RIVISTA N.62 - PIANTE MEDICINALI E TISANE
Ecco l’elenco di alcuni prodotti erboristici venduti nei negozi dietetici e la loro nocività potenziale.
I GUSCI DI ALBICOCCA: contengono amigdalina, meglio conosciuta sotto il nome di Laetrile. Se ingoiati, scaricano del cianuro di idrogeno. Possono causare forti mal di testa, vomito, debolezza, disorientamento, morte.
L’OLIO DI POULIOT: Questo prodotto può essere utilizzato contro le pulci, ma l’etichetta spesso non lo indica. Ha ucciso una giovane donna in Colorado e ha reso malate due altre donne che volevano utilizzarlo per abortire. Le autorità stanno facendo delle ricerche.
Le BACCHE DI GINEPRO: Queste bacche irritano lo stomaco.
La SCORZA DI RAMNO, LE FOGLIE DI SENNA, La RADICE GIALLA DEL DOCK, La RADICE DELLA GIALAPPA, Le FOGLIE DI ALOE: sono tutti potenti lassativi che danno la diarrea.
L’ERBA DEL TASSO O CODA DI CAVALLO: contiene nicotina. Gli animali che la brucano perdono l’appetito ed il controllo muscolare, hanno la diarrea, l’affanno, le convulsioni, il coma e infine muoiono.
La RADICE DELLA BARDANA: si è saputo che una persona dopo aver bevuto mezza tazza di questa tisana ha avuto vista annebbiata, bocca secca, difficoltà ad urinare e allucinazioni.
Altre comuni piante medicinali, se fumate o assunte sotto forma di tisana, hanno effetti euforizzanti o allucinatori, comprese le tisane di catnip, di ginepro, di lobelia e di assenzio. La lobelia può essere fatale.
La CAMOMILLA: può causare delle reazioni nelle persone allergiche all’ambrosia, all’astro o ai crisantemi. Le persone che soffrono di allergie devono evitare le tisane di verga d’oro, di calendola, di millefoglie.
La PIANTA DI SAN GIOVANNI: Se si consuma questa pianta in tisana, può produrre un’eruzione cutanea quando ci si espone al sole. Il SASSOFRASSO: Questa pianta medicinale fu vietata nel 1976, ma attualmente il suo impiego come tisana è consentito. La RADICE DEL DIAVOLO: Questa pianta medicinale dovrebbe essere evitata dalle donne incinte perché ha proprietà simili all’ormone che provoca il parto.
Il GINSENG: Il ginseng causa gonfiore e dolore ai seni, nonché ipertensione quando se ne prende molto, vale a dire parecchi grammi al giorno.
I FAGIOLI TONKA: Questi fagioli contengono curarina, sostanza bandita dalle autorità come additivo. Sono venduti nelle erboristerie per fissare l’odore dei sacchetti e dei pots pourris. Causano danni al fegato e, se dati agli animali, ne ritardano la crescita.
LA SERPENTARIA, LA MANDRAGORA: Queste erbe sono talvolta vendute al posto del ginseng. Sono entrambe veleni. La mandragola contiene un ipnotico simile alla belladonna. La serpentaria contiene reserpina che fa abbassare la pressione sanguigna e può causare una grave depressione.
L’ARNICA O L’ACONITO: possono produrre un’infiammazione molto forte in fase digestiva, debolezza muscolare, perdita dei sensi e perfino la morte.
La RADICE SANGUIGNA: può causare il vomito. L’overdose può essere fatale.
Il VISCHIO: Le bacche del vischio sono le parti più velenose della pianta, hanno ucciso già dei bambini. Le foglie ed i gambi sono utilizzati per farne una tisana. Contengono tossine che, in grosse dosi, possono contrarre i muscoli ed i vasi sanguigni provocando uno shock e l’arresto cardiaco.
A onore del vero, scrive Rob McCaleb direttore di un laboratorio, bisogna dire le cose come stanno. In effetti, praticamente tutti i farmaci sono tossici in forti dosi e lo stesso dicasi delle piante medicinali.
Anche gli alimenti possono diventare tossici. Il succo di prugne, ad esempio, è un lassativo molto noto sebbene l’etichetta non lo indichi.
Può dare anche la diarrea come la tisana di senna. Ma la direttrice resta prudente. Dirige la più grande compagnia di prodotti farmaceutici, il cui giro di affari raggiunge i 10.000.000 di $ l’anno e non vende tisane vietate o sospette.
Il problema del punto di vista dell’industria, è di incoraggiare il pubblico all’uso sapiente delle tisane visto che la maggior parte di esse sono innocue e poco costose. Ma il processo di questa educazione richiederà degli anni.
Il primo problema è che i libri ed i libelli venduti nei negozi specializzati contengono solo notizie sporadiche sulla nocività potenziale a fronte di lunghe ed esaltanti dissertazioni circa virtù medicamentose non provate.
Pochissimi libri contengono istruzioni specifiche sul modo di utilizzare le piante medicinali, vale a dire quali parti utilizzare, come prepararle, le quantità, la frequenza, ecc. Non si hanno notizie complete se si consulta solo una fonte, o più fonti.
Un libro può citare più piante medicinali "buone per il cuore", ma se si fa una ricerca più approfondita si scopre che alcune di esse sono così potenti da compromettere il ritmo cardiaco.
La maggior parte dei libri trascurano questi dettagli, ma è evidente che l’uso casuale o improprio è pericoloso. Il pericolo potenziale di certi estratti di piante medicinali è oggetto di controversia.
Il ginseng ne è l’esempio migliore. E’ il più venduto nei negozi specializzati ed è ritenuto afrodisiaco, tonico e stimolante. In Cina, i medici lo prescrivono per regolare la pressione sanguigna e lo zucchero nel sangue.
Tuttavia negli Stati Uniti il suo impiego è consentito solo quale componente di creme per la pelle. La stima di quelli che lo assumono con regolarità si aggira intorno ai 6 milioni di americani.
Un nuovo studio effettuato dal dr Ronald Siegel rivela che quelli che utilizzano il ginseng per lunghi periodi soffrono di nervosismo, di insonnia e di ipertensione.
Ma l’industria delle piante medicinali crede che questi problemi siano causati piuttosto dalla caffeina contenuta nelle bevande che la gente prende abitualmente insieme al ginseng. Nessuno tuttavia può esser certo che gli studi sui benefici del ginseng non abbiano avuto, per così dire, "un effetto placebo".
Altre due piante medicinali note in dietetica sono la camomilla e la tisana di alfalfa. L’industria delle piante medicinali crede che siano assolutamente sicure.
Tuttavia, la camomilla può produrre allergie gravi nelle persone sensibili all’ambrosia, e l’alfalfa ha causato problemi agli animali da cortile, ventre gonfio nel bestiame, crescita ritardata nei pulcini, diminuzione della produzione di uova nelle galline.
La rivista News Letter che informa i medici circa l’efficacia dei medicinali, ha pubblicato l’elenco completo dei danni delle piante medicinali vendute nei negozi dietetici.
Il dottor Walter Lewis dell’università di Washington a St Louis, lamenta l’ignoranza della gente a proposito dei rischi che corre e la passività delle autorità. "Sono degli idioti ", ha detto.
Certe tribù africane utilizzano una sostanza chiamata Radice Del Diavolo: pensano che faciliti il parto nelle donne incinte e controllano il suo impiego meglio delle autorità che ne permettono la vendita senza restrizione.
La liquirizia in piccole dosi è un condimento saporito, ma in dosi massicce può causare l’astenia del cuore. La sostanza medicamentosa contro l’ulcera estratta dalla sua radice è disponibile, su prescrizione medica, in Europa, ma non negli Stati Uniti, a causa dei suoi effetti secondari.
La beffa, dice Lewis, è che voi ed io possiamo entrare in un’erboristeria ed acquistare tutti i rimedi che vogliamo, senza alcun controllo, mentre un medico non può prescriverli. Il tannino che si trova nel vino e nel tè può alleviare una gola irritata.
Ma all’università di Miami, Julia Morton ha segnalato un caso atipico di cancro all’esofago a Curacao, in Caroline del Sud e in altri luoghi dove gli abitanti consumano grosse quantità di bevande in cui il tannino è concentrato.
Gli inglesi mettono del latte nel tè perché neutralizza il tannino. Il tannino ha prodotto il cancro negli animali quando è stato iniettato loro, ma nessuno studio è stato effettuato sui suoi effetti quando gli animali di laboratorio lo bevono. Il National Cancer Institute non l’ha classificato ufficialmente come cancerogeno e non ha previsto dei test di laboratorio.
La Morton ritiene il tannino non pericoloso se consumato con prudenza. Tuttavia, ha smesso di bere del tè da parecchi mesi. La sua bevanda preferita è l’acqua. - Patrick Malone.
MISFATTI DELLE PIANTE MEDICINALI.
I GUSCI DI ALBICOCCA: contengono amigdalina, meglio conosciuta sotto il nome di Laetrile. Se ingoiati, scaricano del cianuro di idrogeno. Possono causare forti mal di testa, vomito, debolezza, disorientamento, morte.
L’OLIO DI POULIOT: Questo prodotto può essere utilizzato contro le pulci, ma l’etichetta spesso non lo indica. Ha ucciso una giovane donna in Colorado e ha reso malate due altre donne che volevano utilizzarlo per abortire. Le autorità stanno facendo delle ricerche.
Le BACCHE DI GINEPRO: Queste bacche irritano lo stomaco.
La SCORZA DI RAMNO, LE FOGLIE DI SENNA, La RADICE GIALLA DEL DOCK, La RADICE DELLA GIALAPPA, Le FOGLIE DI ALOE: sono tutti potenti lassativi che danno la diarrea.
L’ERBA DEL TASSO O CODA DI CAVALLO: contiene nicotina. Gli animali che la brucano perdono l’appetito ed il controllo muscolare, hanno la diarrea, l’affanno, le convulsioni, il coma e infine muoiono.
La RADICE DELLA BARDANA: si è saputo che una persona dopo aver bevuto mezza tazza di questa tisana ha avuto vista annebbiata, bocca secca, difficoltà ad urinare e allucinazioni.
Altre comuni piante medicinali, se fumate o assunte sotto forma di tisana, hanno effetti euforizzanti o allucinatori, comprese le tisane di catnip, di ginepro, di lobelia e di assenzio. La lobelia può essere fatale.
La CAMOMILLA: può causare delle reazioni nelle persone allergiche all’ambrosia, all’astro o ai crisantemi. Le persone che soffrono di allergie devono evitare le tisane di verga d’oro, di calendola, di millefoglie.
La PIANTA DI SAN GIOVANNI: Se si consuma questa pianta in tisana, può produrre un’eruzione cutanea quando ci si espone al sole. Il SASSOFRASSO: Questa pianta medicinale fu vietata nel 1976, ma attualmente il suo impiego come tisana è consentito. La RADICE DEL DIAVOLO: Questa pianta medicinale dovrebbe essere evitata dalle donne incinte perché ha proprietà simili all’ormone che provoca il parto.
Il GINSENG: Il ginseng causa gonfiore e dolore ai seni, nonché ipertensione quando se ne prende molto, vale a dire parecchi grammi al giorno.
I FAGIOLI TONKA: Questi fagioli contengono curarina, sostanza bandita dalle autorità come additivo. Sono venduti nelle erboristerie per fissare l’odore dei sacchetti e dei pots pourris. Causano danni al fegato e, se dati agli animali, ne ritardano la crescita.
LA SERPENTARIA, LA MANDRAGORA: Queste erbe sono talvolta vendute al posto del ginseng. Sono entrambe veleni. La mandragola contiene un ipnotico simile alla belladonna. La serpentaria contiene reserpina che fa abbassare la pressione sanguigna e può causare una grave depressione.
L’ARNICA O L’ACONITO: possono produrre un’infiammazione molto forte in fase digestiva, debolezza muscolare, perdita dei sensi e perfino la morte.
La RADICE SANGUIGNA: può causare il vomito. L’overdose può essere fatale.
Il VISCHIO: Le bacche del vischio sono le parti più velenose della pianta, hanno ucciso già dei bambini. Le foglie ed i gambi sono utilizzati per farne una tisana. Contengono tossine che, in grosse dosi, possono contrarre i muscoli ed i vasi sanguigni provocando uno shock e l’arresto cardiaco.
A onore del vero, scrive Rob McCaleb direttore di un laboratorio, bisogna dire le cose come stanno. In effetti, praticamente tutti i farmaci sono tossici in forti dosi e lo stesso dicasi delle piante medicinali.
Anche gli alimenti possono diventare tossici. Il succo di prugne, ad esempio, è un lassativo molto noto sebbene l’etichetta non lo indichi.
Può dare anche la diarrea come la tisana di senna. Ma la direttrice resta prudente. Dirige la più grande compagnia di prodotti farmaceutici, il cui giro di affari raggiunge i 10.000.000 di $ l’anno e non vende tisane vietate o sospette.
Il problema del punto di vista dell’industria, è di incoraggiare il pubblico all’uso sapiente delle tisane visto che la maggior parte di esse sono innocue e poco costose. Ma il processo di questa educazione richiederà degli anni.
Il primo problema è che i libri ed i libelli venduti nei negozi specializzati contengono solo notizie sporadiche sulla nocività potenziale a fronte di lunghe ed esaltanti dissertazioni circa virtù medicamentose non provate.
Pochissimi libri contengono istruzioni specifiche sul modo di utilizzare le piante medicinali, vale a dire quali parti utilizzare, come prepararle, le quantità, la frequenza, ecc. Non si hanno notizie complete se si consulta solo una fonte, o più fonti.
Un libro può citare più piante medicinali "buone per il cuore", ma se si fa una ricerca più approfondita si scopre che alcune di esse sono così potenti da compromettere il ritmo cardiaco.
La maggior parte dei libri trascurano questi dettagli, ma è evidente che l’uso casuale o improprio è pericoloso. Il pericolo potenziale di certi estratti di piante medicinali è oggetto di controversia.
Il ginseng ne è l’esempio migliore. E’ il più venduto nei negozi specializzati ed è ritenuto afrodisiaco, tonico e stimolante. In Cina, i medici lo prescrivono per regolare la pressione sanguigna e lo zucchero nel sangue.
Tuttavia negli Stati Uniti il suo impiego è consentito solo quale componente di creme per la pelle. La stima di quelli che lo assumono con regolarità si aggira intorno ai 6 milioni di americani.
Un nuovo studio effettuato dal dr Ronald Siegel rivela che quelli che utilizzano il ginseng per lunghi periodi soffrono di nervosismo, di insonnia e di ipertensione.
Ma l’industria delle piante medicinali crede che questi problemi siano causati piuttosto dalla caffeina contenuta nelle bevande che la gente prende abitualmente insieme al ginseng. Nessuno tuttavia può esser certo che gli studi sui benefici del ginseng non abbiano avuto, per così dire, "un effetto placebo".
Altre due piante medicinali note in dietetica sono la camomilla e la tisana di alfalfa. L’industria delle piante medicinali crede che siano assolutamente sicure.
Tuttavia, la camomilla può produrre allergie gravi nelle persone sensibili all’ambrosia, e l’alfalfa ha causato problemi agli animali da cortile, ventre gonfio nel bestiame, crescita ritardata nei pulcini, diminuzione della produzione di uova nelle galline.
La rivista News Letter che informa i medici circa l’efficacia dei medicinali, ha pubblicato l’elenco completo dei danni delle piante medicinali vendute nei negozi dietetici.
Il dottor Walter Lewis dell’università di Washington a St Louis, lamenta l’ignoranza della gente a proposito dei rischi che corre e la passività delle autorità. "Sono degli idioti ", ha detto.
Certe tribù africane utilizzano una sostanza chiamata Radice Del Diavolo: pensano che faciliti il parto nelle donne incinte e controllano il suo impiego meglio delle autorità che ne permettono la vendita senza restrizione.
La liquirizia in piccole dosi è un condimento saporito, ma in dosi massicce può causare l’astenia del cuore. La sostanza medicamentosa contro l’ulcera estratta dalla sua radice è disponibile, su prescrizione medica, in Europa, ma non negli Stati Uniti, a causa dei suoi effetti secondari.
La beffa, dice Lewis, è che voi ed io possiamo entrare in un’erboristeria ed acquistare tutti i rimedi che vogliamo, senza alcun controllo, mentre un medico non può prescriverli. Il tannino che si trova nel vino e nel tè può alleviare una gola irritata.
Ma all’università di Miami, Julia Morton ha segnalato un caso atipico di cancro all’esofago a Curacao, in Caroline del Sud e in altri luoghi dove gli abitanti consumano grosse quantità di bevande in cui il tannino è concentrato.
Gli inglesi mettono del latte nel tè perché neutralizza il tannino. Il tannino ha prodotto il cancro negli animali quando è stato iniettato loro, ma nessuno studio è stato effettuato sui suoi effetti quando gli animali di laboratorio lo bevono. Il National Cancer Institute non l’ha classificato ufficialmente come cancerogeno e non ha previsto dei test di laboratorio.
La Morton ritiene il tannino non pericoloso se consumato con prudenza. Tuttavia, ha smesso di bere del tè da parecchi mesi. La sua bevanda preferita è l’acqua. - Patrick Malone.
problema-dell-acqua
RIVISTA N.63 - MALATTIE DELLA PELLE
Il corpo perde costantemente la sua acqua con le escrezioni, - traspirazione, alito, urine feci, muco - si ha dunque spesso bisogno di colmare le provviste. L’acqua è la sola bevanda, sebbene non consideriamo come bevanda tutte le acque che consumiamo.
Difatti, tutti gli altri fluidi che prendiamo sono o degli alimenti (succo di frutti e di verdure, latte, zuppa, ecc.) o dei veleni (birra, vino, whisky, altri alcolici, tè, caffè e bevande gassose avvelenanti).
C’è dell’acqua in tutto ciò che mangiamo, così che in parecchie circostanze della vita abbiamo tutta l’acqua di cui il corpo ha bisogno senza bere. Finché le fontane colano e i fiumi scaturiscono, quelli che amano il benessere del loro corpo non abbandoneranno l’acqua.
I bisogni in acqua lungo la vita dell’uomo sono associati con le secrezioni e le escrezioni. Rigetta dell’acqua attraverso i polmoni ogni volta che espira, perde continuamente dell’acqua attraverso la pelle, perde continuamente dell’acqua attraverso le urine, perde dell’acqua attraverso le feci e attraverso la bocca.
A causa di questa perdita continua dell’acqua, deve rinnovarla con una frequenza che dipende dalla rapidità della perdita. L’evaporazione dell’acqua non si nota durante il riposo. Ma se fa caldo o si è molto attivi, si traspira di più e si perde più acqua.
