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ArtrtismoECalcificazione


MOVIMENTO IGIENISTA ORIGINALE

BOLLETTINO TECNICO



                            Pubblicazione a larga diffusione 

18 gennaio 2007, rip. 5.11.017


ARTRITISMO & CALCIFICAZIONE

Titolo originario: CALCIFICAZIONE - LA FORESTA PIETRIFICATA DEL CORPO

 

AI RAGGI X

Quando si guardano le radiografie di una persona artritica, si vedono dei grandi accumuli di sostanze bianche intorno alle ossa, soprattutto nelle giunture e intorno ad esse.
Normalmente, la spina dorsale vista ai raggi X dovrebbe somigliare a una pila di scatole sovrapposte una sull'altra con un scarto di 6 mm tra l’una e l’altra.
Ma in un artritico le scatole sono più larghe alle estremità che in mezzo, con attorno righe bianche più spesse. Queste righe bianche significano che le scatole cominciano a unirsi.
Si osserveranno anche dei pezzettini bianchi sparpagliati intorno ai tessuti. Sono degli osteofiti[1] detti “topi delle giunture” perché assomigliano a topi.
Le arterie principali, che non dovrebbero essere assolutamente visibili ai raggi X, sembrano tubi biancastri.
Infine, i calcoli sono visibili nella cistifellea e nei reni.
Ciò che si vede è la calcificazione della spina e delle arterie. Sono il calcio e gli altri minerali alcalini che fuoriescono dalle ossa e si installano nel corpo, dovunque non dovrebbero trovarsi.
Questa calcificazione si osserva anche nei reni, nei calcoli e nelle valvole del cuore, nell'orecchio interno e nella mielina intorno ai principali nervi.
Nei casi di demenza senile la calcificazione può interessare il cervello.
E in caso di incidente, il corpo rinforza la parte ferita col calcio che dovrebbe sciogliersi con la cicatrizzazione, ma persiste quando le giunture sono artritiche.
I calcoli alla cistifellea e ai reni sono fatti soprattutto di calcio.

DA DOVE VIENE TUTTO QUESTO CALCIO ?

Questo calcio è uscito delle ossa come le stalattiti dal soffitto di una grotta? Indubbiamente, perché vediamo le ossa divenire porose, fragili e demineralizzate.
La risposta a ciò si trova nelle cellule specializzate chiamate chemioricettori, che si trovano nelle arterie maggiori. Queste cellule reagiscono all'acidità o al pH del sangue.
Difatti, il pH del sangue deve restare costante entro limiti molto ristretti affinché il corpo possa funzionare. Ne consegue che queste cellule sono molto sensibili a ogni variazione dell' acidità e la loro reazione è molto veloce.
Le variazioni del pH attivano queste cellule che mandano degli impulsi nervosi alla ghiandola paratiroide, piccola ghiandola nel collo al di sotto la tiroide la cui funzione è quella di produrre un ormone paratiroideo che espelle il calcio dalle ossa e lo scioglie nel flusso sanguigno, per neutralizzare l'eccesso di acidità.
Il calcio si combina con gli acidi per formare dei sali di calcio che poi vengono depositati  in tutte le parti del corpo, provvisoriamente, per non disturbare la circolazione.
Questi depositi si accumulano nelle giunture, nei vasi sanguigni, nelle ghiandole, nei nervi, nei reni ed in ogni altro punto dove possono installarsi.
Le conseguenze di questi accumuli dipendono dal punto colpito.

I SALI DI CALCIO E L'ANCHILOSI

I sali di calcio che si attaccano alle membrane sinoviali (le superfici in movimento) di una giuntura induriscono queste superfici molto sensibili; di conseguenza la giuntura si infiamma e il suo movimento causa forti dolori.
È la condizione dell'artritico. Il movimento della giuntura diminuisce finché i depositi sulle due giunture si fondono. È l'anchilosi. A questo stadio, il dolore diminuisce perché la giuntura diventa rigida e il movimento impossibile.

