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RIVISTA N.44 - IPERTENSIONE / FLEBITE

LA MIA FLEBITE

Si leggeranno gli articoli sulla trombosi ed i coaguli nel numero 27 della presente rivista.
Avevo delle buone ragioni di avere paura per la mia salute perché avevo visto mia madre morire a pezzo a pezzo tra dolori atroci. Difatti, nello spazio di due mesi fu amputata cinque volte.
Finì per non più avere né gambe, né braccio e non le restava che il torso e la testa. Poi, il torso cominciò a corrompersi con una circolazione alterata. L’aorta che doveva trasportare il sangue in fondo al corpo ed alle gambe era bloccata.
Non volevo che ciò succedesse anche a me. Da 22 anni, i miei piedi erano insensibili e freddi con dolori intensi. Ero condannata.
Oggi, ho 48 anni e malgrado il mio stato lavoro come cameriera.
Il primo attacco di trombo-flebite toccò il mio piede destro. Ciò voleva dire che certe vene delle mie gambe erano infiammate e si complicavano per la formazione di coaguli sanguigni.
Non sapevo le ragioni che erano all’origine di tutto ciò. Otto mesi dopo, fui raggiunta dallo stesso attacco, ma questa volta nella gamba sinistra. Talvolta, dovevo trascorrere un mese intero a letto: flebite e dolore.
Non sapendo che fare, andai a consultare un medico o piuttosto parecchi medici. Fu la ronda degli appuntamenti gli uni dopo gli altri. Non so quante volte entravo ed uscivo dall’ospedale. Hanno fatto tutto ciò che potevano ma senza nessun risultato.
Mi hanno prescritto delle calze di contenzione che raccomandano a tutti i malati della flebite. Le ho portate durante parecchi anni.
Mi hanno anche prescritto dei medicinali per liquefare il sangue per via endovenosa all’ospedale e in pillole a casa, come li si dà anche a tutti i malati della flebite.
Siccome niente sembrava aiutarmi, almeno per molto tempo, ho preso alcune iniziative di testa mia, come camminare tre chilometri ogni giorno.
Ciò mi dovette fare del bene. Ho provato anche parecchi regimi raccomandati per i casi come il mio così come delle vitamine e dei sali minerali, dei supplementi alimentari.
Malgrado la medicina e le mie proprie misure, il dolore rimaneva e le gambe erano fredde. In queste condizioni il lavoro di cameriera era difficile.
Non cerco di compiangermi, perché amo il mio lavoro. Ma come potete amare il lavoro, mentre il dolore vi impedisce di restare sorridente e di soddisfare alle domande dei clienti?
Ho tirato su quattro bambini: due ragazze e due ragazzi. Sono nonna di 5 meravigliosi bambini. Tutta la mia famiglia conosceva i miei problemi di salute, ma evitavo di annoiarli coi miei problemi.
Dopo tutto, ciò non mi avrebbe aiutato uno iota parlandone all’ambiente.
Poi, fu la grande Gioia quando ho avuto conoscenza dell’igienismo e del digiuno. Difatti, uno dei miei clienti mi ha indicato una casa per digiunare. Ne ho parlato subito a mio marito.
La paura ed il dolore mi stavano distruggendo. Bisognava agire rapidamente. Gli dico allora di due cose una: o io vado a digiunare sotto sorveglianza in questa casa o ho un esaurimento nervoso.
Mi chiese quale di queste due soluzioni era meno onerosa. Gli dico che la cura di digiuno è meno onerosa. Allora, farai il digiuno, mi ha detto.
Durante il mio digiuno, delle cose meravigliose si sono prodotte nel mio corpo. Potevo disporre solamente di tre settimane, ciò che era nettamente insufficiente per sistemare tutti i miei problemi di salute.
Allora, il mio digiuno fu di corta durata: 14 giorni. Tuttavia, le mie gambe si riscaldarono per la prima volta in 22 anni. Potevo sentire la circolazione progredire in una gamba, poi nell’altra. I dolori diminuivano fino a sparire totalmente, per la prima volta in 22 anni!!! GIORNI FELICI.
Adesso, sono ritornata a casa e vivo secondo i principi dell’igienismo come li comprendo. Finito il caffè, il pane ed il burro.
Progetto di tornare in questa casa di digiuno per una cura più lunga appena ne avrò la possibilità. - Da Gena Stafford, USA. Tradotto da A. M.

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