L’evaporazione dell’acqua attraverso la pelle è molto importante per controllare la temperatura del corpo. Si suppone che la temperatura normale del corpo dovrebbe essere di circa 37°C, sebbene ci siano delle ragioni di pensare, come per tutte le " norme " della vita che sono accettate, che possa essere un poco troppo elevata.
La regolazione della temperatura è molto importante per il corpo. Tuttavia, la traspirazione ha un’altra funzione importante, quella di mantenere l’equilibrio dell’acqua. Difatti, troppa acqua o troppo poca acqua genera problemi.
Quando c’è troppa acqua, una traspirazione aumentata aiuta a ridurla. Ma se c’è troppo poca acqua, la diminuzione della traspirazione permette di conservarla.
BERE MOLTO O POCO?
Si dice che l’acqua sostiene la vita e che bisogna berne più di quanto la sete ne richieda. Ma non si è avanzata nessuna buona ragione secondo la quale la sete non è una guida affidabile per la quantità di acqua necessaria.
Secondo il dottor Trall: " Molto poca acqua è necessaria in quanto bevanda, purché le altre abitudini dietetiche volontarie siano fisiologicamente corrette.
La troppo grossa quantità di bevanda che si prende corrisponde ad uno stato febbricitante e infiammatorio del sistema, proveniente dagli alimenti concentrati, dalla carne, dal sale, dalle spezie, ecc.
Non c’è una quantità fissa di acqua che si deve bere durante la giornata. La quantità necessaria è determinata secondo una varietà di fattori: l’età, il sesso, la temperatura, l’attività e gli alimenti consumati.
Sono i fattori principali che determinano la quantità di acqua necessaria. E’ stupido stabilire una regola rigida e rigorosa dunque come quella che chiede di bere sei bicchieri di acqua per giorno.
Se fa caldo, traspiriamo di più e beviamo di più. Se fa freddo traspiriamo di meno e beviamo di meno.
Se siamo attivi e traspiriamo molto, abbiamo bisogno di più acqua che se fossimo inattivi e traspirassimo di meno.
La sete ci guida per bere come la fame ci guida (o dovrebbe guidarci) per mangiare ".
L’acqua è più benefica dell’alcol.
Quando si beve del vino al posto dell’acqua, quando si baratta il sonno con gli stimolanti e i narcotici, quando le bellezze della Natura e le virtù della passeggiata sono scambiate coi " piaceri " degli intossicanti, non solo i veri piaceri della vita sono diminuiti, ma sono diminuite anche le forze della vita.
L’acqua è il grande purificatore e pulitore. Ciò è riconosciuto nella religione come nella vita di tutti. E’ quella che sazia la sete e agevola le attività vitali.
LE ACQUE MINERALI
L’acqua serve per diverse funzioni nel corpo secondo la sua purezza, non secondo i sali minerali e le sostanze organiche che contiene. Le acque minerali e quelle che contengono delle quantità di impurità organiche sono, nella misura in cui ne sono cariche, malsane.
La vecchia nozione medica secondo la quale un’acqua putrida che neanche le mucche bevono, sarebbe un buon rimedio, è un’altra nozione erronea che la medicina intrattiene.
La nozione attuale che solo le acque drogate, vale a dire le acque che contengono dello iodio, del calcare, del cloro e del fluoro aggiunto sono sane, è un errore nefasto.
Qualche anno fa, le sorgenti minerali, le sorgenti solforose e le sorgenti calde erano delle stazioni per gli invalidi. Quando un fattore trovava in un luogo isolato una sorgente la cui acqua era molto impregnata di un odore fetido e di un gusto nauseabondo, al punto che il bestiame assetato rifiutava di berla, immaginava possedere una fortuna.
Si diceva: " ecco uno stagno che ha delle proprietà curative ". Allora, un hotel era costruito nelle vicinanze di questo stagno o di questa sorgente, i medici potevano mandare i malati a bere quest’acqua e a bagnarcisi, e delle guarigioni notevoli sarebbero riferite.
La fede nelle virtù curative o medicinali delle acque minerali significa che il principio fondamentale medico, quello che i veleni sono dei rimedi, è applicato alla bevanda e le impurità sono state ritenute a torto di avere delle proprietà sane.
Gli animali come l’uomo, quando sono costretti a bere l’acqua offensiva delle sorgenti, apprendono, come l’uomo, ad apprezzarlo ed è loro altrettanto possibile, esattamente come all’uomo, di trovare in seguito che l’acqua pura e dolce che avevano apprezzato una volta, è piatta, insipida e inaccettabile.
Sappiamo che il gusto degli animali, come quello dell’uomo, è suscettibile di essere pervertito.
L’acqua piovana, l’acqua dolce che proviene da una sorgente non contaminata (parecchie sorgenti non procurano acqua dolce) e l’acqua distillata sono le sole acque adatte da bere. Un filtro toglie ogni impurità nell’acqua, ma non toglie quelle che sono in soluzione.
Si dice che l’acqua distillata è morta. Ora, non c’è acqua vivente. Si dice anche che l’acqua distillata che è priva di sali minerali (sporcizie) travasa i sali minerali dai tessuti del corpo. Ora, se fosse vero, la sola acqua adatta sarebbe quella che è saturata di minerali.
A meno di essere saturata completamente, l’acqua tende sempre a rubare i minerali dei tessuti. L’acqua ordinaria da bere contiene alcune materie minerali, e non ruba meno sali minerali che l’acqua distillata ai tessuti.
L’acqua serve nel sangue a trasportare i sali minerali a tutte le cellule del corpo. Non sono i minerali grezzi del suolo, ma i sali biologici degli alimenti che dovrebbe trasportare alle cellule. Non c’è prova che l’acqua distillata non renda tanto facilmente questi sali quanto l’acqua carica di minerali.
Il dottor William Lamb dell’Inghilterra, diceva che l’uomo non è un animale bevitore e che i frutti e le verdure contengono abbastanza acqua per tutti i suoi bisogni e che essi dovrebbero costituire il suo menu.
Oltre il 50% dei nostri alimenti è acqua pura. Allora perché dobbiamo prendere spesso dell’acqua diversamente da quella che è contenuta nei nostri alimenti? Poiché perdiamo costantemente dell’acqua sotto forma di traspirazione, urina, vapore dell’alito e nelle feci, e ne perdiamo più di quanta ce ne forniscano gli alimenti.
Ma, ciò non è sempre vero, perché in parecchie circostanze gli alimenti forniscono tutta l’acqua necessaria. In altre circostanze, non lo fanno. Colui che lavora nei campi al caldo perderà tanta acqua che avrà bisogno di riceverne di più.
Un impiegato che lavora in un locale ad aria condizionata e il cui menu contiene molta acqua non avrà bisogno di berne altra. Il nostro menu è in effetti, spesso troppo secco e può essere migliorato senza fare ricorso alla birra, al caffè o al tè.
Ci sono parecchie circostanze nella vita in cui l’acqua è glorificata da un bicchiere di acqua chiara, fresca e dolce.
I SUCCHI
In certi ambienti, si raccomanda di sostituire l’acqua col succo dei frutti e delle verdure. Ora, è un programma irrazionale. Sembra si pensi che l’acqua sia da qualche parte un male.
Ora, i suoi rapporti con l’organismo sano e vivente e lo scopo che serve nelle diverse funzioni del corpo provano che l’acqua è essenziale alla vita. Siccome costituisce la più grande parte del corpo, non c’è nessuna ragione di temerla.
La persona idrofobica che beve succhi di frutta e di verdure tra i pasti al posto dell’acqua sta certamente mangiando tra i pasti. Può essere sicura di abusare di cibo e di sbilanciare il suo metabolismo.
D’altra parte, bisogna sapere che il latte non è una bevanda, ma un alimento. Traiamo il latte dagli animali che l’hanno preparato per nutrire i loro piccoli. Anche i succhi di frutta e di verdure sono degli alimenti, non delle bevande.
Anche le zuppe sono degli alimenti liquidi. Il caffè, il tè, il cacao, le bevande al cioccolato e le bevande simili dovrebbero essere considerate non come bevande, ma come veleni.
L’acqua, i succhi di frutti e di verdure, le zuppe e gli altri fluidi che si prendono con un pasto diluiscono inevitabilmente i succhi digestivi e alterano il loro pH. Ciò ritarda il processo della digestione.
Il caffè, il tè, il cacao, tutte le bevande al cioccolato e tutte le bevande che contengono delle sostanze tossiche, diluiscono non solo i succhi digestivi, ma aggiungono l’effetto inibitore dell’acido tannico, della caffeina, della teina, della teobromina, ecc. agli effetti di ritardo in generale. Tali sostanze coi pasti sono da condannare.
E’ possibile bere troppo ed è altrettanto possibile bere troppo poco. Questi due estremi sono nocivi.
Abbiamo un’abitudine coltivata di bere coi pasti. Ora, la nostra regola è di non bere mai coi pasti.
In certi ambienti, si condanna di bere appena prima del pasto. Se ciò si applica a tutti i liquidi salvo l’acqua, siamo d’accordo. Difatti, l’acqua non soggiorna nello stomaco che poco tempo e si può berla una decina di minuti prima del pasto senza disturbare i processi digestivi.
Gli altri liquidi, che sono degli alimenti o dei veleni, non sono espulsi altrettanto rapidamente dallo stomaco. La pratica di bere dei succhi di frutta o di verdure poco prima dei pasti rovina la digestione dei farinacei e quella degli alimenti azotati.
Si può bere un’ora o un’ora e mezza dopo i frutti. Avevamo detto che la bevanda può essere presa una mezz’ora dopo un pasto di frutti, ma in parecchi casi i frutti restano molto più tempo nello stomaco.
I farinacei hanno bisogno al massimo di circa due ore per la loro digestione nello stomaco, sicché si può bere senza timore due ore dopo un pasto di farinacei.
Le proteine hanno bisogno di quattro ore per la digestione gastrica. Sarebbe saggio dunque aspettare quattro ore dopo un pasto di proteine prima di bere.
- Dr Shelton
IL PROBLEMA DELL’ACQUA
Difatti, tutti gli altri fluidi che prendiamo sono o degli alimenti (succo di frutti e di verdure, latte, zuppa, ecc.) o dei veleni (birra, vino, whisky, altri alcolici, tè, caffè e bevande gassose avvelenanti).
C’è dell’acqua in tutto ciò che mangiamo, così che in parecchie circostanze della vita abbiamo tutta l’acqua di cui il corpo ha bisogno senza bere. Finché le fontane colano e i fiumi scaturiscono, quelli che amano il benessere del loro corpo non abbandoneranno l’acqua.
I bisogni in acqua lungo la vita dell’uomo sono associati con le secrezioni e le escrezioni. Rigetta dell’acqua attraverso i polmoni ogni volta che espira, perde continuamente dell’acqua attraverso la pelle, perde continuamente dell’acqua attraverso le urine, perde dell’acqua attraverso le feci e attraverso la bocca.
A causa di questa perdita continua dell’acqua, deve rinnovarla con una frequenza che dipende dalla rapidità della perdita. L’evaporazione dell’acqua non si nota durante il riposo. Ma se fa caldo o si è molto attivi, si traspira di più e si perde più acqua.
L’evaporazione dell’acqua attraverso la pelle è molto importante per controllare la temperatura del corpo. Si suppone che la temperatura normale del corpo dovrebbe essere di circa 37°C, sebbene ci siano delle ragioni di pensare, come per tutte le " norme " della vita che sono accettate, che possa essere un poco troppo elevata.
La regolazione della temperatura è molto importante per il corpo. Tuttavia, la traspirazione ha un’altra funzione importante, quella di mantenere l’equilibrio dell’acqua. Difatti, troppa acqua o troppo poca acqua genera problemi.
Quando c’è troppa acqua, una traspirazione aumentata aiuta a ridurla. Ma se c’è troppo poca acqua, la diminuzione della traspirazione permette di conservarla.
BERE MOLTO O POCO?
Si dice che l’acqua sostiene la vita e che bisogna berne più di quanto la sete ne richieda. Ma non si è avanzata nessuna buona ragione secondo la quale la sete non è una guida affidabile per la quantità di acqua necessaria.
Secondo il dottor Trall: " Molto poca acqua è necessaria in quanto bevanda, purché le altre abitudini dietetiche volontarie siano fisiologicamente corrette.
La troppo grossa quantità di bevanda che si prende corrisponde ad uno stato febbricitante e infiammatorio del sistema, proveniente dagli alimenti concentrati, dalla carne, dal sale, dalle spezie, ecc.
Non c’è una quantità fissa di acqua che si deve bere durante la giornata. La quantità necessaria è determinata secondo una varietà di fattori: l’età, il sesso, la temperatura, l’attività e gli alimenti consumati.
Sono i fattori principali che determinano la quantità di acqua necessaria. E’ stupido stabilire una regola rigida e rigorosa dunque come quella che chiede di bere sei bicchieri di acqua per giorno.
Se fa caldo, traspiriamo di più e beviamo di più. Se fa freddo traspiriamo di meno e beviamo di meno.
Se siamo attivi e traspiriamo molto, abbiamo bisogno di più acqua che se fossimo inattivi e traspirassimo di meno.
La sete ci guida per bere come la fame ci guida (o dovrebbe guidarci) per mangiare ".
L’acqua è più benefica dell’alcol.
Quando si beve del vino al posto dell’acqua, quando si baratta il sonno con gli stimolanti e i narcotici, quando le bellezze della Natura e le virtù della passeggiata sono scambiate coi " piaceri " degli intossicanti, non solo i veri piaceri della vita sono diminuiti, ma sono diminuite anche le forze della vita.
L’acqua è il grande purificatore e pulitore. Ciò è riconosciuto nella religione come nella vita di tutti. E’ quella che sazia la sete e agevola le attività vitali.
LE ACQUE MINERALI
L’acqua serve per diverse funzioni nel corpo secondo la sua purezza, non secondo i sali minerali e le sostanze organiche che contiene. Le acque minerali e quelle che contengono delle quantità di impurità organiche sono, nella misura in cui ne sono cariche, malsane.
La vecchia nozione medica secondo la quale un’acqua putrida che neanche le mucche bevono, sarebbe un buon rimedio, è un’altra nozione erronea che la medicina intrattiene.
La nozione attuale che solo le acque drogate, vale a dire le acque che contengono dello iodio, del calcare, del cloro e del fluoro aggiunto sono sane, è un errore nefasto.
Qualche anno fa, le sorgenti minerali, le sorgenti solforose e le sorgenti calde erano delle stazioni per gli invalidi. Quando un fattore trovava in un luogo isolato una sorgente la cui acqua era molto impregnata di un odore fetido e di un gusto nauseabondo, al punto che il bestiame assetato rifiutava di berla, immaginava possedere una fortuna.
Si diceva: " ecco uno stagno che ha delle proprietà curative ". Allora, un hotel era costruito nelle vicinanze di questo stagno o di questa sorgente, i medici potevano mandare i malati a bere quest’acqua e a bagnarcisi, e delle guarigioni notevoli sarebbero riferite.
La fede nelle virtù curative o medicinali delle acque minerali significa che il principio fondamentale medico, quello che i veleni sono dei rimedi, è applicato alla bevanda e le impurità sono state ritenute a torto di avere delle proprietà sane.
Gli animali come l’uomo, quando sono costretti a bere l’acqua offensiva delle sorgenti, apprendono, come l’uomo, ad apprezzarlo ed è loro altrettanto possibile, esattamente come all’uomo, di trovare in seguito che l’acqua pura e dolce che avevano apprezzato una volta, è piatta, insipida e inaccettabile.
Sappiamo che il gusto degli animali, come quello dell’uomo, è suscettibile di essere pervertito.
L’acqua piovana, l’acqua dolce che proviene da una sorgente non contaminata (parecchie sorgenti non procurano acqua dolce) e l’acqua distillata sono le sole acque adatte da bere. Un filtro toglie ogni impurità nell’acqua, ma non toglie quelle che sono in soluzione.
Si dice che l’acqua distillata è morta. Ora, non c’è acqua vivente. Si dice anche che l’acqua distillata che è priva di sali minerali (sporcizie) travasa i sali minerali dai tessuti del corpo. Ora, se fosse vero, la sola acqua adatta sarebbe quella che è saturata di minerali.
A meno di essere saturata completamente, l’acqua tende sempre a rubare i minerali dei tessuti. L’acqua ordinaria da bere contiene alcune materie minerali, e non ruba meno sali minerali che l’acqua distillata ai tessuti.
L’acqua serve nel sangue a trasportare i sali minerali a tutte le cellule del corpo. Non sono i minerali grezzi del suolo, ma i sali biologici degli alimenti che dovrebbe trasportare alle cellule. Non c’è prova che l’acqua distillata non renda tanto facilmente questi sali quanto l’acqua carica di minerali.
Il dottor William Lamb dell’Inghilterra, diceva che l’uomo non è un animale bevitore e che i frutti e le verdure contengono abbastanza acqua per tutti i suoi bisogni e che essi dovrebbero costituire il suo menu.
Oltre il 50% dei nostri alimenti è acqua pura. Allora perché dobbiamo prendere spesso dell’acqua diversamente da quella che è contenuta nei nostri alimenti? Poiché perdiamo costantemente dell’acqua sotto forma di traspirazione, urina, vapore dell’alito e nelle feci, e ne perdiamo più di quanta ce ne forniscano gli alimenti.
Ma, ciò non è sempre vero, perché in parecchie circostanze gli alimenti forniscono tutta l’acqua necessaria. In altre circostanze, non lo fanno. Colui che lavora nei campi al caldo perderà tanta acqua che avrà bisogno di riceverne di più.
Un impiegato che lavora in un locale ad aria condizionata e il cui menu contiene molta acqua non avrà bisogno di berne altra. Il nostro menu è in effetti, spesso troppo secco e può essere migliorato senza fare ricorso alla birra, al caffè o al tè.
Ci sono parecchie circostanze nella vita in cui l’acqua è glorificata da un bicchiere di acqua chiara, fresca e dolce.
I SUCCHI
In certi ambienti, si raccomanda di sostituire l’acqua col succo dei frutti e delle verdure. Ora, è un programma irrazionale. Sembra si pensi che l’acqua sia da qualche parte un male.
Ora, i suoi rapporti con l’organismo sano e vivente e lo scopo che serve nelle diverse funzioni del corpo provano che l’acqua è essenziale alla vita. Siccome costituisce la più grande parte del corpo, non c’è nessuna ragione di temerla.
La persona idrofobica che beve succhi di frutta e di verdure tra i pasti al posto dell’acqua sta certamente mangiando tra i pasti. Può essere sicura di abusare di cibo e di sbilanciare il suo metabolismo.
