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MaiPiuMalato



RIVISTA N.11

MAI PIU’ MALATO?

La Salute Con Una Vita Sana , era lo slogan dei primi igienisti del secolo passato.
Questo slogan sottolinea il fatto che la preservazione della salute e la prevenzione della malattia sono dei processi identici che implicano l’uso degli elementi normali della vita.
Si può così costruire e mantenere un tale stato di salute superiore tale che nessuna malattia possa svilupparsi.
Invece, proporzionalmente alle negligenze ed al disprezzo delle leggi della vita, si diventerà suscettibili alla malattia e più profonda sarà la sua evoluzione.
Finché si osservano accuratamente le leggi della vita in un’organizzazione sana, si sarà al riparo dall’evoluzione della patologia.
La malattia non si sviluppa senza causa. Ci sono delle leggi che regolano la vita umana come in qualsiasi altro sistema o costituzione.
Chi viola le leggi della sua vita, volontariamente o inconsapevolmente, dovrebbe sapere, quando soffre mentalmente e fisicamente, che è la conseguenza delle sue trasgressioni.
Non si soffre senza ragione di una prova improvvisa, provvidenziale o diabolica, non più che di un’infezione maligna.
In un editoriale scritto nel 1851 nel suo Giornale, Trall diceva:
Abbiamo affermato spesso ed abbiamo provato che il colera non può esistere in coloro che hanno delle abitudini fisiologiche sane.
Crediamo, inoltre, che è nel potere di tutti, in ogni tempo e dovunque, di controllare volontariamente le proprie abitudini, in tal modo da evitare questa malattia o qualsiasi altra.
Ha ammesso tuttavia che siamo soggetti alle influenze produttrici di malattia difficili da evitare " talvolta ".
Aggiunse che queste influenze di per sé non produrranno il colera. Difatti, prima che il colera possa evolversi e qualunque siano le cause predisposte o provocatrici, occorre che ci sia uno stato morboso del corpo proveniente da abitudini malsane.
La prevenzione della malattia e la restaurazione della salute con l’uso intelligente dei mezzi abbondantemente forniti all’uomo per mantenerlo in uno stato normale, sono i soli mezzi logici per prevenire la malattia.
Se si possiede una conoscenza perfetta delle leggi della vita e si vive nell’ambiente in cui possono essere seguite perfettamente, la malattia diventa impossibile.
Nel suo libro: " SCIENCE OF HEALTH " (La Scienza della Salute), Trall scriveva nel 1873:
Durante l’epidemia di colera che aveva imperversato a New-York nel 1832, tra le migliaia di persone che avevano adottato delle abitudini di vita sana nessuna morì di colera, sebbene certi abbiano avuto questa malattia sotto una forma benigna ".

LE EPIDEMIE
Ha espresso così il punto di vista igienista sulle epidemie secondo cui la chiave che apre il loro mistero risiede nel fatto che i corpi sono sporcati internamente e che la salute degli individui toccati è minata da una vita anti-igienica e malsana.
Aggiungeva: " qualunque sia le cause provocate che esistono all’esterno, si trova dentro al corpo un nocciolo o un campo su cui la malattia si evolve e un fattore alimentare su cui si costruisce.
Un medico allopatico, il dottore Wilson di Airmont, Ala., aveva dato il punto di vista medico corrente in una discussione con Trall. Affermava che " quasi tutti gli scienziati sperimentati confermeranno che il sistema igienico più rigido e più perfetto non procurerà un’immunità contro le malattie della malaria ".
Questo punto di vista non è quasi variato in medicina da quel tempo.