L'ACIDO URICO

Affinché i depositi calcarei si installino nelle arterie, la superficie interna delle arterie deve prima diventare rugosa a causa dei cristalli di acido urico che vi si incollano.
Ora, l'acido urico proviene soprattutto dagli acidi nucleici (DNA e RNA) delle cellule animali, vale a dire dalla carne.
Gli animali carnivori e onnivori hanno un enzima chiamato ureasi che decompone l'acido urico in allantoide che i reni eliminano facilmente. Ma gli esseri umani non hanno ureasi e non sono dei carnivori, come i gatti e i cani, né onnivori come i maiali e i topi. Noi siamo per natura vegetariani.
Quando l'acido urico indurisce la superficie arteriosa, la combinazione di sali di calcio e colesterolo si incolla per formare la placca arteriosclerotica che ostruisce l'arteria come il calcare in una tubatura.
Nei casi avanzati, quando le pareti arteriose cominciano a deteriorarsi e a indebolirsi, i depositi di calcio si accumuleranno e renderanno l'arteria rigida e fragile.
È il tubo bianco visibile ai raggi X che indica l'indurimento delle arterie. Se una di queste arterie calcificate dovesse cominciare a strapparsi o a screpolarsi, si può verificare una emorragia. Spesso questo avviene nel cervello e lo si chiama attacco o incidente cerebro-vascolare.

LE VALVOLE

La calcificazione colpisce anche le vene, soprattutto le valvole dei piedi che impediscono al sangue di scorrere nella direzione contraria.
Il fiotto venoso scorre generalmente verso l'alto quando si è in piedi.
In questo caso abbiamo le vene varicose e il gonfiore ai piedi.

LA PROSTATA, L'ORECCHIO, L'OSTEOPOROSI, I DENTI

Anche le ghiandole possono calcificarsi, come la prostata, dopo la cinquantina.
Il calcio può anche accumularsi nell'orecchio mediano e disturbare il movimento dei tre ossicini che trasmettono i suoni del timpano ai ricevitori dell'orecchio interno. Ne consegue una perdita dell'udito.
La calcificazione delle guaine nervose porta alla paralisi o all'atrofia di organi e di muscoli o alla perdita del coordinamento e delle sensazioni.
Con questa migrazione del calcio contenuto nelle ossa verso tutte le parti del corpo, l'approvvigionamento dei minerali per le ossa e per i denti (che sono anch’essi ossa) si esaurisce. È l'osteoporosi, nella quale le ossa diventano porose, demineralizzate e fragili, col rischio di frattura.
La dentina dei denti diventa demineralizzata e soggetta alle carie. Quando lo smalto dei denti è eroso o si lacera per l'acidità, sopravviene la carie.


LA CAUSA

Da dove proviene questa acidità dal sangue? Proviene da un menù costituito in gran parte da alimenti acidificanti. In questi casi gli acidi formatisi nel tubo digestivo passano nel sangue dove attivano i chemiorecettori, cosa che scatena un processo di scioglimento dei minerali alcalini delle ossa in direzione della corrente sanguigna, per neutralizzare gli acidi.
Gli alimenti alcalinizzanti procurano al corpo una riserva di minerali alcalini, soprattutto calcio, magnesio e potassio che vengono assimilati nelle ossa. Conservano la durezza delle ossa e forniscono al corpo il suo fabbisogno di minerali.
Gli alimenti alcalinizzanti sono:
  la frutta,
  la verdura,
  i semi germogliati, non scaldati né industrializzati.
Infatti i minerali sono ossidati dal calore e formano dei composti insolubili e inutilizzabili, cosa che lascia degli scarti acidificanti quando la parte alcalina è stata tratta dalla soluzione.
Gli alimenti più acidificanti sono:
  la carne,
  il pollame,
  il pesce,
  le uova.