D’altra parte, bisogna sapere che il latte non è una bevanda, ma un alimento. Traiamo il latte dagli animali che l’hanno preparato per nutrire i loro piccoli. Anche i succhi di frutta e di verdure sono degli alimenti, non delle bevande.
Anche le zuppe sono degli alimenti liquidi. Il caffè, il tè, il cacao, le bevande al cioccolato e le bevande simili dovrebbero essere considerate non come bevande, ma come veleni.
L’acqua, i succhi di frutti e di verdure, le zuppe e gli altri fluidi che si prendono con un pasto diluiscono inevitabilmente i succhi digestivi e alterano il loro pH. Ciò ritarda il processo della digestione.
Il caffè, il tè, il cacao, tutte le bevande al cioccolato e tutte le bevande che contengono delle sostanze tossiche, diluiscono non solo i succhi digestivi, ma aggiungono l’effetto inibitore dell’acido tannico, della caffeina, della teina, della teobromina, ecc. agli effetti di ritardo in generale. Tali sostanze coi pasti sono da condannare.
E’ possibile bere troppo ed è altrettanto possibile bere troppo poco. Questi due estremi sono nocivi.
Abbiamo un’abitudine coltivata di bere coi pasti. Ora, la nostra regola è di non bere mai coi pasti.
In certi ambienti, si condanna di bere appena prima del pasto. Se ciò si applica a tutti i liquidi salvo l’acqua, siamo d’accordo. Difatti, l’acqua non soggiorna nello stomaco che poco tempo e si può berla una decina di minuti prima del pasto senza disturbare i processi digestivi.
Gli altri liquidi, che sono degli alimenti o dei veleni, non sono espulsi altrettanto rapidamente dallo stomaco. La pratica di bere dei succhi di frutta o di verdure poco prima dei pasti rovina la digestione dei farinacei e quella degli alimenti azotati.
Si può bere un’ora o un’ora e mezza dopo i frutti. Avevamo detto che la bevanda può essere presa una mezz’ora dopo un pasto di frutti, ma in parecchi casi i frutti restano molto più tempo nello stomaco.
I farinacei hanno bisogno al massimo di circa due ore per la loro digestione nello stomaco, sicché si può bere senza timore due ore dopo un pasto di farinacei.
Le proteine hanno bisogno di quattro ore per la digestione gastrica. Sarebbe saggio dunque aspettare quattro ore dopo un pasto di proteine prima di bere.
- Dr Shelton
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RIVISTA N.64 - DEPRESSIONE/EPATITE
Ogni giorno milioni di persone ingeriscono diverse sostanze che non hanno alcun valore nutritivo. E peggio ancora, queste sostanze non solo non forniscono alcun nutrimento, ma rubano al corpo i suoi minerali vitali e le sue vitamine.
Perciò, privano il corpo di nutrimenti e hanno degli effetti nocivi profondi sullo spirito e sulle emozioni.
Forse è lo zucchero industriale il ladro più insidioso e più diffuso.
Lo zucchero naturale si trova naturalmente nella maggior parte dei nostri alimenti. I frutti, soprattutto, ne contengono e forniscono al corpo e allo spirito un carburante di eccellente qualità.
Gli zuccheri sotto la loro forma naturale, come li si trova gli alimenti non industrializzati, formano una parte preziosa del menu.
Invece, lo zucchero bianco raffinato è una minaccia chimica perché non contiene i minerali e le vitamine B essenziali per il suo metabolismo. Perciò, il corpo rilascia le sue proprie vitamine e minerali per essere utilizzati a metabolizzare lo zucchero raffinato.
L’impoverimento del corpo attraverso il prelievo delle vitamine e dei minerali disturba l’equilibrio nutritivo corporale e predispone l’individuo alle malattie mentali ed emozionali che hanno la loro radice nelle carenze nutritive.
Lo zucchero bianco causa delle crisi emozionali, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. E’ interessante apprendere che a Chicago i bambini malati sono quelli che avevano consumato tre volte più zucchero bianco in confronto agli altri.
Le scuole che hanno tolto le macchine a bevanda e a dolciume hanno scoperto che anche il vandalismo e l’assenteismo erano diminuiti.
Il consumo prolungato di zucchero, come è il caso per la maggioranza della popolazione negli Stati Uniti, genera problemi di zucchero nel sangue, come il diabete o l’ipoglicemia.
Le persone che hanno tali problemi con lo zucchero sono suscettibili di avere dei periodi di depressione, di irritabilità e di crisi nervose. Possono provare delle scosse nervose a seconda che il loro livello di zucchero nel sangue aumenti o diminuisca.
La caduta anormale del livello di zucchero nel sangue è insidiosa. Manda delle onde di shock attraverso ogni cellula del corpo e affligge in particolare il cervello ed il sistema nervoso.
Ne risulta uno stato mentale erratico con sintomi come i mal di testa, la stanchezza, l’insonnia, l’irritabilità, l’alterazione, le crisi di lacrime, le depressioni nervose, lo spirito tormentato, l’incapacità di concentrarsi, la depressione, la perdita di memoria, le idee di suicidio, le paure illogiche, le allergie e così via.
LA CAFFEINA, LA NICOTINA E L’ALCOL
Oltre allo zucchero, ci sono altri ladri di vitamine come il tabacco, il caffè e l’aperitivo.
La nicotina genera la disfunzione del metabolismo. Altera l’assorbimento della vitamina C e disturba la circolazione del sangue. Contraendo i vasi sanguigni, ruba soprattutto al cervello i suoi nutrimenti essenziali il glucosio sanguigno che è il principale carburante.
In effetti, non solo la nicotina inibisce l’assorbimento della vitamina C, ma distrugge la vitamina C che si trova già nel sangue. Uno degli effetti della carenza in vitamina C nel sangue è l’irritabilità. I fumatori si irritano velocemente e manifestano spesso delle crisi emotive.
La caffeina, il tè, le bevande di cola e il cioccolato, causano dei disturbi nervosi, ivi compresa l’ansietà. Da una a tre tazze di caffè contengono abbastanza caffeina per causare ansietà così come altri disturbi emozionali.
La caffeina stimola anche la secrezione dell’insulina, ciò che disturba il tenore dello zucchero sanguigno.
L’alcol disturba anche il livello dello zucchero nel sangue. In effetti, un livello basso di zucchero riguarda dal 70% al 90% delle alcoliste.
Certi studi hanno rivelato che la maggior parte delle alcoliste soffre di una carenza della vitamina B3, ciò che genera dei periodi di depressione e una sensazione di inutilità. Dei tali stati emozionali possono portare l’individuo a bere ancora di più l’alcol per sfuggire a queste sensazioni.
Tutti questi ladri tendono a perpetuarsi, vale a dire che creano le stesse condizioni che portano l’individuo a tornare lì. Per esempio, i sintomi di ritiro della caffeina possono essere fermati bevendo un’altra tazza di caffè.
L’irritabilità causata dal tabacco è addolcita da un’altra sigaretta. I tremiti causati da un periodo di sobrietà possono essere soppressi da un poco di whisky. La caduta del livello dello zucchero creato dal consumo dello zucchero può essere alzata momentaneamente da una barra al cioccolato o da un altro alimento zuccherato.
In breve, tutte queste sostanze sono delle droghe che procurano dipendenza esattamente come l’oppio e l’eroina. Se siamo realmente inquieti per l’America e il problema della droga, è allora meglio che anzitutto ciascuno pulisca davanti alla sua porta.
Ciò allontanerà la causa di parecchi problemi mentali ed emozionali che provengono da una nutrizione malsana.
T. C. Fry
Alla nascita di Roma, i medici non avevano diritto di cittadinanza. L’Impero Romano si è costruito senza medici nonostante l’eredità greca. Diffidenti, i robusti contadini guerrieri non hanno continuato l’eredità di Ippocrate, eredità considerata sospetta da Catone il Vecchio.
Come altri oggigiorno, egli giustificava il suo rifiuto dell’arte medica con un naturalismo che attribuiva la maggior presenza al potere di auto-guarigione degli individui. Cosi, traendo insegnamento dal decadimento dell’Impero Greco, pieno di pozioni e di rituali, i Romani parchi, preferivano sopportare i loro mali, liberi di dibattersi su qualche rimedio da comare da cui traevano profitto con umore e filosofia.
LA DITTATURA DI IPPOCRATE a cura di Ramdane Issaad e M.Grénùllon (Denoél)
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Certe anime sensibili amano gli animali, si preoccupano e si disturbano per essi, ma non esitano a mangiarli, dopo averli tagliati, tostati, cotto al forno e conditi. -
meraviglie-del-corpo-umano
IL LADRO DI VITAMINE
Perciò, privano il corpo di nutrimenti e hanno degli effetti nocivi profondi sullo spirito e sulle emozioni.
Forse è lo zucchero industriale il ladro più insidioso e più diffuso.
Lo zucchero naturale si trova naturalmente nella maggior parte dei nostri alimenti. I frutti, soprattutto, ne contengono e forniscono al corpo e allo spirito un carburante di eccellente qualità.
Gli zuccheri sotto la loro forma naturale, come li si trova gli alimenti non industrializzati, formano una parte preziosa del menu.
Invece, lo zucchero bianco raffinato è una minaccia chimica perché non contiene i minerali e le vitamine B essenziali per il suo metabolismo. Perciò, il corpo rilascia le sue proprie vitamine e minerali per essere utilizzati a metabolizzare lo zucchero raffinato.
L’impoverimento del corpo attraverso il prelievo delle vitamine e dei minerali disturba l’equilibrio nutritivo corporale e predispone l’individuo alle malattie mentali ed emozionali che hanno la loro radice nelle carenze nutritive.
Lo zucchero bianco causa delle crisi emozionali, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. E’ interessante apprendere che a Chicago i bambini malati sono quelli che avevano consumato tre volte più zucchero bianco in confronto agli altri.
Le scuole che hanno tolto le macchine a bevanda e a dolciume hanno scoperto che anche il vandalismo e l’assenteismo erano diminuiti.
Il consumo prolungato di zucchero, come è il caso per la maggioranza della popolazione negli Stati Uniti, genera problemi di zucchero nel sangue, come il diabete o l’ipoglicemia.
Le persone che hanno tali problemi con lo zucchero sono suscettibili di avere dei periodi di depressione, di irritabilità e di crisi nervose. Possono provare delle scosse nervose a seconda che il loro livello di zucchero nel sangue aumenti o diminuisca.
La caduta anormale del livello di zucchero nel sangue è insidiosa. Manda delle onde di shock attraverso ogni cellula del corpo e affligge in particolare il cervello ed il sistema nervoso.
Ne risulta uno stato mentale erratico con sintomi come i mal di testa, la stanchezza, l’insonnia, l’irritabilità, l’alterazione, le crisi di lacrime, le depressioni nervose, lo spirito tormentato, l’incapacità di concentrarsi, la depressione, la perdita di memoria, le idee di suicidio, le paure illogiche, le allergie e così via.
LA CAFFEINA, LA NICOTINA E L’ALCOL
Oltre allo zucchero, ci sono altri ladri di vitamine come il tabacco, il caffè e l’aperitivo.
La nicotina genera la disfunzione del metabolismo. Altera l’assorbimento della vitamina C e disturba la circolazione del sangue. Contraendo i vasi sanguigni, ruba soprattutto al cervello i suoi nutrimenti essenziali il glucosio sanguigno che è il principale carburante.
In effetti, non solo la nicotina inibisce l’assorbimento della vitamina C, ma distrugge la vitamina C che si trova già nel sangue. Uno degli effetti della carenza in vitamina C nel sangue è l’irritabilità. I fumatori si irritano velocemente e manifestano spesso delle crisi emotive.
La caffeina, il tè, le bevande di cola e il cioccolato, causano dei disturbi nervosi, ivi compresa l’ansietà. Da una a tre tazze di caffè contengono abbastanza caffeina per causare ansietà così come altri disturbi emozionali.
La caffeina stimola anche la secrezione dell’insulina, ciò che disturba il tenore dello zucchero sanguigno.
L’alcol disturba anche il livello dello zucchero nel sangue. In effetti, un livello basso di zucchero riguarda dal 70% al 90% delle alcoliste.
Certi studi hanno rivelato che la maggior parte delle alcoliste soffre di una carenza della vitamina B3, ciò che genera dei periodi di depressione e una sensazione di inutilità. Dei tali stati emozionali possono portare l’individuo a bere ancora di più l’alcol per sfuggire a queste sensazioni.
Tutti questi ladri tendono a perpetuarsi, vale a dire che creano le stesse condizioni che portano l’individuo a tornare lì. Per esempio, i sintomi di ritiro della caffeina possono essere fermati bevendo un’altra tazza di caffè.
L’irritabilità causata dal tabacco è addolcita da un’altra sigaretta. I tremiti causati da un periodo di sobrietà possono essere soppressi da un poco di whisky. La caduta del livello dello zucchero creato dal consumo dello zucchero può essere alzata momentaneamente da una barra al cioccolato o da un altro alimento zuccherato.
In breve, tutte queste sostanze sono delle droghe che procurano dipendenza esattamente come l’oppio e l’eroina. Se siamo realmente inquieti per l’America e il problema della droga, è allora meglio che anzitutto ciascuno pulisca davanti alla sua porta.
Ciò allontanerà la causa di parecchi problemi mentali ed emozionali che provengono da una nutrizione malsana.
T. C. Fry
Alla nascita di Roma, i medici non avevano diritto di cittadinanza. L’Impero Romano si è costruito senza medici nonostante l’eredità greca. Diffidenti, i robusti contadini guerrieri non hanno continuato l’eredità di Ippocrate, eredità considerata sospetta da Catone il Vecchio.
Come altri oggigiorno, egli giustificava il suo rifiuto dell’arte medica con un naturalismo che attribuiva la maggior presenza al potere di auto-guarigione degli individui. Cosi, traendo insegnamento dal decadimento dell’Impero Greco, pieno di pozioni e di rituali, i Romani parchi, preferivano sopportare i loro mali, liberi di dibattersi su qualche rimedio da comare da cui traevano profitto con umore e filosofia.
LA DITTATURA DI IPPOCRATE a cura di Ramdane Issaad e M.Grénùllon (Denoél)
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Certe anime sensibili amano gli animali, si preoccupano e si disturbano per essi, ma non esitano a mangiarli, dopo averli tagliati, tostati, cotto al forno e conditi. -
RIVISTA N.65 - INTELLIGENZA DELE CELLULE
Ascesso, appendicite, fegato, cisti, cancrena.
La più grande prodezza è la costruzione di un organismo animale complesso a partire da un ovulo microscopico. Pensate, per esempio, alle meraviglie del corpo umano con le sue pulegge e le sue leve per effettuare un lavoro meccanico, i suoi canali per distribuire gli alimenti e per drenare le fogne, i suoi mezzi per regolare la sua temperatura, di adattare le sue azioni e le sue funzioni secondo i diversi ambienti naturali e secondo i suoi bisogni.
Il suo sistema nervoso e i suoi occhi, i suoi orecchi, eccetera, sono delle sorgenti costanti di stupore. Consideriamo la radio come un’invenzione meravigliosa, e lo è in effetti, ma siamo attrezzati tutti di apparecchi ancora più meravigliosi per " mandare " e per " ricevere " che nessun fabbricante di radio potrà mai produrre. Tutte le invenzioni umane hanno i loro prototipi nel corpo animale.
Studiando le meraviglie del corpo, le sue strutture, le sue funzioni, il suo sviluppo, la sua crescita, le sue capacità diverse bisogna tenere in mente che la costruzione e la preservazione di tutte queste cose sono dei fattori interni. Il potere, la forza e l’intelligenza che fanno evolvere il corpo adulto a partire da un ovulo fertilizzato si trovano nel corpo, ne fanno parte ed esercitano un controllo costante ed incessante sulle sue attività.
Che siano una forza intelligente o un’energia cieca, lavorano con determinazione in una complessità strutturale e funzionale. Nello sviluppo e nel mantenimento, nella salute e nella malattia, i movimenti della vita appaiono come guidati da un’intelligenza superiore all’intelligenza cosciente dell’uomo.
Certo, a meno di supporre che alcuna cosa può uscire da niente, che l’intelligenza può uscire da ciò che non ha intelligenza, dobbiamo credere che l’intelligenza cosciente dell’uomo è una parte subordinata a questa intelligenza più vasta che fa evolvere il suo corpo e che è inerente in lui.
Se consideriamo alcune delle prodezze di ingegneria effettuate dal corpo nei casi di ferite e di malattie, siamo colpiti dalla verità dell’osservazione di Sylvester Graham:
In tutte le loro azioni, gli istinti organici si comportano con determinazione e razionalmente, rispetto ad una causa finale benefica, vale a dire il rigetto della causa offensiva.
LA CICATRIZZAZIONE
Per cominciare, vediamo la cicatrizzazione naturale di una ferita o di un graffio. Siamo talmente familiari con questo fenomeno che lo consideriamo come un processo quasi meccanico.
Tuttavia, un esame ci mostra la presenza di quella stessa intelligenza meravigliosa che ha costruito il corpo a partire da un punto microscopico di protoplasma.
Quando la pelle è ferita, il sangue scorre, poi si coagula e forma una crosta impermeabile all’aria. Questa crosta serve a proteggere la ferita e resta molto più tempo secondo il bisogno.
Sotto questa crosta, si produce una cosa meravigliosa. Il sangue è inviato verso la parte ferita in grosse quantità.
I tessuti nervosi e le cellule muscolari, eccetera, da ogni lato della ferita cominciano a moltiplicarsi velocemente e a costruire un ponte cellulare " attraverso la breccia finché le parti separate dalla ferita siano riunite.
Ma non è un processo fatto a caso. Dovunque si vede la presenza direttiva della legge e dell’ordine. Le cellule di recente formate dai vasi sanguigni si uniscono dall’altro lato con le loro sorelle, così che in un modo ordinato e uniforme i canali della circolazione sono ristabiliti.
E nello stesso modo ordinato anche i tessuti connettivi si riuniscono. Con destrezza esattamente come un riparatore ripara una linea elettrica, le cellule nervose riparano la loro linea spezzata. I muscoli e gli altri tessuti sono riparati allo stesso modo. E ciò che è un fatto proprio meraviglioso da osservare, è che nessun errore è fatto in questi tessuti connettivi, perché ogni tessuto è ben connesso con l’altro.
Dopo la cicatrizzazione della ferita, quando una nuova pelle si è formata così che non si ha più bisogno di una crosta protettiva, la Natura la espelle. Finché la crosta è utile, resta fermamente attaccata alla pelle e non è facile strapparla. Ma quando non se ne ha più bisogno, cade da sé stessa per il suo solo peso.