IL PROGRAMMA MEDICO
Il programma medico per prevenire la malattia, esattamente come il suo programma per guarirla, consiste quasi interamente nell’utilizzare i veleni.
Al momento della rinascita dell’Igienismo, la medicina aveva solamente due preventivi: la chinina contro la malaria e la vaccinazione contro il vaiolo. Si mettevano in quarantena i cosiddetti casi di malattie " contagiose " e le uniche misure preventive utilizzate comprendevano la fumigazione dei luoghi dove si erano scoperti i casi contagiosi.
La fumigazione è una procedura preistorica che si ritrova in Omero, ed utilizzata all’origine per cacciare i cattivi spiriti.
Al momento della rinascita dell’Igienismo, la medicina non sapeva ciò che aspettava con la pratica della fumigazione.
La quarantena era supposta isolare i casi contagiosi e prevenire così la propagazione della malattia.
Ma siccome la medicina non aveva nessuna concezione della legge e dell’ordine nella vita, non poteva comprendere un programma di prevenzione tanto semplice che consiste nel vivere in armonia con le leggi della vita.
Avvelenare i malati coi medicinali e i vaccini, vale a dire dar loro la malattia per impedirle di svilupparsi, ecco un punto di vista all’opposto della vita. E’ un’illusione che la medicina continua ad intrattenere fino ad oggi.
I medicinali " di prevenzione " qualunque siano, proprio come le " guerre preventive ", sono degli errori e un vero pericolo.
Supponendo che il programma medico di immunizzazione sia valido, non si prende in considerazione che, solamente, alcuni sintomi complessi e si lasciano da parte la grande massa delle sofferenze dell’umanità all’infuori di questo programma.
I medici stessi ammettono le carenze del loro programma quando dicono che la malattia è inevitabile e che la salute è un miraggio.
Il dottore James C. Jackson aveva scritto:
Sono disgustato della malattia e sono stanco di vederla. Non credo che sia necessaria né conveniente. Detesto la filosofia secondo la quale è naturale cadere malati e non accetterò nessuna generalizzazione che conduca ad una tale conclusione .
Il mondo si sbaglia totalmente su questo problema e mi rallegro di incontrare qualsiasi movimento da ovunque venga che cerchi legittimamente di correggere le idee correnti su questo argomento ".

DUE ASSIOMI
I due seguenti assiomi che conseguono dai principi igienisti riassumono la posizione igienista concernente la prevenzione della malattia:
1) tutto ciò che tende a stabilire e a rinforzare la salute generale dell’individuo è un mezzo naturale che permette al sistema di evitare l’evoluzione della malattia.
2) tutto ciò che tende in qualsiasi modo a deprimere o a deteriorare la salute generale deve rendere necessariamente il corpo più soggetto all’evoluzione della malattia.
Questi principi sono evidenti di per sé stessi e dobbiamo precisare in più che essi si applicano non solo alle cosiddette malattie infettive, ma a tutte le malattie.
Difatti, è molto dubbio che un organismo perfettamente sano possa essere reso malato a causa di qualsiasi cosiddetta infezione.
Ne segue che il nostro scopo è di insegnare al popolo come evitare la malattia, come diventare più forti e più saggi nella sua generazione, come vivere molto tempo con una salute ed una gioia perfetta.
La medicina non sa come gli uomini dovrebbero vivere. Ogni frazione, ogni cittadina e ogni città lo confermano.
Là dove ci sono dei medici, non c’è salute.
Praticamente tutti sono più o meno malati. Nessuno è guidato correttamente dai medici che, del resto, sono malati essi stessi e le loro famiglie.
Gli studenti in medicina non...
studiano l’uomo
che nelle sue anomalie,
ed elaborano delle teorie fottute
per giustificare il rimedio.
Finché la scienza medica ruota intorno alla patologia invece di applicarsi alla fisiologia, continuerà a seminare i semi dell’errore e della malattia. Inoltre, trascurerà di sostenere la salute della comunità il cui pericolo è proporzionale alla sua ignoranza.
Nessuna penitenza medica, nessun sacrificio può compensare le trasgressioni fisiologiche.