I CARNIVORI

Gli animali carnivori cacciano, uccidono e divorano intera la loro preda, ivi comprese le ossa e il sangue che contengono minerali alcalini.
Non cuociono niente e non possiedono fabbriche di generi alimentari. Questi animali possiedono l'enzima ureasi che decompone l'acido urico.
Inoltre la loro struttura anatomica è adattata a questa alimentazione. Il loro tubo digestivo è, infatti, molto corto rispetto alla loro taglia, cosa che impedisce la putrefazione del bolo alimentare, che viene espulso velocemente.
Infine, questi animali possiedono un fegato e dei reni molto grossi per disintossicare ed eliminare gli scarti tossici.
Il loro sistema digestivo produce acido cloridrico molto concentrato nello stomaco e attiva molti enzimi che digeriscono le proteine e che sciolgono le ossa e le fibre muscolari dell' animale mangiato.
Ciò si accompagna anche a una secrezione di muco che protegge la mucosa dello stomaco dall'erosione degli acidi e degli enzimi.
I carnivori sono anti-sociali, cattivi e violenti.
Gli scarti azotati prodotti dall'alimentazione carnivora hanno un effetto stimolante simile all' anfetamina, e gli animali diventano molto aggressivi, cosa che permette loro di sopravvivere nella Natura cacciando e difendendo il loro territorio.

I LATTICINI

Gli altri alimenti acidificanti sono i latticini, anche se li si considera come le migliori sorgenti di calcio e il latte è presentato come l'alimento perfetto per la costruzione di ossa forti e sane, denti, corna e zoccoli nei piccoli.
Ora, nel latte di mucca il calcio è combinato chimicamente con la molecola della caseina. La caseina è la proteina del latte utilizzata nella fabbricazione della colla bianca.
D’altra parte, i vitelli e i manzi hanno un enzima, che gli uomini non hanno, che separa il calcio dalla caseina. Ne consegue che noi non possiamo assorbire il calcio contenuto nel latte che si limita a passare attraverso il tubo digerente, come uno scarto. Inoltre, la pastorizzazione, processo in cui il latte è scaldato a 160°F per una mezz'ora, ossida tutti gli altri minerali alcalini. E ciò che rimane dopo la perdita della parte alcalina è molto acidificante.
È probabile che anche nel latte di capra e altri animali, il calcio sia legato a un composto che ignoriamo e di cui non abbiamo l'enzima necessario per assorbirlo.
Infine, il grasso nei latticini ritarda la digestione e la circolazione del sangue. Difatti, i corpi grassi nello stomaco rivestono gli alimenti e impediscono agli enzimi di raggiungerli.
E quando il passaggio degli alimenti è rallentato dai grassi, fermentano; ciò trasforma gli zuccheri e gli amidi in acidi e in alcol invece che in sostanze nutritive.
Il risultato di una “buona colazione” mattutina è di fornire al corpo dell'alcol per parecchie ore. Inoltre i grassi nel sangue rallentano la circolazione dei globuli rossi attraverso i capillari.
I capillari sono dei vasi microscopici che coprono tutti i tessuti, portano a ogni cellula le sostanze nutritive e portano via gli scarti.
In primo luogo, i grassi ostruiscono il passaggio nei capillari.
Secondariamente, fanno sì che i globuli rossi si appiccichino gli uni agli altri per diventare delle masse che non possono passare dalle aperture normali che, inoltre, sono ostruite dai depositi di grasso.
Normalmente i globuli rossi possono attraversare i capillari uno alla volta. Ma quando i capillari sono bloccati dai grassi e dai globuli rossi ammassati, il corpo si trova privo di sangue. È l'ipertensione, che si produce perché il cuore aumenta la pressione nel tentativo di spingere il sangue attraverso i vasi ostruiti.