Di quale altra prova abbiamo bisogno per sapere che la stessa forza intelligente che ha costruito il nostro corpo è anche quella che lo sana? Di quale migliore prova abbiamo bisogno per sapere che il processo curativo si avvera nello stesso modo ordinato, con gli stessi mezzi e le stesse funzioni con cui il corpo è costruito, mantenuto e modificato per soddisfare i suoi bisogni attuali?
LA CICATRIZZAZIONE DELLE OSSA
Abbiamo una visione ancora più meravigliosa del modo in cui la Natura effettua il suo lavoro quando osserviamo la cicatrizzazione di un osso scassinato o spezzato. Se un braccio o una gamba sono rotti, la stessa intelligenza meravigliosa che ci ha costruiti a partire da un ovulo verso la maturità si mette immediatamente in marcia per riparare i danni subiti. Una sostanza liquida è secreta e depositata su tutta la superficie dell’osso in ogni direzione del punto di frattura. Questa sezione indurisce velocemente in una sostanza che somiglia all’osso e si attacca fermamente alle due sezioni dell’osso. In attesa che la Natura possa riparare i danni, questo anello osseo forma il supporto principale che permette al membro di essere utilizzato. Con l’aiuto dello stesso processo di moltiplicazione cellulare che abbiamo visto nella cicatrizzazione delle ferite, le estremità dell’osso sono riunite. I canali circolatori sono ristabiliti in questo luogo. E’ allora che l’anello osseo è rammollito e assorbito, salvo una frazione di millimetro vicino al punto della frattura.
IL COLPO DI MARTELLO
Se ricevete un colpo di martello sul dito, avrete una contusione dolorosa. Il sangue scorre sotto la superficie con un’infiammazione e una decolorazione. I tessuti sono aggrovigliati, le cellule sono rotte e parecchie sono uccise. Ma il vostro dito resta sempre così? No. Col tempo, dei nuovi tessuti si formano per sostituire quelli che sono morti. Il sangue e le cellule morte sono portati via dalla corrente sanguigna. L’infiammazione diminuisce, il dolore cessa, la contusione è cicatrizzata ed è dimenticata presto. E’ così che si manifesta ancora l’intelligenza meravigliosa della forza che dirige questo laboratorio che chiamiamo il nostro corpo. Ancora una volta, osserviamo la sua meravigliosa efficacia di operaio.
LA SCHEGGIA SOTTO LA PELLE
Abbiamo una testimonianza simile della forza autocurativa, dell’autoadeguamento e dell’autoriparazione quando una scheggia penetra sotto la nostra pelle. Se non è tolta immediatamente la Natura o la forza vitale mette in azione un meccanismo ad alto rendimento che è un esempio di ingegneria e la toglie al nostro posto. Si forma un dolore e un’infiammazione seguita dalla formazione di pus che scioglie i tessuti verso la superficie del corpo. Il pus aumenta a poco a poco e scappa attraversando infine la pelle per scorrere all’esterno portando con sé la scheggia come un ricordo.
LA FORMAZIONE DI UN ASCESSO
Una prodezza notevole di ingegneria ci è fornita ancora nella formazione degli ascessi. Abitualmente, gli ascessi sono limitati da un muro spesso di tessuti granulati che impedisce all’ascesso di estendersi e al pus di entrare nella circolazione.
L’APPENDICITE
Nell’appendicite, gli anelli intestinali che si formano intorno all’appendice formano delle aderenze utili. Aderiscono insieme e formano una barricata solida contro la propagazione del male. E’ in questo recinto che l’ascesso si forma. Il punto di resistenza più debole è normalmente verso gli intestini così che praticamente in ogni caso, se i medici che toccano tutto non vi interferiscono, l’ascesso scoppia negli intestini e il pus si evacua nelle feci.
Quando si utilizza la borsa di ghiaccio uno o due giorni prima delle operazioni usuali, si nota un rilassamento dello sforzo della Natura per arginare l’appendice e separarla dal resto della cavità addominale. Tuttavia, se non si utilizza la borsa di ghiaccio, si nota la formazione distinta di una diga intorno all’appendice infiammata e cancrenosa nella cavità peritoneale generale. La borsa di ghiaccio interferisce talmente con le operazioni curative e protettrici che un chirurgo notorio ha dichiarato: " ho abbandonato totalmente l’uso della borsa di ghiaccio e nei casi che mi sono portati in cui è stata utilizzata, annuncio sempre in anticipo che mi aspetto di vedere un’appendice cancrenosa e raramente sono sorpreso. Sembra evidente che la borsa non dovrebbe essere utilizzata mai nei casi in cui si sospetta un’appendicite ". La Natura può fare il suo lavoro a proprio modo, e tutto ciò che si fa è solamente ingerenza perniciosa e nefasta.
L’INFIAMMAZIONE ACUTA DEL FEGATO
L’infiammazione acuta del fegato si conclude abitualmente con la risoluzione, ma talvolta si conclude con la suppurazione e la formazione di un ascesso.
L’ASCESSO
Ci sono parecchi canali attraverso cui il pus può essere espulso dal sistema. L’infiammazione può estendersi verso l’alto finché un’aderenza col diaframma sia stabilita. Si forma anzitutto un muro spesso di tessuti cicatriziali intorno all’ascesso. Poi l’ascesso si estende attraverso il diaframma verso i polmoni che aderiscono al diaframma. Il fegato, il diaframma e i polmoni non formano allora che un solo pezzo solido. L’unione stretta di questi organi impedisce al pus di scaricarsi nella cavità peritoneale e pleurale. Un buco è scavato attraverso i polmoni, il pus è scaricato nei bronchi ed esce con la tosse, il che svuota l’ascesso e lascia un buco pulito. Il muro di tessuto cicatriziale intorno all’ascesso si fortifica e si contrae finché non ne rimane finalmente che la cicatrice, che ha chiuso il buco, e il paziente si rimette.
L’ascesso può essere diretto verso il basso o verso il lato del fegato. In questo caso, il processo è lo stesso tranne che il fegato si unisce con lo stomaco, gli intestini o le pareti dell’addome formando delle aderenze prodotte dall’infiammazione. Se aderisce allo stomaco o agli intestini, l’ascesso li perfora e il pus passa nelle feci. Se aderisce alle pareti dell’addome, l’ascesso buca sotto la pelle e il pus è scaricato sulla superficie del corpo. Nei due casi, la cicatrizzazione segue e il paziente si rimette. In certi casi, l’ascesso è scaricato nella cistifellea e passi negli intestini. Si sono visti anche dei casi in cui punta sulla schiena.
Succede negli individui deboli talvolta, che la Natura non possa effettuare le connessioni adatte e il pus finisca allora nella cavità pleurale, procurando un empiema o nella cavità addominale, ciò che dà una peritonite e abitualmente la morte.
- Del Dr Shelton, tradotto da A. M.
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LE MERAVIGLIE DEL CORPO UMANO (1)
La più grande prodezza è la costruzione di un organismo animale complesso a partire da un ovulo microscopico. Pensate, per esempio, alle meraviglie del corpo umano con le sue pulegge e le sue leve per effettuare un lavoro meccanico, i suoi canali per distribuire gli alimenti e per drenare le fogne, i suoi mezzi per regolare la sua temperatura, di adattare le sue azioni e le sue funzioni secondo i diversi ambienti naturali e secondo i suoi bisogni.
Il suo sistema nervoso e i suoi occhi, i suoi orecchi, eccetera, sono delle sorgenti costanti di stupore. Consideriamo la radio come un’invenzione meravigliosa, e lo è in effetti, ma siamo attrezzati tutti di apparecchi ancora più meravigliosi per " mandare " e per " ricevere " che nessun fabbricante di radio potrà mai produrre. Tutte le invenzioni umane hanno i loro prototipi nel corpo animale.
Studiando le meraviglie del corpo, le sue strutture, le sue funzioni, il suo sviluppo, la sua crescita, le sue capacità diverse bisogna tenere in mente che la costruzione e la preservazione di tutte queste cose sono dei fattori interni. Il potere, la forza e l’intelligenza che fanno evolvere il corpo adulto a partire da un ovulo fertilizzato si trovano nel corpo, ne fanno parte ed esercitano un controllo costante ed incessante sulle sue attività.
Che siano una forza intelligente o un’energia cieca, lavorano con determinazione in una complessità strutturale e funzionale. Nello sviluppo e nel mantenimento, nella salute e nella malattia, i movimenti della vita appaiono come guidati da un’intelligenza superiore all’intelligenza cosciente dell’uomo.
Certo, a meno di supporre che alcuna cosa può uscire da niente, che l’intelligenza può uscire da ciò che non ha intelligenza, dobbiamo credere che l’intelligenza cosciente dell’uomo è una parte subordinata a questa intelligenza più vasta che fa evolvere il suo corpo e che è inerente in lui.
Se consideriamo alcune delle prodezze di ingegneria effettuate dal corpo nei casi di ferite e di malattie, siamo colpiti dalla verità dell’osservazione di Sylvester Graham:
In tutte le loro azioni, gli istinti organici si comportano con determinazione e razionalmente, rispetto ad una causa finale benefica, vale a dire il rigetto della causa offensiva.
LA CICATRIZZAZIONE
Per cominciare, vediamo la cicatrizzazione naturale di una ferita o di un graffio. Siamo talmente familiari con questo fenomeno che lo consideriamo come un processo quasi meccanico.
Tuttavia, un esame ci mostra la presenza di quella stessa intelligenza meravigliosa che ha costruito il corpo a partire da un punto microscopico di protoplasma.
Quando la pelle è ferita, il sangue scorre, poi si coagula e forma una crosta impermeabile all’aria. Questa crosta serve a proteggere la ferita e resta molto più tempo secondo il bisogno.
Sotto questa crosta, si produce una cosa meravigliosa. Il sangue è inviato verso la parte ferita in grosse quantità.
I tessuti nervosi e le cellule muscolari, eccetera, da ogni lato della ferita cominciano a moltiplicarsi velocemente e a costruire un ponte cellulare " attraverso la breccia finché le parti separate dalla ferita siano riunite.
Ma non è un processo fatto a caso. Dovunque si vede la presenza direttiva della legge e dell’ordine. Le cellule di recente formate dai vasi sanguigni si uniscono dall’altro lato con le loro sorelle, così che in un modo ordinato e uniforme i canali della circolazione sono ristabiliti.
E nello stesso modo ordinato anche i tessuti connettivi si riuniscono. Con destrezza esattamente come un riparatore ripara una linea elettrica, le cellule nervose riparano la loro linea spezzata. I muscoli e gli altri tessuti sono riparati allo stesso modo. E ciò che è un fatto proprio meraviglioso da osservare, è che nessun errore è fatto in questi tessuti connettivi, perché ogni tessuto è ben connesso con l’altro.
Dopo la cicatrizzazione della ferita, quando una nuova pelle si è formata così che non si ha più bisogno di una crosta protettiva, la Natura la espelle. Finché la crosta è utile, resta fermamente attaccata alla pelle e non è facile strapparla. Ma quando non se ne ha più bisogno, cade da sé stessa per il suo solo peso.
Di quale altra prova abbiamo bisogno per sapere che la stessa forza intelligente che ha costruito il nostro corpo è anche quella che lo sana? Di quale migliore prova abbiamo bisogno per sapere che il processo curativo si avvera nello stesso modo ordinato, con gli stessi mezzi e le stesse funzioni con cui il corpo è costruito, mantenuto e modificato per soddisfare i suoi bisogni attuali?
LA CICATRIZZAZIONE DELLE OSSA
Abbiamo una visione ancora più meravigliosa del modo in cui la Natura effettua il suo lavoro quando osserviamo la cicatrizzazione di un osso scassinato o spezzato. Se un braccio o una gamba sono rotti, la stessa intelligenza meravigliosa che ci ha costruiti a partire da un ovulo verso la maturità si mette immediatamente in marcia per riparare i danni subiti. Una sostanza liquida è secreta e depositata su tutta la superficie dell’osso in ogni direzione del punto di frattura. Questa sezione indurisce velocemente in una sostanza che somiglia all’osso e si attacca fermamente alle due sezioni dell’osso. In attesa che la Natura possa riparare i danni, questo anello osseo forma il supporto principale che permette al membro di essere utilizzato. Con l’aiuto dello stesso processo di moltiplicazione cellulare che abbiamo visto nella cicatrizzazione delle ferite, le estremità dell’osso sono riunite. I canali circolatori sono ristabiliti in questo luogo. E’ allora che l’anello osseo è rammollito e assorbito, salvo una frazione di millimetro vicino al punto della frattura.
IL COLPO DI MARTELLO
Se ricevete un colpo di martello sul dito, avrete una contusione dolorosa. Il sangue scorre sotto la superficie con un’infiammazione e una decolorazione. I tessuti sono aggrovigliati, le cellule sono rotte e parecchie sono uccise. Ma il vostro dito resta sempre così? No. Col tempo, dei nuovi tessuti si formano per sostituire quelli che sono morti. Il sangue e le cellule morte sono portati via dalla corrente sanguigna. L’infiammazione diminuisce, il dolore cessa, la contusione è cicatrizzata ed è dimenticata presto. E’ così che si manifesta ancora l’intelligenza meravigliosa della forza che dirige questo laboratorio che chiamiamo il nostro corpo. Ancora una volta, osserviamo la sua meravigliosa efficacia di operaio.
LA SCHEGGIA SOTTO LA PELLE
Abbiamo una testimonianza simile della forza autocurativa, dell’autoadeguamento e dell’autoriparazione quando una scheggia penetra sotto la nostra pelle. Se non è tolta immediatamente la Natura o la forza vitale mette in azione un meccanismo ad alto rendimento che è un esempio di ingegneria e la toglie al nostro posto. Si forma un dolore e un’infiammazione seguita dalla formazione di pus che scioglie i tessuti verso la superficie del corpo. Il pus aumenta a poco a poco e scappa attraversando infine la pelle per scorrere all’esterno portando con sé la scheggia come un ricordo.
LA FORMAZIONE DI UN ASCESSO
Una prodezza notevole di ingegneria ci è fornita ancora nella formazione degli ascessi. Abitualmente, gli ascessi sono limitati da un muro spesso di tessuti granulati che impedisce all’ascesso di estendersi e al pus di entrare nella circolazione.
L’APPENDICITE
Nell’appendicite, gli anelli intestinali che si formano intorno all’appendice formano delle aderenze utili. Aderiscono insieme e formano una barricata solida contro la propagazione del male. E’ in questo recinto che l’ascesso si forma. Il punto di resistenza più debole è normalmente verso gli intestini così che praticamente in ogni caso, se i medici che toccano tutto non vi interferiscono, l’ascesso scoppia negli intestini e il pus si evacua nelle feci.
Quando si utilizza la borsa di ghiaccio uno o due giorni prima delle operazioni usuali, si nota un rilassamento dello sforzo della Natura per arginare l’appendice e separarla dal resto della cavità addominale. Tuttavia, se non si utilizza la borsa di ghiaccio, si nota la formazione distinta di una diga intorno all’appendice infiammata e cancrenosa nella cavità peritoneale generale. La borsa di ghiaccio interferisce talmente con le operazioni curative e protettrici che un chirurgo notorio ha dichiarato: " ho abbandonato totalmente l’uso della borsa di ghiaccio e nei casi che mi sono portati in cui è stata utilizzata, annuncio sempre in anticipo che mi aspetto di vedere un’appendice cancrenosa e raramente sono sorpreso. Sembra evidente che la borsa non dovrebbe essere utilizzata mai nei casi in cui si sospetta un’appendicite ". La Natura può fare il suo lavoro a proprio modo, e tutto ciò che si fa è solamente ingerenza perniciosa e nefasta.
L’INFIAMMAZIONE ACUTA DEL FEGATO
L’infiammazione acuta del fegato si conclude abitualmente con la risoluzione, ma talvolta si conclude con la suppurazione e la formazione di un ascesso.
L’ASCESSO
Ci sono parecchi canali attraverso cui il pus può essere espulso dal sistema. L’infiammazione può estendersi verso l’alto finché un’aderenza col diaframma sia stabilita. Si forma anzitutto un muro spesso di tessuti cicatriziali intorno all’ascesso. Poi l’ascesso si estende attraverso il diaframma verso i polmoni che aderiscono al diaframma. Il fegato, il diaframma e i polmoni non formano allora che un solo pezzo solido. L’unione stretta di questi organi impedisce al pus di scaricarsi nella cavità peritoneale e pleurale. Un buco è scavato attraverso i polmoni, il pus è scaricato nei bronchi ed esce con la tosse, il che svuota l’ascesso e lascia un buco pulito. Il muro di tessuto cicatriziale intorno all’ascesso si fortifica e si contrae finché non ne rimane finalmente che la cicatrice, che ha chiuso il buco, e il paziente si rimette.
L’ascesso può essere diretto verso il basso o verso il lato del fegato. In questo caso, il processo è lo stesso tranne che il fegato si unisce con lo stomaco, gli intestini o le pareti dell’addome formando delle aderenze prodotte dall’infiammazione. Se aderisce allo stomaco o agli intestini, l’ascesso li perfora e il pus passa nelle feci. Se aderisce alle pareti dell’addome, l’ascesso buca sotto la pelle e il pus è scaricato sulla superficie del corpo. Nei due casi, la cicatrizzazione segue e il paziente si rimette. In certi casi, l’ascesso è scaricato nella cistifellea e passi negli intestini. Si sono visti anche dei casi in cui punta sulla schiena.
Succede negli individui deboli talvolta, che la Natura non possa effettuare le connessioni adatte e il pus finisca allora nella cavità pleurale, procurando un empiema o nella cavità addominale, ciò che dà una peritonite e abitualmente la morte.
- Del Dr Shelton, tradotto da A. M.
RIVISTA N.66 - SONNO
La durata di sonno di cui una persona ha bisogno varia secondo gli individui e le condizioni. Alcuni stanno bene con 5 o 6 ore di sonno, mentre altri hanno bisogno di 8 o 9 ore di sonno ogni giorno. Perché questa differenza? Il bisogno di dormire varia con ciascuno e con ogni circostanza. Le persone dormono di più in inverno che in estate. Perché è così? I lavoratori mentali dormono più dei lavoratori fisici. Qual è la causa? Quelli che lavorano e dormono all’esterno dormono da una a due di meno di quelli che lavorano tanto vigorosamente all’interno e dormono all’interno. Perché è così? Per rispondere a tutte queste domande, bisogna comprendere le complessità della spesa dell’energia nervosa e delle condizioni che permette al corpo di rigenerarla efficacemente.