L’IGIENE PUBBLICA E L’IGIENE PERSONALE
Attualmente, i soli contributi validi della medicina per prevenire la malattia consistono nel controllare le istituzioni sanitarie delle nostre città e dei nostri stati.
Ma ciò non basta.
Per quanto sia importante l’igiene pubblica, vale a dire il risanamento, l’igiene personale è ancora più importante.
I principi dell’Igienismo devono essere applicati alle abitudini individuali per eliminare le cause della malattia della nostra vita.
Non basta pulire le vie, svuotare le nostre pattumiere, drenare le pozze stagnanti. Bisogna analizzare soprattutto le nostre abitudini alimentari, le nostre bevande, il nostro sonno, i nostri esercizi, il nostro tabacco, i nostri abusi passionali, eccetera, per applicare loro delle regole corrette.
L’igienismo non offre ai malati alcun vantaggio particolare che possa equivalere a quello che consegue al mantenimento della salute, che previene così l’evoluzione della malattia.
Le " belle " prestazioni, ma molto dubbie, dei rimedi elaborati dai venditori ambulanti di cure mediche o terapeutiche che rendono necessaria la moltiplicazione dei medici piuttosto che la promozione dell’interesse pubblico per la salute, rappresentano uno stile di vita che nessun popolo intelligente ed informato può tollerare per molto tempo.
Le misure preventive hanno certamente ben più valore delle misure rimedianti, mentre i rimedi specifici della medicina non hanno alcun valore.
Ad intervalli, un propagandista medico spunta sui giornali per annunciare alcune osservazioni buffe sulla necessità di prevenire la malattia, ma ha sempre in mente l’idea di vendere più vaccini e più sieri!
Ora la guerra che propone di impegnare contro la malattia è fittizia quanto quella che il Presidente Johnson vuole impegnare " contro la povertà ".
Tre anni fa si era riunita un’assemblea mondiale per la salute (World Health Assembly) a Ginevra. Si discusse dell’emergere di una nuova stirpe di medici supposti prevenire la malattia.
Questo nuovo medico diventerà " un ricercatore sociale che conosce l’ambiente sociale dei suoi pazienti e delle loro famiglie e che sarà pronto a cambiare il loro stile di vita per prevenire la malattia ".
Ecco che ci si propone un genere di aristocratico medico che potrà cambiare lo stile di vita dei suoi pazienti. Governerà dal fondo della sua grande saggezza acquistata, ma da quale fonte l’avrà acquistata?
Che cosa sanno i medici sull’influenza dello stile di vita sulla malattia?
Se bisogna prodigar loro queste conoscenze ciò vorrà dire che la medicina subirà una rivoluzione e che l’industria dei medicinali sarà distrutta. Non sogniamo.
Che occorra iniziare un cambiamento dello stile di vita per la preservazione e la restaurazione della salute, gli igienisti l’hanno proclamato come essenziale, mentre la medicina li denunciava come ciarlatani.
E’ capace di cambiare casacca per diventare a loro volta ciarlatana, adesso? No, se si conoscono l’industria farmaceutica e i suoi bisogni economici.
Ogni proposta seria per un programma destinato in modo autentico a prevenire la malattia vedrà alzarsi di fronte a lei l’opposizione testarda da parte di quelli che hanno un interesse finanziario nella propagazione delle malattie.
Difatti, una prevenzione autentica farebbe la rovina dei trattatori di malattie. Senza la malattia, l’industria medica tutta intera sarà rovinata. Di conseguenza, occorre che ci siano sempre dei malati.
La medicina non si è interessata mai alla salute, e suppone allegramente che ci saranno sempre dei malati, come si suppone che ci saranno sempre dei poveri.
Si dice difatti che la salute è un miraggio, un’illusione che solo gli strambi, i ciarlatani e gli estremisti presentano come una possibilità incontestabile.
Questa supposizione è essenziale per la perennità stessa dell’industria medica.
Ma se si rende conto che la salute è una possibilità universale, il pericolo per la medicina sarà di vedere dei milioni di malati attualmente sfruttati senza pietà dall’industria medica richiedere che si fornisca loro un programma di salute.

