerali.
A meno di essere saturata completamente, l’acqua tende sempre a rubare i minerali dei tessuti. L’acqua ordinaria da bere contiene alcune materie minerali, e non ruba meno sali minerali che l’acqua distillata ai tessuti.
L’acqua serve nel sangue a trasportare i sali minerali a tutte le cellule del corpo. Non sono i minerali grezzi del suolo, ma i sali biologici degli alimenti che dovrebbe trasportare alle cellule. Non c’è prova che l’acqua distillata non renda tanto facilmente questi sali quanto l’acqua carica di minerali.
Il dottor William Lamb dell’Inghilterra, diceva che l’uomo non è un animale bevitore e che i frutti e le verdure contengono abbastanza acqua per tutti i suoi bisogni e che essi dovrebbero costituire il suo menu.
Oltre il 50% dei nostri alimenti è acqua pura. Allora perché dobbiamo prendere spesso dell’acqua diversamente da quella che è contenuta nei nostri alimenti? Poiché perdiamo costantemente dell’acqua sotto forma di traspirazione, urina, vapore dell’alito e nelle feci, e ne perdiamo più di quanta ce ne forniscano gli alimenti.
Ma, ciò non è sempre vero, perché in parecchie circostanze gli alimenti forniscono tutta l’acqua necessaria. In altre circostanze, non lo fanno. Colui che lavora nei campi al caldo perderà tanta acqua che avrà bisogno di riceverne di più.
Un impiegato che lavora in un locale ad aria condizionata e il cui menu contiene molta acqua non avrà bisogno di berne altra. Il nostro menu è in effetti, spesso troppo secco e può essere migliorato senza fare ricorso alla birra, al caffè o al tè.
Ci sono parecchie circostanze nella vita in cui l’acqua è glorificata da un bicchiere di acqua chiara, fresca e dolce.
I SUCCHI
In certi ambienti, si raccomanda di sostituire l’acqua col succo dei frutti e delle verdure. Ora, è un programma irrazionale. Sembra si pensi che l’acqua sia da qualche parte un male.
Ora, i suoi rapporti con l’organismo sano e vivente e lo scopo che serve nelle diverse funzioni del corpo provano che l’acqua è essenziale alla vita. Siccome costituisce la più grande parte del corpo, non c’è nessuna ragione di temerla.
La persona idrofobica che beve succhi di frutta e di verdure tra i pasti al posto dell’acqua sta certamente mangiando tra i pasti. Può essere sicura di abusare di cibo e di sbilanciare il suo metabolismo.
D’altra parte, bisogna sapere che il latte non è una bevanda, ma un alimento. Traiamo il latte dagli animali che l’hanno preparato per nutrire i loro piccoli. Anche i succhi di frutta e di verdure sono degli alimenti, non delle bevande.
Anche le zuppe sono degli alimenti liquidi. Il caffè, il tè, il cacao, le bevande al cioccolato e le bevande simili dovrebbero essere considerate non come bevande, ma come veleni.
L’acqua, i succhi di frutti e di verdure, le zuppe e gli altri fluidi che si prendono con un pasto diluiscono inevitabilmente i succhi digestivi e alterano il loro pH. Ciò ritarda il processo della digestione.
Il caffè, il tè, il cacao, tutte le bevande al cioccolato e tutte le bevande che contengono delle sostanze tossiche, diluiscono non solo i succhi digestivi, ma aggiungono l’effetto inibitore dell’acido tannico, della caffeina, della teina, della teobromina, ecc. agli effetti di ritardo in generale. Tali sostanze coi pasti sono da condannare.
E’ possibile bere troppo ed è altrettanto possibile bere troppo poco. Questi due estremi sono nocivi.
Abbiamo un’abitudine coltivata di bere coi pasti. Ora, la nostra regola è di non bere mai coi pasti.
In certi ambienti, si condanna di bere appena prima del pasto. Se ciò si applica a tutti i liquidi salvo l’acqua, siamo d’accordo. Difatti, l’acqua non soggiorna nello stomaco che poco tempo e si può berla una decina di minuti prima del pasto senza disturbare i processi digestivi.
Gli altri liquidi, che sono degli alimenti o dei veleni, non sono espulsi altrettanto rapidamente dallo stomaco. La pratica di bere dei succhi di frutta o di verdure poco prima dei pasti rovina la digestione dei farinacei e quella degli alimenti azotati.
Si può bere un’ora o un’ora e mezza dopo i frutti. Avevamo detto che la bevanda può essere presa una mezz’ora dopo un pasto di frutti, ma in parecchi casi i frutti restano molto più tempo nello stomaco.
I farinacei hanno bisogno al massimo di circa due ore per la loro digestione nello stomaco, sicché si può bere senza timore due ore dopo un pasto di farinacei.
Le proteine hanno bisogno di quattro ore per la digestione gastrica. Sarebbe saggio dunque aspettare quattro ore dopo un pasto di proteine prima di bere.
- Dr Shelton
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