LE CONDIZIONI CHE FAVORISCONO UN BUON SONNO
Il sonno più efficace è qualificato buono, sonno ad onde corte, profondo al quarto grado. Un sonno profondo genera due volte più recupero degli stadi leggeri del sonno.
Sicome tutte le persone sono intossicate, è dubbio che i ricercatori sull’argomento del sonno l’abbiano esaminato in quelli che sono realmente sanissimi. I dati dei ricercatori nelle persone qualificate normali riflettono in verità la media di persone poco sane.
Le persone veramente sane che dormono nelle condizioni ideali hanno bisogno di dormire meno delle persone la cui salute è meno buona. Innanzitutto, la persona sana ha bisogno di ricuperare meno a causa di un minore consumo di energia. In secondo luogo, la persona sana è capace di dormire più profondamente a causa del minore disturbo interno corporale.
In terzo luogo, la persona sana può rigenerare più velocemente l’energia nervosa a causa dell’efficacia aumentata delle sue facoltà.
Le condizioni ideali per dormire sono determinate dalle circostanze interne ed esterne. Più il dormiente è in situazione comoda e più il suo sonno sarà buono. L’aria pura permette di dormire meno e gli ambienti calmi favoriscono un sonno più profondo. Infine, meno c’è luce nel locale e meno il sonno sarà disturbato.
LE CONDIZIONI CHE DISTURBANO IL SONNO
Ci sono certe condizioni che favoriscono o che disturbano il sonno. La persona che non è intossicata dorme più comodamente e più profondamente di quella che è carica di tossine.
L’insonnia sopraggiunge, per esempio, spesso a causa del caffè. Lo sconforto e la stimolazione della caffeina possono disturbare il sonno, soprattutto quando è profondo. Difatti, il corpo deve spendere dell’energia per rigettare la caffeina. E allo stesso tempo, genera meno energia nervosa a causa della mancanza di sonno profondo.
Un’altra condizione che disturba il sonno, è di mangiare prima di coricarsi. La ragione principale del sonno è di rigenerare l’energia nervosa. Ora, se si mangia appena prima di coricarsi, il corpo concentra la più grande parte della sua energia nella digestione. E siccome il cervello è implicato nella digestione, il sonno sarà meno profondo. Inoltre, il corpo soffrirà di un deficit di energia nervosa perché ne rigenera meno durante il processo digestivo che se non avesse mangiato niente.
Nell’ambiente naturale della persona che dorme tutto ciò che disturba i sensi o che consuma più energia nervosa del normale, disturba il sonno e lo rende meno efficace.
L’ARIA PURA
Quelli che dormono in un’aria pura beneficiano invariabilmente di un migliore sonno e hanno meno di bisogno di dormire di quelli che dormono nella loro casa. Perché è così? Semplicemente, perché tutto ciò che migliora le condizioni del sonno migliora il sonno. Quando una persona dorme in un’aria pura riceve il suo bisogno di ossigeno in uno stato relativamente puro. All’interno della casa l’aria è suscettibile di contenere meno ossigeno e di essere inquinata più dell’aria pura. L’aria impura soddisfa meno i nostri bisogni e porta più problemi che l’aria pura al corpo.
E’ benefico dormire a finestre aperte in un ambiente naturale calmo affinché l’aria pura possa penetrare liberamente durante il sonno. E’ saggio arieggiare la casa affinché l’aria pura possa penetrare nella camera da letto. Perfino l’aria inquinata dell’esterno è migliore dell’aria vecchia e chiusa dell’interno. Il sonno è migliore anche quando si lavora in un ambiente naturale di aria pura durante la giornata.
L’ESERCIZIO
L’esercizio è una benedizione di cui non dobbiamo privarci. Dovremmo esercitarci per il meglio tutti i giorni ma non meno di quattro volte per settimana. L’esercizio praticato secondo i nostri limiti, ci conferisce solamente dei benefici e non inconvenienti. Sotto forma di jogging, di esercizi a mani libere, giardinaggio, bicicletta, nuoto, marcia veloce, eccetera, una mezz’ora ogni giorno non riduce il nostro tempo da svegli! Difatti, ciò diminuisce di tanto il nostro bisogno di dormire!
L’esercizio ci fa vivere in armonia. L’eliminazione è accelerata talmente dall’esercizio che si produce una pulizia straordinaria nell’organismo. Non solo il corpo elimina il biossido di carbonio supplementare generato durante un esercizio vigoroso, ma questo occasiona anche il rigetto delle tossine accumulate e consumate degli alimenti malsani, dei medicinali e delle tossine che provengono dalla sovralimentazione, dalle cattive mescolanze alimentari, dallo stress, ecc..
Un corpo puro, meno intossicato ha bisogno di meno energia. E una spesa inferiore di energia significa meno energia da generare, e di conseguenza meno sonno necessario per chi si esercita regolarmente.
L’ALIMENTAZIONE
Gli alimenti che hanno bisogno di meno energia per la loro digestione e la loro assimilazione consumano meno energia nervosa. Quelli che sono associati ai materiali tossici come la cottura, i condimenti, gli additivi, eccetera, causano al corpo dei problemi di eliminazione. Ora, i problemi di eliminazione necessitano di molta energia nervosa. Per esempio, l’alcol può esaurire il corpo per uno o due giorni. Allora, si ha bisogno di dormire di più affinché il corpo possa ricuperare le sue energie.
Ecco alcuni principi salienti che bisogna tenere a mente concernenti il menu e i bisogni di sonno.
1) più l’alimento è sano e meno necessita di energia nervosa per digerirlo e utilizzarlo.
2) più l’alimento è malsano e più l’energia nervosa è spesa e più sonno sono necessari. Inoltre, il sonno sarà meno efficace quando si consumano alimenti malsani.
Le persone che digiunano non hanno bisogno che da 3 a 5 ore di sonno ogni giorno dopo avere digiunato qualche tempo. Le persone che mangiano carne, condimenti e alimenti cotti e che ne abusano hanno bisogno di molto sonno. E malgrado il sonno supplementare, non sono di solito abbastanza riposati perché hanno un deficit continuo di energia nervosa a causa delle loro pratiche malsane.
Non occorre mangiare niente 5 ore prima di coricarsi. Sebbene gli alimenti talvolta occasionino un assopimento a causa dell’instradamento del sangue verso gli organi digestivi, non bisogna aspettarsi di dormire bene mentre il corpo esegue dei compiti di digestione e di assimilazione.
Quando si mangia al di là dei bisogni del corpo, ciò gli impone un compito irritante. L’elaborazione degli alimenti necessita di molta energia. Le cattive mescolanze o gli alimenti malsani si concludono di solito con un guazzabuglio patogenico che preleva dalle risorse del corpo nei suoi sforzi di eliminazione. Questo prelievo delle energie conduce a un sonno mediocre e a un bisogno corrispondente di più sonno. Una persona nervosa che dorme 12 ore ogni giorno sarà meno riposata di una persona sana che dorme solamente 6 ore!
IL RILASSAMENTO
Il rilassamento è il grande preludio del sonno. Quando siamo rilassati, non abbiamo preoccupazioni. Le tensioni muscolari sono altrettanto rilassate. In questo caso, il corpo dirige le sue energie verso i compiti più urgenti.
E’ probabilmente difficile evitare tutte le preoccupazioni. Personalmente, dirigo la mia mente verso alcune parole crociate, un problema di scacchi o rifletto su qualche altro argomento. Poi, mi stendo, chiudo gli occhi e mi lascio andare flaccido come se fossi un sacco di sabbia!
La sonnolenza sopraggiunge velocemente quando si ha bisogno di dormire e le domande al cervello sono al minimo. Le tensioni, le preoccupazioni e lo stress aumentano il bisogno di dormire e allo stesso tempo si ha più difficiltà addormentarsi.
Ci sono parecchi metodi eccellenti di rilassamento che si possono praticare con profitto.
Le persone che sono tese, che fanno fatica ad addormentarsi o a restare addormentate, a parte un buon regime e la pratica degli esercizi in un’aria pura, dovrebbero cercare un metodo di rilassamento che possa aiutarli. Da T. C. Fry, tradotto da A. M.
IL SONNO (2)
Quasi tutti hanno un consiglio per le persone insonni, ivi comprese altre persone insonni! Ma di solito, capita proprio che i consigli non funzionino nel loro caso particolare! Una delle ultime manie è di prendere una forte dose dell’amminoacido L - triptofano prima di coricarsi. Questa mania è arrivata quando si erano ricercate le ragioni per cui un bicchiere di latte sembrava aiutare a dormire nelle persone insonni. E siccome il latte contiene poco di questo amminoacido, si era cercata un’altra spiegazione. Perché il latte dà voglia di dormire?
Tutto ciò che necessita più sangue e un’energia supplementare ci assopisce, soprattutto se è preso vicino dell’ora in cui ci corichiamo. Il triptofano è esso stesso un prodotto frazionato e 14 grammi causano dei vomiti e delle diarree. Il meccanismo per cui una forte dose di triptofano causa il sonno è probabilmente un effetto medicamentoso a dispetto delle proteste mediche secondo cui non ha effetti secondari. Ora, il fatto che una piccola dose di triptofano causi dei vomiti è un’indicazione sufficiente per affermare che ha un effetto medicamentoso.
L’elenco dei sonniferi, dei tranquillanti, dei barbiturici, dei composti di aspirina, delle antistamine, degli antipsicotici e degli insiemi antidepressivi, delle piante medicinali e dei prodotti chimici che sono supposti aiutare a dormire è sbalorditivo. Dobbiamo aggiungere forse anche l’alcol a questo elenco, visto che anch’esso sembra assopire.
La verità è che i medicinali non ci fanno dormire per il fatto che provocano uno stato comatoso, se non il coma. I medicinali ci avvicinano della morte, e non c’è che una piccola differenza tra le dosi che ci dà uno stato comatoso e quella che produce la morte! Tutti i sonniferi sono nocivi. Il sonno naturale è il solo che dovremmo cercare e a questo effetto dobbiamo adottare uno stile di vita completamente naturale.
Tutto ciò che si fa per farci perdere lo stato di veglia non è naturale. Le risposte antinaturali fanno intensificare solamente i problemi invece di risolverli. I medici prescrivono medicinali e peggiorano a lungo andare il problema del malato.
Chi consiglia piante medicinali o alimenti particolari fa lo stesso errore. Invece di consigliare di cessare le pratiche che causano l’insonnia, tratta i sintomi e lascia la causa intatta. Utilizza delle modalità che causano l’assopimento o il coma.
Ci sono milioni di persone che sono insonni. E quelli che soffrono di insonnia, hanno di solito altri problemi di salute. L’insonnia è solamente un sintomo della tossicità del corpo. Eliminate questa tossicità e tutti le altre affezioni spariranno allo stesso tempo.
Il digiuno permette al corpo di liberarsi dal fardello di materiali tossici e un menu sano non costruirà un altro fardello.
IL NOSTRO OROLOGIO BIOLOGICO
Gli esseri umani sono delle creature diurne, vale a dire che conducono le loro attività durante il giorno. Siamo d’istinto dormienti la notte. Il modello sonno/giorno continua anche nei soggetti che sono mantenuti continuamente al buio per parecchie settimane. Il ritmo circadiano non è disturbato dal buio che persiste. Ho tenuto dei soggetti nelle camere senza luce durante due settimane ma ciò non ha cambiato il loro ritmo sebbene altri soggetti abbiano visto i loro ritmi allungati o accorciati quando erano restati in cantine in cui la luce del giorno era scarsa. Il cambiamento di ritmo che avevano provato corrispondeva ai " giorni accorciati o allungati.
Il nostro modello di sonno cambia quando cambiamo zona o quando le attività normali cambiano mettendo avanti o indietro l’orologio.
PER MIGLIORARE IL NOSTRO Q/I
Il vostro quoziente intellettuale dipende dall’efficacia e dell’intensità del vostro cervello. Si sa che la caffeina eccita il cervello temporaneamente finché fa fiasco. Parecchi stimolanti intensificano le attività mentali. La buona salute intensifica e favorisce naturalmente le attività mentali senza provocare " caduta". Non c’è niente al mondo che possa affilare l’attività mentale altrettanto bene quanto alcuni giorni o alcune settimane di digiuno. L’acutezza mentale consegue da due condizioni primarie:
1) meno ci sono tossine nel sangue che scorre attraverso il cervello, e più il cervello è capace di funzionare.
2) più è l’energia nervosa disponibile e più ce ne sarà per il cervello nei processi del pensiero.
Ne segue che più il nostro sonno è adeguato e più l’energia nervosa sarà disponibile al cervello per i processi mentali. Quando siete più affilati di un chiodo, il vostro corpo è più puro e la vostra energia nervosa più grande che in qualsiasi altro momento.
Abbiate un sonno che ringiovanisce! - Da T. C. Fry, tradotto da A. M.
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IL SONNO (1)
LE CONDIZIONI CHE FAVORISCONO UN BUON SONNO
Il sonno più efficace è qualificato buono, sonno ad onde corte, profondo al quarto grado. Un sonno profondo genera due volte più recupero degli stadi leggeri del sonno.
Sicome tutte le persone sono intossicate, è dubbio che i ricercatori sull’argomento del sonno l’abbiano esaminato in quelli che sono realmente sanissimi. I dati dei ricercatori nelle persone qualificate normali riflettono in verità la media di persone poco sane.
Le persone veramente sane che dormono nelle condizioni ideali hanno bisogno di dormire meno delle persone la cui salute è meno buona. Innanzitutto, la persona sana ha bisogno di ricuperare meno a causa di un minore consumo di energia. In secondo luogo, la persona sana è capace di dormire più profondamente a causa del minore disturbo interno corporale.
In terzo luogo, la persona sana può rigenerare più velocemente l’energia nervosa a causa dell’efficacia aumentata delle sue facoltà.
Le condizioni ideali per dormire sono determinate dalle circostanze interne ed esterne. Più il dormiente è in situazione comoda e più il suo sonno sarà buono. L’aria pura permette di dormire meno e gli ambienti calmi favoriscono un sonno più profondo. Infine, meno c’è luce nel locale e meno il sonno sarà disturbato.
LE CONDIZIONI CHE DISTURBANO IL SONNO
Ci sono certe condizioni che favoriscono o che disturbano il sonno. La persona che non è intossicata dorme più comodamente e più profondamente di quella che è carica di tossine.
L’insonnia sopraggiunge, per esempio, spesso a causa del caffè. Lo sconforto e la stimolazione della caffeina possono disturbare il sonno, soprattutto quando è profondo. Difatti, il corpo deve spendere dell’energia per rigettare la caffeina. E allo stesso tempo, genera meno energia nervosa a causa della mancanza di sonno profondo.
Un’altra condizione che disturba il sonno, è di mangiare prima di coricarsi. La ragione principale del sonno è di rigenerare l’energia nervosa. Ora, se si mangia appena prima di coricarsi, il corpo concentra la più grande parte della sua energia nella digestione. E siccome il cervello è implicato nella digestione, il sonno sarà meno profondo. Inoltre, il corpo soffrirà di un deficit di energia nervosa perché ne rigenera meno durante il processo digestivo che se non avesse mangiato niente.
Nell’ambiente naturale della persona che dorme tutto ciò che disturba i sensi o che consuma più energia nervosa del normale, disturba il sonno e lo rende meno efficace.
L’ARIA PURA
Quelli che dormono in un’aria pura beneficiano invariabilmente di un migliore sonno e hanno meno di bisogno di dormire di quelli che dormono nella loro casa. Perché è così? Semplicemente, perché tutto ciò che migliora le condizioni del sonno migliora il sonno. Quando una persona dorme in un’aria pura riceve il suo bisogno di ossigeno in uno stato relativamente puro. All’interno della casa l’aria è suscettibile di contenere meno ossigeno e di essere inquinata più dell’aria pura. L’aria impura soddisfa meno i nostri bisogni e porta più problemi che l’aria pura al corpo.
E’ benefico dormire a finestre aperte in un ambiente naturale calmo affinché l’aria pura possa penetrare liberamente durante il sonno. E’ saggio arieggiare la casa affinché l’aria pura possa penetrare nella camera da letto. Perfino l’aria inquinata dell’esterno è migliore dell’aria vecchia e chiusa dell’interno. Il sonno è migliore anche quando si lavora in un ambiente naturale di aria pura durante la giornata.
L’ESERCIZIO
L’esercizio è una benedizione di cui non dobbiamo privarci. Dovremmo esercitarci per il meglio tutti i giorni ma non meno di quattro volte per settimana. L’esercizio praticato secondo i nostri limiti, ci conferisce solamente dei benefici e non inconvenienti. Sotto forma di jogging, di esercizi a mani libere, giardinaggio, bicicletta, nuoto, marcia veloce, eccetera, una mezz’ora ogni giorno non riduce il nostro tempo da svegli! Difatti, ciò diminuisce di tanto il nostro bisogno di dormire!
L’esercizio ci fa vivere in armonia. L’eliminazione è accelerata talmente dall’esercizio che si produce una pulizia straordinaria nell’organismo. Non solo il corpo elimina il biossido di carbonio supplementare generato durante un esercizio vigoroso, ma questo occasiona anche il rigetto delle tossine accumulate e consumate degli alimenti malsani, dei medicinali e delle tossine che provengono dalla sovralimentazione, dalle cattive mescolanze alimentari, dallo stress, ecc..
Un corpo puro, meno intossicato ha bisogno di meno energia. E una spesa inferiore di energia significa meno energia da generare, e di conseguenza meno sonno necessario per chi si esercita regolarmente.
L’ALIMENTAZIONE
Gli alimenti che hanno bisogno di meno energia per la loro digestione e la loro assimilazione consumano meno energia nervosa. Quelli che sono associati ai materiali tossici come la cottura, i condimenti, gli additivi, eccetera, causano al corpo dei problemi di eliminazione. Ora, i problemi di eliminazione necessitano di molta energia nervosa. Per esempio, l’alcol può esaurire il corpo per uno o due giorni. Allora, si ha bisogno di dormire di più affinché il corpo possa ricuperare le sue energie.
Ecco alcuni principi salienti che bisogna tenere a mente concernenti il menu e i bisogni di sonno.
1) più l’alimento è sano e meno necessita di energia nervosa per digerirlo e utilizzarlo.
2) più l’alimento è malsano e più l’energia nervosa è spesa e più sonno sono necessari. Inoltre, il sonno sarà meno efficace quando si consumano alimenti malsani.
Le persone che digiunano non hanno bisogno che da 3 a 5 ore di sonno ogni giorno dopo avere digiunato qualche tempo. Le persone che mangiano carne, condimenti e alimenti cotti e che ne abusano hanno bisogno di molto sonno. E malgrado il sonno supplementare, non sono di solito abbastanza riposati perché hanno un deficit continuo di energia nervosa a causa delle loro pratiche malsane.