UNA UTOPIA?
Per stare bene, per godere di tutte le facoltà fisiche e mentali, per avere un’armonia del corpo e dello spirito, per non soffrire di nessun dolore, per avere degli istinti perfetti affinché i sensi siano una sorgente di veri piaceri, per non avere delle febbri né degli accessi di passione - tutto ciò sembrerà utopico al popolo e la medicina non l’insegnerà.
Ora, l’uomo ha diritto a tutte queste conoscenze e più ancora.
Difatti, l’uomo è ricco per la sua nascita divina.
In una salute sostanziale, quale ricco campo si stende davanti a lui!
Il cielo con la sua aiuola blu; la terra vestita di verde e cosparsa di fiori colorati; la levata e il tramonto; l’ombra e la luce; le stelle e le nuvole; l’alba e la pioggia, - tutto ciò costituisce un bel focolare per l’uomo e lo invita a godere di una vita sana.
Ma ingannato dalle luci scintillanti e perfide, l’uomo moderno si ritrova immerso in un labirinto inestricabile.
E per scappare da questo labirinto, dovrà fare un volta faccia radicale nelle sue abitudini di vita.
Sebbene siano farciti di errori, i vecchi sistemi sono intrattenuti dalla buona creanza della società, dal conservatorismo generato dal tempo e dal potere acquistato dai vecchi costumi.
Sono delle cose fisse che sono supposte rimanere in modo permanente.
Difatti, hanno le loro radici profondamente ancorate nelle idee, nelle nozioni e nei costumi degli uomini.
Sono saldate dalle speranze e dalle paure dei popoli; sono protette pienamente e fortificate, perché l’errore si attacca sempre.
Difatti, l’errore deve attaccarsi a qualche cosa se no crolla, perché il suo sostegno è sempre dall’esterno. E’ sprovvisto della forza interiore ed ogni posizione che assume viola le leggi della gravità.

I MICROBI
Si dice che i microbi sono le cause della malattia, ma l’eccezione in questo caso è la regola.
Difatti, anziché essere tutti infettati da tutti i microbi, non ci sono che alcuni che sono toccati in un dato momento e non da tutti i microbi.
Si può avere una polmonite, ma è molto raro che si abbia anche una febbre tifoide o un vaiolo con la polmonite.
Sembra che se si possiede una resistenza molto debole e che si possa essere affetti dai microbi della polmonite, sarà abbastanza bassa affinché si sia infettati da qualsiasi microbo allo stesso tempo.
I microbi sono dovunque, come Dio è dovunque.
Non si può sfuggire loro e le barricate contro la loro onnipresenza sono ridicole.
Quando si suppone che la malattia è causata da qualche cosa contro la quale non ci si può proteggere, è accusare le forze della creazione o dell’evoluzione di non avere protetto l’uomo come gli animali inferiori.
E’ supporre che la costituzione dell’uomo non sia ben adattata al suo ambiente naturale e non adatta correttamente ai bisogni di una vita sana, come, per esempio, è il caso della tartaruga.
C’è tutto un gruppo di scrittori " scientifici " che accusano le zanzare, le mosche, i flagelli eccetera, di essere all’origine del declino e della scomparsa delle anziane civiltà.
Questi autori sono talmente " scientifici " che hanno inghiottito tutta la biscia medica, vale a dire tutto il magma confuso dell’ipotesi sull’eziologia avanzato dalla medicina.
Non pongono mai domande, non dubitano mai. Non fanno che ripetere come i pappagalli le follie dei venditori ambulanti di veleni.
Ora, la natura è buona ma precisa, dolce ma esigente, amorevole ma severamente giusta, e chi pone la sua fiducia nell’arte, piuttosto che in lei, fa un errore, spesso fatale.
Finché si è in vita, bisogna spiegare uno sforzo per la sua preservazione. Ecco ciò che costituisce una condotta adatta.
Un cattivo trattamento può spegnerla invece, solamente più rapidamente.
Se gli esseri umani si curassero non fosse che a metà di quanto essi trascurino la loro salute, conoscerebbero poche malattie; se fossero non fosse che a metà rispettosi delle leggi della loro vita della loro audacia nelle loro violazioni, adesso la salute sarebbe la regola e la malattia l’eccezione.
Se una strada nella nostra vita è ricompensata dalla salute e il suo opposto fosse punito dalla malattia, non sceglieremmo il primo?
La natura non vede di buon occhio l’ignoranza e la negligenza.