LA COTTURA

Tutti gli alimenti cotti sono acidificanti perché il calore ossida i minerali alcalini.
Gli amidacei raffinati, come il pane e gli altri prodotti della farina e dei semi, gli alimenti zuccherati sono altamente indesiderabili perché tendono a fermentare. Ecco perché le bevande alcoliche sono fabbricate dalla fermentazione di chicchi.
La frutta e le verdure, che quando sono crude sono alcaline, con la cottura diventano acidificanti.
Tuttavia, siccome le verdure contengono pochi amidi e poche proteine e subiscono poca putrefazione o fermentazione, una cottura leggera le situerà a un livello tra il neutro e l’acido. Quindi se ne può consumare come menù di transizione, se prese con un'insalata cruda.
I frutti e i succhi conservati sono cotti e contengono molto zucchero che acidifica.
In quanto agli alimenti azotati cotti, secondo la biochimica, le proteine sono distrutte dalla cottura e formano dei legami tra le molecole. Ora, non possediamo gli enzimi per dividerle.
Normalmente, le molecole di aminoacidi sono legate in una lunga catena che può essere spezzata con un processo chiamato idrolisi.
Ma le proteine snaturate vanno in putrefazione o marciscono, perché le catene, a causa del caldo che le coagula, formano masse intricate. Ciò forma dei composti tossici e maleodoranti simili alla putrefazione.

IL MENÙ RACCOMANDATO

Il menù raccomandato consiste dunque in gran parte di frutta e verdura crude e di semi germogliati. Sebbene i semi siano acidificanti, diventano alcalinizzanti quando il seme germoglia.
La frutta secca - come l’uva passa, i datteri e i fichi secchi - non trattata col lo zolfo e non sbiancata né affumicata, né trattata con conservanti, è molto buona se accompagnata con foglie verdi.
I grassi, gli oli, le spezie forti e i condimenti, il sale, l'aceto, l'alcol, devono essere evitati perché non procurano nessun vantaggio dietetico e disturbano i processi digestivi.
Le verdure cotte al vapore possono essere consumate da quelli che non hanno l'abitudine di mangiarle crude, ma è un compromesso provvisorio.
Si possono aggiungere alcune noci crude non salate come alimento azotato, ma non in grande quantità a causa dei grassi. Ci si accontenterà di 50-90 g, consumati con la verdura. I vari tipi di noci sono un po’ acidificanti. (Raccomando la metà di questa quantità, vale a dire 25-40g   Shelton raccomandava una dose eccessiva, dai 130 ai 200 g. -A. M.).
Le verdure crude comprendono la lattuga, i pomodori, i cetrioli, i peperoni verdi, il sedano, i cavoli, il mais dolce fresco, i cavolfiori, le fave verdi (i cui semi non sono ancora formati e sono mangiati col loro baccello. -A. M.), il cavolo rosso ed i piselli (quelli molto teneri. -A. M.)
Le carote grattugiate o mangiate come tali possono formare la parte più consistente delle insalate. Il prezzemolo fresco e il finocchio sono buoni.
La frutta acida come gli agrumi e l’ananas non sono acidificanti. Infatti l'acido citrico e gli altri acidi sono decomposti in biossido di carbonio ed acqua dai processi della digestione. Il biossido di carbonio è espirato dai polmoni. I minerali alcalini rimangono presenti dopo l'eliminazione dell'acidità.
Una combinazione adeguata degli alimenti è importante. Infatti, alimenti diversi richiedono condizioni diverse per essere digeriti. Gli alimenti incompatibili tra loro disturbano la digestione e ciò produce fermentazione. Inoltre, i grassi, le spezie e l'aceto inibiscono la secrezione degli enzimi o bloccano la loro azione, ciò che guasta tutto il processo digestivo.
Quando si prendono alimenti azotati o amidacei con la frutta, si rallenta il passaggio della frutta nello stomaco, ciò che fa fermentare gli zuccheri della frutta che si trasformano in acidi e alcol.
Le proteine combinate coi farinacei si sposano male perché le proteine si digeriscono nello stomaco mentre i farinacei si digeriscono nella bocca e negli intestini.
Mentre le proteine si digeriscono nello stomaco, e ciò dipende dalla loro quantità e dalla loro concentrazione, i farinacei mescolatisi fermentano. Inoltre i farinacei disturbano la digestione azotata provocando putrefazione.
I grassi disturbano la digestione di tutti gli alimenti.
La frutta acida e l'aceto, presi coi farinacei, inibiscono la digestione salivare delle farine e degli zuccheri nella bocca.
Non c'è nessuna ragione di sovraccaricarsi di proteine. Si potrebbe pensare che una grande quantità di proteine dia forza, ma ciò provoca solamente una stimolazione, a causa dei sottoprodotti tossici della putrefazione azotata. Di conseguenza il corpo deve spendere energia per eliminarli.
La crescita è più rapida nel primo anno di vita. L'alimento naturale è allora il latte materno che contiene dall’1% all’1,5% di proteine, ciò che equivale alla percentuale contenuta nella maggior parte della frutta. (La frutta contiene in generale circa lo 0,5% di proteine. -A. M.).
E si possono soddisfare tutti i bisogni azotati mangiando lattuga e mele, senza temere una putrefazione.
Uno studio recente sui bisogni proteici realizzato dal Dr. A. Immerman, e pubblicato nel giornale dei chiropratici, dimostra che i bisogni quotidiani vanno dai 15 ai 25g, non i 70 o 90g raccomandati dalla medicina. (Notare che le varie noci contengono circa il 20% di proteine. Dunque, l kg di frutta contiene 5g di proteine, a un tasso dello  0,5%. - A. M. )
L'aceto, il sale e i condimenti forti inibiscono le secrezioni digestive degli enzimi nello stomaco. Ne consegue che l'olio e l'aceto utilizzato sull'insalata distruggono totalmente l'insalata e la trasformano in un irritante.
L'alcol che si beve o che è prodotto dalla fermentazione degli alimenti nello stomaco disturba la digestione e attraversa la barriera cerebrale sanguigna, per distruggere le cellule del cervello, soprattutto la corteccia che possiede solamente sei strati di cellule.
Quando le cellule del cervello e del sistema nervoso centrale sono distrutte, non vengono sostituite. Sono perse definitivamente.