Non occorre mangiare niente 5 ore prima di coricarsi. Sebbene gli alimenti talvolta occasionino un assopimento a causa dell’instradamento del sangue verso gli organi digestivi, non bisogna aspettarsi di dormire bene mentre il corpo esegue dei compiti di digestione e di assimilazione.
Quando si mangia al di là dei bisogni del corpo, ciò gli impone un compito irritante. L’elaborazione degli alimenti necessita di molta energia. Le cattive mescolanze o gli alimenti malsani si concludono di solito con un guazzabuglio patogenico che preleva dalle risorse del corpo nei suoi sforzi di eliminazione. Questo prelievo delle energie conduce a un sonno mediocre e a un bisogno corrispondente di più sonno. Una persona nervosa che dorme 12 ore ogni giorno sarà meno riposata di una persona sana che dorme solamente 6 ore!
IL RILASSAMENTO
Il rilassamento è il grande preludio del sonno. Quando siamo rilassati, non abbiamo preoccupazioni. Le tensioni muscolari sono altrettanto rilassate. In questo caso, il corpo dirige le sue energie verso i compiti più urgenti.
E’ probabilmente difficile evitare tutte le preoccupazioni. Personalmente, dirigo la mia mente verso alcune parole crociate, un problema di scacchi o rifletto su qualche altro argomento. Poi, mi stendo, chiudo gli occhi e mi lascio andare flaccido come se fossi un sacco di sabbia!
La sonnolenza sopraggiunge velocemente quando si ha bisogno di dormire e le domande al cervello sono al minimo. Le tensioni, le preoccupazioni e lo stress aumentano il bisogno di dormire e allo stesso tempo si ha più difficiltà addormentarsi.
Ci sono parecchi metodi eccellenti di rilassamento che si possono praticare con profitto.
Le persone che sono tese, che fanno fatica ad addormentarsi o a restare addormentate, a parte un buon regime e la pratica degli esercizi in un’aria pura, dovrebbero cercare un metodo di rilassamento che possa aiutarli. Da T. C. Fry, tradotto da A. M.
IL SONNO (2)
Quasi tutti hanno un consiglio per le persone insonni, ivi comprese altre persone insonni! Ma di solito, capita proprio che i consigli non funzionino nel loro caso particolare! Una delle ultime manie è di prendere una forte dose dell’amminoacido L - triptofano prima di coricarsi. Questa mania è arrivata quando si erano ricercate le ragioni per cui un bicchiere di latte sembrava aiutare a dormire nelle persone insonni. E siccome il latte contiene poco di questo amminoacido, si era cercata un’altra spiegazione. Perché il latte dà voglia di dormire?
Tutto ciò che necessita più sangue e un’energia supplementare ci assopisce, soprattutto se è preso vicino dell’ora in cui ci corichiamo. Il triptofano è esso stesso un prodotto frazionato e 14 grammi causano dei vomiti e delle diarree. Il meccanismo per cui una forte dose di triptofano causa il sonno è probabilmente un effetto medicamentoso a dispetto delle proteste mediche secondo cui non ha effetti secondari. Ora, il fatto che una piccola dose di triptofano causi dei vomiti è un’indicazione sufficiente per affermare che ha un effetto medicamentoso.
L’elenco dei sonniferi, dei tranquillanti, dei barbiturici, dei composti di aspirina, delle antistamine, degli antipsicotici e degli insiemi antidepressivi, delle piante medicinali e dei prodotti chimici che sono supposti aiutare a dormire è sbalorditivo. Dobbiamo aggiungere forse anche l’alcol a questo elenco, visto che anch’esso sembra assopire.
La verità è che i medicinali non ci fanno dormire per il fatto che provocano uno stato comatoso, se non il coma. I medicinali ci avvicinano della morte, e non c’è che una piccola differenza tra le dosi che ci dà uno stato comatoso e quella che produce la morte! Tutti i sonniferi sono nocivi. Il sonno naturale è il solo che dovremmo cercare e a questo effetto dobbiamo adottare uno stile di vita completamente naturale.
Tutto ciò che si fa per farci perdere lo stato di veglia non è naturale. Le risposte antinaturali fanno intensificare solamente i problemi invece di risolverli. I medici prescrivono medicinali e peggiorano a lungo andare il problema del malato.
Chi consiglia piante medicinali o alimenti particolari fa lo stesso errore. Invece di consigliare di cessare le pratiche che causano l’insonnia, tratta i sintomi e lascia la causa intatta. Utilizza delle modalità che causano l’assopimento o il coma.
Ci sono milioni di persone che sono insonni. E quelli che soffrono di insonnia, hanno di solito altri problemi di salute. L’insonnia è solamente un sintomo della tossicità del corpo. Eliminate questa tossicità e tutti le altre affezioni spariranno allo stesso tempo.
Il digiuno permette al corpo di liberarsi dal fardello di materiali tossici e un menu sano non costruirà un altro fardello.
IL NOSTRO OROLOGIO BIOLOGICO
Gli esseri umani sono delle creature diurne, vale a dire che conducono le loro attività durante il giorno. Siamo d’istinto dormienti la notte. Il modello sonno/giorno continua anche nei soggetti che sono mantenuti continuamente al buio per parecchie settimane. Il ritmo circadiano non è disturbato dal buio che persiste. Ho tenuto dei soggetti nelle camere senza luce durante due settimane ma ciò non ha cambiato il loro ritmo sebbene altri soggetti abbiano visto i loro ritmi allungati o accorciati quando erano restati in cantine in cui la luce del giorno era scarsa. Il cambiamento di ritmo che avevano provato corrispondeva ai " giorni accorciati o allungati.
Il nostro modello di sonno cambia quando cambiamo zona o quando le attività normali cambiano mettendo avanti o indietro l’orologio.
PER MIGLIORARE IL NOSTRO Q/I
Il vostro quoziente intellettuale dipende dall’efficacia e dell’intensità del vostro cervello. Si sa che la caffeina eccita il cervello temporaneamente finché fa fiasco. Parecchi stimolanti intensificano le attività mentali. La buona salute intensifica e favorisce naturalmente le attività mentali senza provocare " caduta". Non c’è niente al mondo che possa affilare l’attività mentale altrettanto bene quanto alcuni giorni o alcune settimane di digiuno. L’acutezza mentale consegue da due condizioni primarie:
1) meno ci sono tossine nel sangue che scorre attraverso il cervello, e più il cervello è capace di funzionare.
2) più è l’energia nervosa disponibile e più ce ne sarà per il cervello nei processi del pensiero.
Ne segue che più il nostro sonno è adeguato e più l’energia nervosa sarà disponibile al cervello per i processi mentali. Quando siete più affilati di un chiodo, il vostro corpo è più puro e la vostra energia nervosa più grande che in qualsiasi altro momento.
Abbiate un sonno che ringiovanisce! - Da T. C. Fry, tradotto da A. M.
RIVISTA N.67 - CRISI CURATIVE
Se mi si chiedesse " Quale è il più grande malinteso e la più grande confusione nel campo della nutrizione "? Direi immediatamente " E’ di non avere compreso né interpretato correttamente i sintomi e i cambiamenti che si producono quando si comincia ad adottare un migliore programma nutritivo ".
Che cosa si vuole dire con un migliore programma nutritivo? Si tratta dell’introduzione di alimenti di migliore qualità al posto degli alimenti di cattiva qualità. Per esempio, se si sostituisce un alimento ricco in proteine come il maiale col manzo, il manzo può essere considerato il migliore dei due a causa della sua digeribilità e del suo inferiore tenore in grassi saturi, eccetera - il pollo superiore al manzo a causa della sua digestione più veloce e del suo debole tenore di grassi saturi, ecc. I fagioli bianchi, le lenticchie e i piselli consumati con le verdure sono superiori ai nutrimenti menzionati. Poi, arriviamo alle noci diverse e ai semi consumati nel loro stato naturale e crudo.
Per riassumere, più l’alimento si avvicina allo stato crudo e più ha qualità. In questo stato, tutti gli enzimi sono intatti e gli amminoacidi nella loro migliore forma. I sali minerali, le vitamine, le tracce di elementi, gli idrati di carbonio e la forza vitale sono presenti. Questa forza vitale, a sua volta è capace di riprodurre tessuti pieni di vita la cui struttura dura molto più tempo.
Questa classificazione che abbiamo analizzato per gli alimenti ricchi in proteine si applica anche agli idrati di carbonio (gli alimenti e gli amilacei concentrati), ai corpi grassi, agli alimenti ricchi in minerali (le verdure), ecc.
La qualità di un programma nutrizionale progredisce in modo spettacolare quando si omettono le sostanze tossiche come il caffè, il tè, il cioccolato, il tabacco, il sale, il pepe, ecc.
Quale rapporto ha la qualità degli alimenti con la guarigione? In riassunto, più consumiamo degli alimenti di buona qualità e più veloce sarà la guarigione, purché si sia capaci di ben digerire e assimilare. A ciò bisogna aggiungere:
a) una conoscenza delle buone combinazioni alimentari,
b) un buon ordine di consumo dei diversi alimenti (vale a dire di cominciare dagli alimenti più facili da digerire e in secondo luogo i più concentrati),
c) una quantità corretta,
d) il momento che conviene per mangiare (quando si ha fame, non secondo l’ora).
QUANDO SI MIGLIORA IL REGIME
Quando si migliora il regime, il corpo rigetta le tossine accumulate e i cattivi tessuti.
Adesso, che cosa accade quando si seguono queste regole e si migliora la qualità degli alimenti? Delle cose notevoli accadono nel corpo (così come nel cervello). La meravigliosa intelligenza presente in ogni cellula e la saggezza del corpo si manifesta immediatamente. In linea di massima, quando la qualità degli alimenti consumati è superiore a quella dei tessuti di cui il corpo è fatto, comincia a fare del posto ai materiali superiori che utilizza per fare dei tessuti più sani.
E’ il piano della Natura, quello dell’evoluzione.
Il corpo è difatti, molto selettivo e cerca sempre di migliorare la salute a meno che la nostra ingerenza non sia troppo imbarazzante. E’ solo allora che non si guarisce e si degenera nella malattia.
La natura rimediante di parecchi stati come la febbre, i gonfiori, le ferite ci forniscono degli esempi innumerevoli che mostrano come il corpo tende sempre verso la salute a meno che si fermi il processo.
I SINTOMI DI RITIRO
Quando si migliora il menu si manifestano certi sintomi. Quali sono questi sintomi che hanno luogo quando si comincia a sostituire gli alimenti di secondo ordine con altri superiori, che sono più vivi e più naturali?
Quando si cessa improvvisamente uno stimolante tossico come il caffè, il tè, il cioccolato e il cacao, i mal di testa sono correnti e si sente un rilassamento. Ciò proviene da ciò che il corpo rigetta, le tossine chiamate caffeina e teobromina che sono ritirate dai tessuti e trasportate con la corrente sanguigna verso gli organi depurativi.
Quando il sangue si coagula nel cervello durante le sue numerose circonvoluzioni prima che questi agenti nocivi raggiungano la loro destinazione finale dell’eliminazione, questi eccitanti sono registrati nella nostra coscienza come un dolore, un mal di testa tutto sommato. In quanto al rilassamento, è dovuto all’azione costretta del cuore, la fase di riposo che segue la stimolazione o l’azione accelerata del cuore prodotto da certi veleni chiamati stimolanti. L’accelerazione del polso produce una sensazione esilarante mentre il suo rallentamento produce uno stato di depressione. Abitualmente, alla fine di tre giorni i sintomi spariscono e ci si sente più forti a causa del recupero.
Tuttavia ed è meno marcato, lo stesso processo si produce quando si sostituiscono gli alimenti di secondo ordine con altri alimenti superiori.
Le spezie, il sale e i condimenti sono più stimolanti degli alimenti naturali. La carne, il pollame e il pesce sono più stimolanti delle noci diverse, del formaggio e delle proteine vegetali. Ne segue che il ritiro della stimolazione rallenta l’azione cardiaca che il cervello registra come un rilassamento o una diminuzione dell’energia. Questo rilassamento iniziale dura circa 10 giorni o un poco di più, ed è seguito da un ritorno di energia, una sensazione di stress inferiore e un più grande benessere.
NIENTE GIUDIZI FRETTOLOSI
Vediamo adesso i sintomi che si producono nel processo di rigenerazione.
Quando si comincia un migliore regime e lo si mantiene durante 3 giorni ad una settimana, poi lo si lascia dicendo: " mi sentivo meglio col vecchio regime, mi sento un poco debole col nuovo regime ", non si è lasciato al corpo il tempo di adattarsi e di completare la prima fase, quella del recupero. Se si fosse aspettato un poco più a lungo ci si sarebbe sentiti meglio che prima di avere cominciato.
Difatti, durante la fase iniziale (che dura da 10 giorni a parecchie settimane in certe persone), le energie vitali che si trovano abitualmente nella periferia del corpo, nei muscoli e nella pelle cominciano a dirigersi verso gli organi vitali interni per la ricostruzione. Questa svolta di una grande parte dell’energia verso gli organi interni produce una sensazione di " meno energia nei muscoli ma che lo spirito interpreta come una debolezza. In effetti, l’energia aumenta, ma la più grande parte di questa energia è utilizzata per ricostruire gli organi più importanti e meno energia va verso il lavoro dei muscoli.
La debolezza che si può provare non è in questo momento una vera debolezza ma semplicemente il nuovo spiegamento delle forze verso gli organi interni più importanti. In questo momento, è importante che si smetta lo spreco dell’energia, che ci si riposi e si dorma di più. Difatti, è una fase cruciale e se si ricorre agli stimolanti qualunque siano si potrebbe disfare gli sforzi rigeneratori del corpo. E’ importante in questi momenti di pazientare e di avere fede e di aspettare, perché dopo un certo tempo si proverà un incremento dell’energia che supererà da lontano quella che si aveva prima di questo nuovo programma.
Il successo nel ristabilimento della salute o il suo miglioramento dipendono da una comprensione corretta di questo punto - cioè che il corpo sta utilizzando le sue principali energie in un lavoro interno più importante e non di sciuparli in un lavoro esterno che implica dei movimenti muscolari. Siate saggio dunque. Custodite il vostro sangue freddo. Rilassatevi. e proseguite i vostri obblighi sociali finché siate usciti di affare.
Quando si continua con un regime emendato e si migliora poco a poco la qualità degli alimenti, dei sintomi interessanti cominciano ad apparire. Il corpo comincia un processo chiamato " ritornare sui suoi passi ". L’intelligenza cellulare ragiona un poco nel seguente modo:
-Vedete tutti questi eccellenti materiali che arrivano. E’ meraviglioso! Adesso abbiamo l’opportunità di sbarazzarci dei vecchi materiali consumati e di costruire una nuova casa più bella.
-Rigetteremo questo eccesso di bile fuori dal fegato e dalla vescichetta e lo manderemo agli intestini per eliminarlo. Sbarazzeremo le arterie, le vene e i capillari da questa sporcizia. E anche questi depositi artritici nelle giunture hanno bisogno di es
malefatte-dell-insulina
QUELLO CHE BISOGNA ASPETTARSI QUANDO SI MIGLIORA IL REGIME
Se mi si chiedesse " Quale è il più grande malinteso e la più grande confusione nel campo della nutrizione "? Direi immediatamente " E’ di non avere compreso né interpretato correttamente i sintomi e i cambiamenti che si producono quando si comincia ad adottare un migliore programma nutritivo ".
Che cosa si vuole dire con un migliore programma nutritivo? Si tratta dell’introduzione di alimenti di migliore qualità al posto degli alimenti di cattiva qualità. Per esempio, se si sostituisce un alimento ricco in proteine come il maiale col manzo, il manzo può essere considerato il migliore dei due a causa della sua digeribilità e del suo inferiore tenore in grassi saturi, eccetera - il pollo superiore al manzo a causa della sua digestione più veloce e del suo debole tenore di grassi saturi, ecc. I fagioli bianchi, le lenticchie e i piselli consumati con le verdure sono superiori ai nutrimenti menzionati. Poi, arriviamo alle noci diverse e ai semi consumati nel loro stato naturale e crudo.
Per riassumere, più l’alimento si avvicina allo stato crudo e più ha qualità. In questo stato, tutti gli enzimi sono intatti e gli amminoacidi nella loro migliore forma. I sali minerali, le vitamine, le tracce di elementi, gli idrati di carbonio e la forza vitale sono presenti. Questa forza vitale, a sua volta è capace di riprodurre tessuti pieni di vita la cui struttura dura molto più tempo.
Questa classificazione che abbiamo analizzato per gli alimenti ricchi in proteine si applica anche agli idrati di carbonio (gli alimenti e gli amilacei concentrati), ai corpi grassi, agli alimenti ricchi in minerali (le verdure), ecc.
La qualità di un programma nutrizionale progredisce in modo spettacolare quando si omettono le sostanze tossiche come il caffè, il tè, il cioccolato, il tabacco, il sale, il pepe, ecc.
Quale rapporto ha la qualità degli alimenti con la guarigione? In riassunto, più consumiamo degli alimenti di buona qualità e più veloce sarà la guarigione, purché si sia capaci di ben digerire e assimilare. A ciò bisogna aggiungere:
a) una conoscenza delle buone combinazioni alimentari,
b) un buon ordine di consumo dei diversi alimenti (vale a dire di cominciare dagli alimenti più facili da digerire e in secondo luogo i più concentrati),
c) una quantità corretta,
d) il momento che conviene per mangiare (quando si ha fame, non secondo l’ora).
QUANDO SI MIGLIORA IL REGIME
Quando si migliora il regime, il corpo rigetta le tossine accumulate e i cattivi tessuti.
Adesso, che cosa accade quando si seguono queste regole e si migliora la qualità degli alimenti? Delle cose notevoli accadono nel corpo (così come nel cervello). La meravigliosa intelligenza presente in ogni cellula e la saggezza del corpo si manifesta immediatamente. In linea di massima, quando la qualità degli alimenti consumati è superiore a quella dei tessuti di cui il corpo è fatto, comincia a fare del posto ai materiali superiori che utilizza per fare dei tessuti più sani.
E’ il piano della Natura, quello dell’evoluzione.
Il corpo è difatti, molto selettivo e cerca sempre di migliorare la salute a meno che la nostra ingerenza non sia troppo imbarazzante. E’ solo allora che non si guarisce e si degenera nella malattia.
La natura rimediante di parecchi stati come la febbre, i gonfiori, le ferite ci forniscono degli esempi innumerevoli che mostrano come il corpo tende sempre verso la salute a meno che si fermi il processo.