L’EREDITA’
Certi organismi sono talmente deboli di nascita che non sono fisicamente abbastanza forti per resistere alle violazioni quotidiane più correnti delle leggi della vita.
Invece, certi organismi sono capaci di resistere alle violazioni durante lunghi periodi perché il loro organismo vivente possieda delle provviste di compenso che possono, in ogni caso, essere in grado di neutralizzare le malefatte che sarebbero diversamente permanenti.
I genitori non possono trasmettere alla loro prole che le organizzazioni che possiedono nei loro geni, pure avendo il controllo degli elementi dell’ambiente nell’evoluzione della loro discendenza.
Così, il bambino può essere migliore o peggiore dei suoi genitori, secondo il controllo dei fattori nutrizionali così come di altri fattori.
Il risultato può essere un miglioramento o una degenerazione della dotazione parentale, secondo le condizioni favorevoli o sfavorevoli delle condizioni di evoluzione pur avendo le stesse relazioni con le organizzazioni dalle quali provengono, come la quercia gigante risulta dalla ghianda.
Il seme, l’uovo e le altre circostanze essendo uguali, inferiori o superiori al seme, all’uovo ed alle altre circostanze parentali ne va parimenti per la pianta, l’animale o l’individuo che sarà uguale, inferiore o superiore alla dotazione parentale.
Le più grandi perfezioni sono i risultati più spontanei della natura.
Quando le forze della vita si attaccano meglio che possono in favore del nuovo organismo, i genitori tirano spesso dal lato opposto.
Allora le forze dell’evoluzione sono frustrate e i genitori sono convinti che la natura è in errore e che si possano correggere in qualche modo i suoi errori coi veleni del medico o il buon bisturi del chirurgo.
Invece di contare sull’arte dubbia della medicina e della chirurgia, si dovrebbe chiedersi piuttosto:
- Dove è l’errore della natura nella sua applicazione dell’igiene?
- L’errore è il nostro, non quello della natura?
I primi igienisti intrattenevano il punto di vista che la riforma doveva anticipare, vale a dire rimediare alle condizioni patologiche nel sistema.
Preservare la salute è prevenire lo sviluppo della patologia.

LE MALATTIE GRAVI IRREVERSIBILI
Tuttavia, ci sono delle malattie come il cancro, l’emorragia cerebrale, ecc. la cui mortalità può essere ridotta solamente dalla prevenzione e non da qualche processo che rimedia.
In questi casi, la prevenzione richiede la preservazione di una salute superiore, ciò che richiede un controllo permanente del proprio stile di vita.
Difatti, il bisogno del self control rende la regressione possibile.
Se questa possibilità è realizzata, ciò prova che il controllo che esercitiamo su noi stessi e sulle circostanze è valido.
La maggior parte delle persone sperano troppo col loro stile di vita parziale. Ora, non dovrebbero aspettarsi in questa applicazione parziale di evitare tutte le malattie, anche se rispettano le regole di una sana dietetica.
Dovrebbero sperare solamente meno malattie, perché la salute non dipende solamente dagli alimenti sani.
Per evitare completamente la malattia, si dovrebbe avere un’organizzazione fisica perfetta, parimenti che un ambiente naturale adatto, e lo stile di vita totale deve essere conforme con le leggi della vita in tutti i suoi aspetti.
Un’acqua inquinata, l’aria contaminata, gli alimenti industrializzati e tossici, e tanti altri elementi della vita moderna fanno sì che non si possa sfuggire ad ogni malattia.
Pochissimi hanno un’organizzazione fisica perfetta; nessuno rispetta le leggi della vita in tutti i suoi aspetti.
Il rispetto di una o di due condizioni della salute non basterà per assicurare la salute.

L’ESEMPIO
Dobbiamo mostrare al popolo come mantenersi in buona salute.
E’ una cosa dir loro come fare, ma è un’altra mostrare loro come agire.
Il nostro secolo è quello della pratica e la migliore istruzione è l’esempio.
Difatti, quando si vede fare qualche cosa si apprende come farla; e facendola si fissa di più la conoscenza.
Non basta enunciare ciò che bisogna fare. Dobbiamo illustrare i nostri principi igienisti al popolo, mostrar loro che vivendo sanamente noi siamo in migliore salute che loro; mentre essi sono deboli, noi siamo forti; mentre essi sono malati, noi stiamo molto bene; mentre essi ingurgitano veleni, noi utilizziamo le cose normali della vita senza fare ricorso ai veleni; mentre essi vivono nell’ignoranza dei fattori generali e speciali che reggono la salute, noi diventiamo tutti i giorni sempre più saggi in questo campo.
Tali testimonianze sono sorprendenti ed è inutile predicare l’igienismo a meno che i suoi risultati meravigliosi non siano evidenti nelle nostre proprie vite. - Tradotto da A.M. dal libro Igiene Naturale, p. 414, del Dr Shelton.


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