IL RISTABILIMENTO

È possibile ristabilirsi ?
Eliminate le condizioni che hanno prodotto la malattia e il corpo si correggerà da sé.
Invertite il processo che ha portato alla calcificazione e i minerali si scioglieranno in tutti i posti dove non dovevano essere e ritorneranno nelle ossa dove dovrebbero stare.
E quando le arterie saranno liberate, la pressione sanguigna ritornerà normale.
I calcoli si scioglieranno.
I reni si sbloccheranno permettendo il normale processo di eliminazione e rimuovendo la causa dell'ipertensione renale, vale a dire l'ipertensione che proviene dai reni ostruiti.
I depositi artritici saranno riassorbiti e le giunture risanate, anche se con un lento processo.
Un certo danno rimane irreversibile, soprattutto quello che tocca le cellule nervose e le giunture anchilosate. E non potrete riavere ciò che il chirurgo vi ha preso.
Ma sorprendentemente, poiché avrete cambiato il vostro stile di vita malsano per adottare uno stile di vita sano, la vostra salute ritornerà.
Per ottenere questo, occorre anzitutto cambiare il menù acidificante e adottare un menù alcalinizzante affinché la foresta possa decalcificarsi e tornare di nuovo verde.

Monroe E. Burton, D. C.
Presentato, verificato e approvato da Albert Mosséri


Articolo tratto dalla rivista di IGIENE NATURALE:

LE BON GUIDE DE L’HYGIENISME

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Riferimenti:

1. NUTRIZIONE SUPERIORE di H. Shelton
2. IL SISTEMA IGIENISTICO di H. Shelton
3. ARTRITE: SOLUZIONE NATURALE di H. Shelton
4. ALLA RICERCA DI UNA SALUTE PERFETTA di A. Mosséri

Per informazioni e per sottoscrivere l’abbonamento alla rivista citata: bsa.associ@libero.it



Compilazione: Damiano Mozzoni
Copyright © 2007, 2017 Associazione Igienista Italiana. Tutti i diritti riservati.


[1] Osteofita: piccola escrescenza ossea che si forma nelle articolazioni.

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