I SINTOMI DI RITIRO
Quando si migliora il menu si manifestano certi sintomi. Quali sono questi sintomi che hanno luogo quando si comincia a sostituire gli alimenti di secondo ordine con altri superiori, che sono più vivi e più naturali?
Quando si cessa improvvisamente uno stimolante tossico come il caffè, il tè, il cioccolato e il cacao, i mal di testa sono correnti e si sente un rilassamento. Ciò proviene da ciò che il corpo rigetta, le tossine chiamate caffeina e teobromina che sono ritirate dai tessuti e trasportate con la corrente sanguigna verso gli organi depurativi.
Quando il sangue si coagula nel cervello durante le sue numerose circonvoluzioni prima che questi agenti nocivi raggiungano la loro destinazione finale dell’eliminazione, questi eccitanti sono registrati nella nostra coscienza come un dolore, un mal di testa tutto sommato. In quanto al rilassamento, è dovuto all’azione costretta del cuore, la fase di riposo che segue la stimolazione o l’azione accelerata del cuore prodotto da certi veleni chiamati stimolanti. L’accelerazione del polso produce una sensazione esilarante mentre il suo rallentamento produce uno stato di depressione. Abitualmente, alla fine di tre giorni i sintomi spariscono e ci si sente più forti a causa del recupero.
Tuttavia ed è meno marcato, lo stesso processo si produce quando si sostituiscono gli alimenti di secondo ordine con altri alimenti superiori.
Le spezie, il sale e i condimenti sono più stimolanti degli alimenti naturali. La carne, il pollame e il pesce sono più stimolanti delle noci diverse, del formaggio e delle proteine vegetali. Ne segue che il ritiro della stimolazione rallenta l’azione cardiaca che il cervello registra come un rilassamento o una diminuzione dell’energia. Questo rilassamento iniziale dura circa 10 giorni o un poco di più, ed è seguito da un ritorno di energia, una sensazione di stress inferiore e un più grande benessere.
NIENTE GIUDIZI FRETTOLOSI
Vediamo adesso i sintomi che si producono nel processo di rigenerazione.
Quando si comincia un migliore regime e lo si mantiene durante 3 giorni ad una settimana, poi lo si lascia dicendo: " mi sentivo meglio col vecchio regime, mi sento un poco debole col nuovo regime ", non si è lasciato al corpo il tempo di adattarsi e di completare la prima fase, quella del recupero. Se si fosse aspettato un poco più a lungo ci si sarebbe sentiti meglio che prima di avere cominciato.
Difatti, durante la fase iniziale (che dura da 10 giorni a parecchie settimane in certe persone), le energie vitali che si trovano abitualmente nella periferia del corpo, nei muscoli e nella pelle cominciano a dirigersi verso gli organi vitali interni per la ricostruzione. Questa svolta di una grande parte dell’energia verso gli organi interni produce una sensazione di " meno energia nei muscoli ma che lo spirito interpreta come una debolezza. In effetti, l’energia aumenta, ma la più grande parte di questa energia è utilizzata per ricostruire gli organi più importanti e meno energia va verso il lavoro dei muscoli.
La debolezza che si può provare non è in questo momento una vera debolezza ma semplicemente il nuovo spiegamento delle forze verso gli organi interni più importanti. In questo momento, è importante che si smetta lo spreco dell’energia, che ci si riposi e si dorma di più. Difatti, è una fase cruciale e se si ricorre agli stimolanti qualunque siano si potrebbe disfare gli sforzi rigeneratori del corpo. E’ importante in questi momenti di pazientare e di avere fede e di aspettare, perché dopo un certo tempo si proverà un incremento dell’energia che supererà da lontano quella che si aveva prima di questo nuovo programma.
Il successo nel ristabilimento della salute o il suo miglioramento dipendono da una comprensione corretta di questo punto - cioè che il corpo sta utilizzando le sue principali energie in un lavoro interno più importante e non di sciuparli in un lavoro esterno che implica dei movimenti muscolari. Siate saggio dunque. Custodite il vostro sangue freddo. Rilassatevi. e proseguite i vostri obblighi sociali finché siate usciti di affare.
Quando si continua con un regime emendato e si migliora poco a poco la qualità degli alimenti, dei sintomi interessanti cominciano ad apparire. Il corpo comincia un processo chiamato " ritornare sui suoi passi ". L’intelligenza cellulare ragiona un poco nel seguente modo:
-Vedete tutti questi eccellenti materiali che arrivano. E’ meraviglioso! Adesso abbiamo l’opportunità di sbarazzarci dei vecchi materiali consumati e di costruire una nuova casa più bella.
-Rigetteremo questo eccesso di bile fuori dal fegato e dalla vescichetta e lo manderemo agli intestini per eliminarlo. Sbarazzeremo le arterie, le vene e i capillari da questa sporcizia. E anche questi depositi artritici nelle giunture hanno bisogno di es
RIVISTA N.68 - DIABETE/IPOGLICEMIA
MALEFATTE DELL’INSULINA
Ma i pazienti hanno quasi sempre abbastanza tessuti funzionali intatti nelle Isolette di Langerhans per fare fronte ai bisogni normali del corpo e avere dell’insulina se queste isolette sono ristabilite.
Ora, se si dà dell’insulina, ciò produce l’atrofia di queste strutture, così che quando il paziente è svezzato dall’insulina, non ha più tessuti che la secernono per ripararlo.
Più si utilizza l’insulina, e più grande sarà l’atrofia delle Isolette di Langerhans e il paziente diventa allora totalmente dipendente da sorgenti esterne per avere l’insulina.
Se le cause del diabete sono scostate prima che queste ghiandole siano distrutte, e se si procurano le cause della salute, il ristabilimento può prodursi.
Abitualmente, si dà dell’insulina e non si suggerisce alcun cambiamento nello stile di vita del paziente. In questo caso, l’insulina diventa una stampella che ferma tutti gli sforzi per trovare la strada di ritorno verso una salute autentica.
I medici non esitano ad intromettersi nel meccanismo e nelle funzioni della vita sganciando delle sostanze che provengono da sorgenti esterne in questo macchinario vitale.
Difatti, i prodotti estratti dalle ghiandole dei tori e delle capre non sembrano identici alle secrezioni delle ghiandole corrispondenti del corpo umano. Se no, perché si incontrano tutte quelle malefatte che seguono la loro amministrazione ripetuta?
Sebbene le secrezioni delle ghiandole dell’uomo diventino nocive solamente in eccesso di produzione, quelle degli animali sono nocive all’uomo anche in piccole dosi o in dosi ripetute.
Tuttavia, ciò non giustifica l’errore fallace fondamentale della terapia ghiandolare.
Difatti, l’errore fallace fondamentale è di provare a fornire delle secrezioni dall’esterno invece di cercare di restaurare l’efficacia funzionale delle ghiandole stesse dell’uomo.
Se la produzione o l’esagerazione del diabete non basta come complicazione, c’è inoltre la possibilità che il rimedio produca le seguenti malattie:
LE COMPLICAZIONI POSSIBILI DI L’INSULINA
-un ulcera stomacale o duodenale,
-uno stato poroso delle ossa,
-dei " disturbi " mentali ed emotivi,
-l’infiammazione delle arterie
-la malattia dei tessuti fibrosi connettivi.
Quando si considerano tutte le probabilità in quest’ultimo raggruppamento di malattie collageni, abbiamo un elenco molto lungo delle complicazioni che possono provenire dall’amministrazione continua dei prodotti fabbricati dal ramo farmaceutico delle fabbriche mediche.
Non ci sono rimedi innocui, e senza pericolo.
Tutti i medicinali, anche i meno tossici, se sono ripetuti, pure in piccole dosi, portano alla produzione di patologie,
Non è il culmine della stupidità di continuare tali pratiche, soprattutto quando producono tali malefatte e senza nessuna utilità autentica?
Tradotto e presentato da A. M. da Dr Shelton’s Hygienic Review, N° 7 vol. 21.
RIVISTA N.69 - NEONATI/BAMBINI
I poteri e le espressioni della vita sono limitate dallo strato organico e ogni uso e consumo di questo strato indebolisce la capacità dell’organismo di funzionare, indebolisce non solo nell’uomo le forze funzionali vegetative, ma riducono tutte le sue capacità organiche così come le sensazioni e il pensiero. E’ saggio dunque imparare a vivere per evitare un uso ed un consumo non compensati del meccanismo vitale.
L’uomo ha certi bisogni biologici e fisiologici che devono essere soddisfatti regolarmente. La fornitura di questi bisogni è normalmente piacevole. L’uomo è costituito in tale modo e le sue relazioni con queste forniture ambientali che soddisfano i suoi bisogni sono tali che procurano del piacere nella loro appropriazione. Tuttavia, sarebbe erroneo supporre che mangiando, per esempio, mentre il cibo è normalmente piacevole da consumare, il piacere ne sia lo scopo finale. Lo scopo principale del cibo è di fornire al corpo i nutrimenti di cui ha bisogno, il piacere è accessorio sebbene desiderabile. Se godiamo mangiando ma mangiamo per soddisfare i nostri bisogni, possiamo essere suscettibili di non superare i nostri limiti.
Se mangiamo solamente per il piacere di mangiare senza nessuna considerazione per i bisogni nutritivi della vita, siamo certi di superare i nostri limiti fisiologici, non solo nella spesa, ma anche nella quantità degli alimenti che prendiamo. E’ così che tendiamo a concentrarci sugli alimenti e le preparazioni che portano il massimo piacere al palato senza considerare la loro attitudine a soddisfare i bisogni della vita. Quando mangiamo unicamente per il piacere, ciò diventa una sorgente doppia di alterazioni. La lezione da trarne non è che bisogna evitare il piacere e ricercare il dolore, ma che non dobbiamo inseguire il piacere come l’oggetto e lo scopo della vita.
Abbiamo inventato dei mezzi di una varietà infinita che toccano le manifestazioni della vita e che aumentano il piacere e il dolore e così abbiamo moltiplicato le cause di malattia. La malattia si evolve perché superiamo i limiti del godimento. Godiamo al di là del nostro potere di recupero. La persona che cerca i piaceri coltivati, soprattutto quelli che portano delle sensazioni anormali o innaturali, deve produrre certamente uno stato di debolezza organica e paralizzare le funzioni della vita.
Riceviamo molti avvertimenti quando le cose non vanno come dovrebbero andare e li ignoriamo o sopprimiamo. Mal di testa, cattivo gusto in bocca, lingua carica, indigestione, malessere addominale, diarrea o stipsi, insonnia, alterazione, crampi, fitte, debolezza, scomparsa della voglia di mangiare, anoressia e altri sintomi simili evanescenti e "insignificanti". I sintomi passano o sono soppressi con l’aspirina, l’Alkaseltzer o un altro medicinale e le loro cause sono ignorate.
La natura trattiene spesso gli avvertimenti che sono ignorati come quando smette di protestare violentemente contro il tabacco o l’alcol e noi siamo costretti allora a cercare le cause in numerose sorgenti indirette, ma ci sbagliamo quando diciamo che una certa malattia è insidiosa nel suo sviluppo. Gli avvertimenti sono ripetuti ma li ignoriamo e li soffochiamo. Il dolore è trattato come un nemico e il suo messaggio non è compreso.
E’ stupido considerare il dolore come un demonio che arriva spontaneamente e che ha bisogno di un esorcismo e di penalità espurgatorie! Il dolore è un istruttore che mostra la strada del miglioramento; non bisogna pensare che sia un nemico. Dovremmo riconoscere piuttosto l’occasione del dolore come un male. E noi dobbiamo sapere che quando abbiamo soppresso il dolore noi non abbiamo scostato la causa. E’ un oltraggio fisiologico rendere i sensi dimentichi del dolore obliterando coi medicinali la capacità o l’abilità di sentire.
La nostra vita sensuale, soprattutto la parte che ci procura del piacere, domina le nostre attività così che la vita diventa una ricerca sfrenata di sovreccitazioni che sciupano le nostre energie. Soffriamo di parecchi dolori che non sono necessari e una grande debolezza a causa degli eccessi di piaceri, soprattutto i piaceri artificiali.
Ciò che si denomina scienza medica non insegna all’uomo di scostare le cause che sono responsabili dell’alterazione fisiologica e di sostituirli con le condizioni che favoriscono una funzione fisiologica normale. Abbiamo bisogno di sapere che le cosiddette diverse malattie e le loro modifiche che provengono dall’inclinazione abituale a superare i nostri limiti, non sono guarite mai a meno che il paziente non comprenda le cause sottostanti della sua malattia e i bisogni del ristabilimento.
Se un uomo è debole o le sue funzioni sono alterate, il ricorso ai tonici e agli stimolanti fa sostituire solamente una forma di sovraffaticamento (spesa) ad un’altra, come è corrente talvolta, senza nemmeno suggerire di cessare la spesa precedente. Il risultato inevitabile è che dopo un corto periodo di sovreccitazione funzionale, si prova una debolezza e un’alterazione funzionale più grande. Un’enervazione addizionale blocca l’eliminazione così che la tossiemia aumenta e la malattia si aggrava.
Ho avuto recentemente conoscenza dei consigli dati ad una donna settuagenaria. Le si dice che con l’età, secerniamo meno enzimi per digerire e metabolizzare gli alimenti. Ma invece di mangiare meno (ha mangiato troppo durante gli anni) finché gli alimenti siano limitati secondo le sue capacità, le si è consigliato di consumare la papaia. Le si spiegò che questo frutto è soprattutto ricco in enzimi che digeriscono le proteine. E se non trova questo frutto, doveva utilizzare la papaia in scatola che troverà nei negozi di regime. Così, invece di rispettare i suoi limiti fisiologici, doveva continuare a superare la sua capacità enzimatica e ricercare un’assistenza dall’esterno, anche di mangiare una papaia i cui enzimi sono tutti distrutti dal calore e dall’immagazzinamento. Non le si consiglia di essere " saggia ", ma di continuare gli abusi. - Dal Dr Shelton, tradotto da A. M.
quando-si-deve-digiunare
QUANDO SUPERIAMO I NOSTRI LIMITI
L’uomo ha certi bisogni biologici e fisiologici che devono essere soddisfatti regolarmente. La fornitura di questi bisogni è normalmente piacevole. L’uomo è costituito in tale modo e le sue relazioni con queste forniture ambientali che soddisfano i suoi bisogni sono tali che procurano del piacere nella loro appropriazione. Tuttavia, sarebbe erroneo supporre che mangiando, per esempio, mentre il cibo è normalmente piacevole da consumare, il piacere ne sia lo scopo finale. Lo scopo principale del cibo è di fornire al corpo i nutrimenti di cui ha bisogno, il piacere è accessorio sebbene desiderabile. Se godiamo mangiando ma mangiamo per soddisfare i nostri bisogni, possiamo essere suscettibili di non superare i nostri limiti.
Se mangiamo solamente per il piacere di mangiare senza nessuna considerazione per i bisogni nutritivi della vita, siamo certi di superare i nostri limiti fisiologici, non solo nella spesa, ma anche nella quantità degli alimenti che prendiamo. E’ così che tendiamo a concentrarci sugli alimenti e le preparazioni che portano il massimo piacere al palato senza considerare la loro attitudine a soddisfare i bisogni della vita. Quando mangiamo unicamente per il piacere, ciò diventa una sorgente doppia di alterazioni. La lezione da trarne non è che bisogna evitare il piacere e ricercare il dolore, ma che non dobbiamo inseguire il piacere come l’oggetto e lo scopo della vita.
Abbiamo inventato dei mezzi di una varietà infinita che toccano le manifestazioni della vita e che aumentano il piacere e il dolore e così abbiamo moltiplicato le cause di malattia. La malattia si evolve perché superiamo i limiti del godimento. Godiamo al di là del nostro potere di recupero. La persona che cerca i piaceri coltivati, soprattutto quelli che portano delle sensazioni anormali o innaturali, deve produrre certamente uno stato di debolezza organica e paralizzare le funzioni della vita.
Riceviamo molti avvertimenti quando le cose non vanno come dovrebbero andare e li ignoriamo o sopprimiamo. Mal di testa, cattivo gusto in bocca, lingua carica, indigestione, malessere addominale, diarrea o stipsi, insonnia, alterazione, crampi, fitte, debolezza, scomparsa della voglia di mangiare, anoressia e altri sintomi simili evanescenti e "insignificanti". I sintomi passano o sono soppressi con l’aspirina, l’Alkaseltzer o un altro medicinale e le loro cause sono ignorate.
La natura trattiene spesso gli avvertimenti che sono ignorati come quando smette di protestare violentemente contro il tabacco o l’alcol e noi siamo costretti allora a cercare le cause in numerose sorgenti indirette, ma ci sbagliamo quando diciamo che una certa malattia è insidiosa nel suo sviluppo. Gli avvertimenti sono ripetuti ma li ignoriamo e li soffochiamo. Il dolore è trattato come un nemico e il suo messaggio non è compreso.
E’ stupido considerare il dolore come un demonio che arriva spontaneamente e che ha bisogno di un esorcismo e di penalità espurgatorie! Il dolore è un istruttore che mostra la strada del miglioramento; non bisogna pensare che sia un nemico. Dovremmo riconoscere piuttosto l’occasione del dolore come un male. E noi dobbiamo sapere che quando abbiamo soppresso il dolore noi non abbiamo scostato la causa. E’ un oltraggio fisiologico rendere i sensi dimentichi del dolore obliterando coi medicinali la capacità o l’abilità di sentire.
La nostra vita sensuale, soprattutto la parte che ci procura del piacere, domina le nostre attività così che la vita diventa una ricerca sfrenata di sovreccitazioni che sciupano le nostre energie. Soffriamo di parecchi dolori che non sono necessari e una grande debolezza a causa degli eccessi di piaceri, soprattutto i piaceri artificiali.
Ciò che si denomina scienza medica non insegna all’uomo di scostare le cause che sono responsabili dell’alterazione fisiologica e di sostituirli con le condizioni che favoriscono una funzione fisiologica normale. Abbiamo bisogno di sapere che le cosiddette diverse malattie e le loro modifiche che provengono dall’inclinazione abituale a superare i nostri limiti, non sono guarite mai a meno che il paziente non comprenda le cause sottostanti della sua malattia e i bisogni del ristabilimento.
Se un uomo è debole o le sue funzioni sono alterate, il ricorso ai tonici e agli stimolanti fa sostituire solamente una forma di sovraffaticamento (spesa) ad un’altra, come è corrente talvolta, senza nemmeno suggerire di cessare la spesa precedente. Il risultato inevitabile è che dopo un corto periodo di sovreccitazione funzionale, si prova una debolezza e un’alterazione funzionale più grande. Un’enervazione addizionale blocca l’eliminazione così che la tossiemia aumenta e la malattia si aggrava.
Ho avuto recentemente conoscenza dei consigli dati ad una donna settuagenaria. Le si dice che con l’età, secerniamo meno enzimi per digerire e metabolizzare gli alimenti. Ma invece di mangiare meno (ha mangiato troppo durante gli anni) finché gli alimenti siano limitati secondo le sue capacità, le si è consigliato di consumare la papaia. Le si spiegò che questo frutto è soprattutto ricco in enzimi che digeriscono le proteine. E se non trova questo frutto, doveva utilizzare la papaia in scatola che troverà nei negozi di regime. Così, invece di rispettare i suoi limiti fisiologici, doveva continuare a superare la sua capacità enzimatica e ricercare un’assistenza dall’esterno, anche di mangiare una papaia i cui enzimi sono tutti distrutti dal calore e dall’immagazzinamento. Non le si consiglia di essere " saggia ", ma di continuare gli abusi. - Dal Dr Shelton, tradotto da A. M.
RIVISTA N.70 - NEONATI/BAMBINI
Chiamato " la cura della fame " dagli europei e da parecchi vecchi igienisti, il digiuno si è rivelato, per l’esperienza, molto utile e secondo il dottor Robert Walter " una cura moderata della fame è molto benefica nella grande maggioranza delle malattie. Certo, in parecchie di queste malattie, il potere di utilizzare gli alimenti è distrutto totalmente e l’idea stessa degli alimenti è ripugnante.
Il dottor Walter diceva " il riposo e la cura della fame rappresentano il trattamento adeguato " di quelli che soffrono di sovraffaticamento e di abusi alimentari ". Sottolinea che quando si ha un’alterazione funzionale, la lingua carica e l’alito fetido non bisogna mangiare. E se si è a disagio in qualsiasi modo, bisogna smettere di mangiare finché non ci si sente bene.
Secondo Kittridge, " se si ha la lingua carica, l’alito fetido e un cattivo gusto alla bocca, si può essere sicuri che il digiuno sarà benefico, che si abbia o che non si abbia dell’appetito. Occorre del buonsenso per determinare quando si può fare digiunare una persona che ha ancora appetito ". Quando non si ha un desiderio per gli alimenti, nessun uomo sensato penserà a mangiare o a dare da mangiare agli altri ".
E’ un errore pensare che si ha bisogno di mangiare in ogni circostanza. Difatti, nutrire costantemente uno stomaco irritato, è come se si battesse già su un uomo a terra. Quando si mescola costantemente dello stomaco, mentre ha bisogno di riposo, tanto quanto il resto del corpo, si va verso un disastro. Non è raro incontrare delle persone la cui la malattia è dovuta all’abuso alimentare e i medici che cercano di guarirle. Vediamo delle persone morire gradatamente di malnutrizione, - cattiva assimilazione e inedia, malgrado il fatto che mangino regolarmente. Vediamo dei medici che insistono affinché gli invalidi mangino e li spingono a consumare degli alimenti che sarebbero eccellenti per i benportanti, e sebbene il malato faccia del suo meglio per piegarsi alle consegne del medico, continua a degradarsi. Non ha la forza di digerire gli alimenti. Il medico dovrebbe sapere che in tali circostanze il cibo può uccidere il malato. Se il cibo non previene la malattia, come può più cibo ristabilire la salute? Come può la sovralimentazione aiutare?
Il digiuno è utile solamente a causa di una vita malsana. E’ meglio vivere sanamente che fare degli abusi e digiunare poi. E’ meglio anche praticare un digiuno corto presto che lasciarsi andare e avere bisogno di un lungo digiuno. Se si digiuna fin dai primi segni della malattia, forse che dieci giorni sarebbero sufficienti. Se dopo anni di sofferenza e una perdita considerevole di peso, un uomo può digiunare ancora più di 40 giorni, in tutta sicurezza, è certo che un digiuno più corto sarebbe stato ben sopportato in principio.
Secondo il punto di vista del dottor Daniels, punto di vista condiviso largamente in certi circoli, " i malati dovrebbero digiunare solamente se il sistema è incapace di occuparsi degli alimenti. Parimenti in caso di malattia acuta con febbre, dopo uno shock quando si perde totalmente l’appetito e gli organi digestivi sono totalmente impotenti, nel caso di disturbi o di eliminazione frequente dovuti all’abuso di cibo quando l’appetito è perso temporaneamente. Salvo in caso di "temporale " provvisorio occasionale, con un dolore intenso o altri malesseri che inibiscono la digestione al punto che non si può più digerire gli alimenti il digiuno non è il miglior trattamento per le malattie croniche. Il digiuno non deve essere utilizzato che in caso di malattia in cui la digestione è sospesa ".
Questo punto di vista era diviso dal dottor Henry Lindlahr che diceva che il digiuno non deve essere consigliato che per le malattie acute e durante le crisi che hanno luogo nelle malattie croniche. Parecchi altri autori intrattenevano questo punto di vista secondo cui il digiuno, malgrado il fatto che nelle migliaia dei malati cronici che si lamentano dell’assenza di fame, e che tutto ciò che mangiano li fa soffrire, hanno il potere di digerire alcuni alimenti.
Secondo il dottor Daniels, " se il cibo è limitato solamente agli alimenti che possono essere utilizzati, la malattia cronica può essere eliminata più velocemente e la nutrizione costruita più rapidamente che col digiuno.
Sebbene utilizzasse e consigliasse spesso il digiuno negli stati in cui si ha un potere digestivo considerevole, il dottor Tilden si accordava spesso col punto di vista del dottore Daniels e del dottore Lindlahr. Per esempio, aveva scritto una volta che, salvo per certe circostanze abbastanza rare, non credeva nei lunghi digiuni. " E’ meglio, diceva, adottare un regime razionale e adatto e prendere uno o due anni per assumere lo stato normale ". Per là, insinua che lo stato normale può essere raggiunto col digiuno più presto, sebbene pensi che il metodo più lento sia preferibile.
Sono opposto, personalmente, totalmente a questo punto di vista. Sono molto cosciente che occorre più tempo per evolversi verso una buona salute senza digiunare e così accostarsi ad un nuovo stile di vita. Ma non vedo ragione valida per accontentarsi di aspettare così molto tempo, quando si può con l’aiuto del digiuno, accorciare con profitto e sicuramente il tempo richiesto. Si deve sempre aspettare lo sviluppo di una crisi per privarsi dei benefici di un periodo di astinenza? Ci si deve privare dei benefici che risultano da un periodo di riposo fisiologico perché non abbiamo febbre né dolore intenso? O digiunare ad intervalli e impedire l’evoluzione di uno stato del corpo che necessiterebbe di una crisi? In ciò che mi riguarda, del resto ciò mi sembra più saggio.
Una pratica molto vecchia, seguita oggigiorno da certi popoli, è quella di digiunare un giorno per settimana. Ora, ciò è raramente sufficiente. I vecchi ariani si astenevano da ogni cibo e da ogni bevanda un giorno ogni dieci giorni; gli Zends rigettavano ogni cibo tutti i cinque giorni; la Bibbia menziona la pratica dei vecchi ebrei di digiunare un giorno ogni settimana. Tutto ciò è certo benefico, ma secondo il nostro punto di vista attuale il digiuno settimanale non ha abbastanza valore cumulativo per far fronte ai bisogni dei malati cronici.
Il dottor Daniels dice: " Saltate uno o due pasti se siete di malumore o a disagio, è una pratica corrente. Una lingua carica, un’assenza di appetito e una mancanza di energia e di vigore significa che dovreste saltare uno o due pasti e lasciare al vostro corpo l’opportunità di raddrizzare la situazione. Questo semplice trattamento vi eviterà spesso una malattia grave. Si vede che raccomanda il digiuno per evitare l’evoluzione delle crisi, ma limita severamente il suo uso.
Secondo il mio punto di vista, le regole che dà per determinare la lunghezza del digiuno dovrebbero applicarsi altrettanto bene alle malattie acute che alle malattie croniche. Difatti, nella discussione sulla lunghezza del digiuno, dice: " è una domanda alla quale è difficile rispondere in modo generale perché ogni caso è unico. Tuttavia, è certo che per avere i migliori risultati non bisogna mangiare finché il potere digestivo e il potere di assimilazione siano ristabiliti. In caso di febbre, nessuno alimento sarà permesso finché essa non cade in modo permanente. Poi, l’appetito ritornerà, la lingua sarà pulita e umida, ciò che indica che i fluidi digestivi sono presenti nello stomaco e negli intestini. In generale, bisogna proseguire il digiuno finché lo stato della lingua e della fame lo permette, che il paziente non abbia più malesseri e può prendere senza problema gli alimenti adatti ".
Se il malato cronico non ha appetito o ha poco appetito, o il suo gusto è fetido, o il suo alito è putrido, e non si senta in generale bene, e se ha un dolore e un malessere o dice per esempio: " Ciò che mangio non sembra farmi del bene ", perché non digiunare subito invece di aspettare l’evoluzione di una crisi? Se il corpo dà tutte le indicazioni secondo le quali milita in favore del riposo e della pulizia, che bisogno si ha di limitare arbitrariamente la durata del digiuno? - Dal Dottore Shelton, tradotto da A. M.
condimenti
QUANDO SI DEVE DIGIUNARE?
Il dottor Walter diceva " il riposo e la cura della fame rappresentano il trattamento adeguato " di quelli che soffrono di sovraffaticamento e di abusi alimentari ". Sottolinea che quando si ha un’alterazione funzionale, la lingua carica e l’alito fetido non bisogna mangiare. E se si è a disagio in qualsiasi modo, bisogna smettere di mangiare finché non ci si sente bene.
Secondo Kittridge, " se si ha la lingua carica, l’alito fetido e un cattivo gusto alla bocca, si può essere sicuri che il digiuno sarà benefico, che si abbia o che non si abbia dell’appetito. Occorre del buonsenso per determinare quando si può fare digiunare una persona che ha ancora appetito ". Quando non si ha un desiderio per gli alimenti, nessun uomo sensato penserà a mangiare o a dare da mangiare agli altri ".
E’ un errore pensare che si ha bisogno di mangiare in ogni circostanza. Difatti, nutrire costantemente uno stomaco irritato, è come se si battesse già su un uomo a terra. Quando si mescola costantemente dello stomaco, mentre ha bisogno di riposo, tanto quanto il resto del corpo, si va verso un disastro. Non è raro incontrare delle persone la cui la malattia è dovuta all’abuso alimentare e i medici che cercano di guarirle. Vediamo delle persone morire gradatamente di malnutrizione, - cattiva assimilazione e inedia, malgrado il fatto che mangino regolarmente. Vediamo dei medici che insistono affinché gli invalidi mangino e li spingono a consumare degli alimenti che sarebbero eccellenti per i benportanti, e sebbene il malato faccia del suo meglio per piegarsi alle consegne del medico, continua a degradarsi. Non ha la forza di digerire gli alimenti. Il medico dovrebbe sapere che in tali circostanze il cibo può uccidere il malato. Se il cibo non previene la malattia, come può più cibo ristabilire la salute? Come può la sovralimentazione aiutare?
Il digiuno è utile solamente a causa di una vita malsana. E’ meglio vivere sanamente che fare degli abusi e digiunare poi. E’ meglio anche praticare un digiuno corto presto che lasciarsi andare e avere bisogno di un lungo digiuno. Se si digiuna fin dai primi segni della malattia, forse che dieci giorni sarebbero sufficienti. Se dopo anni di sofferenza e una perdita considerevole di peso, un uomo può digiunare ancora più di 40 giorni, in tutta sicurezza, è certo che un digiuno più corto sarebbe stato ben sopportato in principio.
Secondo il punto di vista del dottor Daniels, punto di vista condiviso largamente in certi circoli, " i malati dovrebbero digiunare solamente se il sistema è incapace di occuparsi degli alimenti. Parimenti in caso di malattia acuta con febbre, dopo uno shock quando si perde totalmente l’appetito e gli organi digestivi sono totalmente impotenti, nel caso di disturbi o di eliminazione frequente dovuti all’abuso di cibo quando l’appetito è perso temporaneamente. Salvo in caso di "temporale " provvisorio occasionale, con un dolore intenso o altri malesseri che inibiscono la digestione al punto che non si può più digerire gli alimenti il digiuno non è il miglior trattamento per le malattie croniche. Il digiuno non deve essere utilizzato che in caso di malattia in cui la digestione è sospesa ".
Questo punto di vista era diviso dal dottor Henry Lindlahr che diceva che il digiuno non deve essere consigliato che per le malattie acute e durante le crisi che hanno luogo nelle malattie croniche. Parecchi altri autori intrattenevano questo punto di vista secondo cui il digiuno, malgrado il fatto che nelle migliaia dei malati cronici che si lamentano dell’assenza di fame, e che tutto ciò che mangiano li fa soffrire, hanno il potere di digerire alcuni alimenti.
Secondo il dottor Daniels, " se il cibo è limitato solamente agli alimenti che possono essere utilizzati, la malattia cronica può essere eliminata più velocemente e la nutrizione costruita più rapidamente che col digiuno.
Sebbene utilizzasse e consigliasse spesso il digiuno negli stati in cui si ha un potere digestivo considerevole, il dottor Tilden si accordava spesso col punto di vista del dottore Daniels e del dottore Lindlahr. Per esempio, aveva scritto una volta che, salvo per certe circostanze abbastanza rare, non credeva nei lunghi digiuni. " E’ meglio, diceva, adottare un regime razionale e adatto e prendere uno o due anni per assumere lo stato normale ". Per là, insinua che lo stato normale può essere raggiunto col digiuno più presto, sebbene pensi che il metodo più lento sia preferibile.
Sono opposto, personalmente, totalmente a questo punto di vista. Sono molto cosciente che occorre più tempo per evolversi verso una buona salute senza digiunare e così accostarsi ad un nuovo stile di vita. Ma non vedo ragione valida per accontentarsi di aspettare così molto tempo, quando si può con l’aiuto del digiuno, accorciare con profitto e sicuramente il tempo richiesto. Si deve sempre aspettare lo sviluppo di una crisi per privarsi dei benefici di un periodo di astinenza? Ci si deve privare dei benefici che risultano da un periodo di riposo fisiologico perché non abbiamo febbre né dolore intenso? O digiunare ad intervalli e impedire l’evoluzione di uno stato del corpo che necessiterebbe di una crisi? In ciò che mi riguarda, del resto ciò mi sembra più saggio.
Una pratica molto vecchia, seguita oggigiorno da certi popoli, è quella di digiunare un giorno per settimana. Ora, ciò è raramente sufficiente. I vecchi ariani si astenevano da ogni cibo e da ogni bevanda un giorno ogni dieci giorni; gli Zends rigettavano ogni cibo tutti i cinque giorni; la Bibbia menziona la pratica dei vecchi ebrei di digiunare un giorno ogni settimana. Tutto ciò è certo benefico, ma secondo il nostro punto di vista attuale il digiuno settimanale non ha abbastanza valore cumulativo per far fronte ai bisogni dei malati cronici.
Il dottor Daniels dice: " Saltate uno o due pasti se siete di malumore o a disagio, è una pratica corrente. Una lingua carica, un’assenza di appetito e una mancanza di energia e di vigore significa che dovreste saltare uno o due pasti e lasciare al vostro corpo l’opportunità di raddrizzare la situazione. Questo semplice trattamento vi eviterà spesso una malattia grave. Si vede che raccomanda il digiuno per evitare l’evoluzione delle crisi, ma limita severamente il suo uso.
Secondo il mio punto di vista, le regole che dà per determinare la lunghezza del digiuno dovrebbero applicarsi altrettanto bene alle malattie acute che alle malattie croniche. Difatti, nella discussione sulla lunghezza del digiuno, dice: " è una domanda alla quale è difficile rispondere in modo generale perché ogni caso è unico. Tuttavia, è certo che per avere i migliori risultati non bisogna mangiare finché il potere digestivo e il potere di assimilazione siano ristabiliti. In caso di febbre, nessuno alimento sarà permesso finché essa non cade in modo permanente. Poi, l’appetito ritornerà, la lingua sarà pulita e umida, ciò che indica che i fluidi digestivi sono presenti nello stomaco e negli intestini. In generale, bisogna proseguire il digiuno finché lo stato della lingua e della fame lo permette, che il paziente non abbia più malesseri e può prendere senza problema gli alimenti adatti ".
Se il malato cronico non ha appetito o ha poco appetito, o il suo gusto è fetido, o il suo alito è putrido, e non si senta in generale bene, e se ha un dolore e un malessere o dice per esempio: " Ciò che mangio non sembra farmi del bene ", perché non digiunare subito invece di aspettare l’evoluzione di una crisi? Se il corpo dà tutte le indicazioni secondo le quali milita in favore del riposo e della pulizia, che bisogno si ha di limitare arbitrariamente la durata del digiuno? - Dal Dottore Shelton, tradotto da A. M.
RIVISTA N.71 - ANEMIA
Shelton ha ragione, non c’è bisogno di condimenti per l’insalata. Ogni boccone ha il suo proprio sapore inimitabile a cui sarebbe un peccato aggiungere delle spezie e degli olii che distruggono totalmente il suo piacevole profumo. Non ho pensato mai che arriverei là . Queste parole sono tratte da una lettera che ho ricevuto da un paziente appena rientrato a casa dopo un soggiorno nella nostra Casa di Cura. Aveva intrapreso un lungo digiuno e voleva descrivere la sua esperienza col cibo dopo il digiuno.
Gli alimenti naturali, nel loro stato naturale procurano un godimento e una soddisfazione perfetta. Non abbiamo bisogno di aggiunger loro del sale, del pepe, una salsa, un condimento o altri condimenti, né dello zucchero. Durante gli anni ho sottolineato il fatto che pochissime persone apprezzano i loro alimenti. Si spruzzano gli alimenti di condimenti su condimenti a tal punto che non si può apprezzare più i sapori fini e delicati che la Natura ha conferito loro.
La prima lezione che bisogna apprendere da chi vuole mangiare sanamente è che bisogna abbandonare tutti gli " aiuti alla digestione. Ma chi ha un appetito snaturato dirà protestando che senza queste aggiunte gli alimenti sono insipidi, scialbi, non commestibili e sgradevoli al gusto. Perché sono sgradevoli al gusto? L’uomo è costituito in modo che non può mangiare delle sostanze nutritive sane senza aggiunger loro degli elementi malsani? Nessun animale nella Natura aggiunge dei supplementi ai sapori e agli aromi naturali ai suoi alimenti. Perché l’uomo, che è il re chi della creazione, sarebbe forzato a farlo?
Gli igienisti rigettano i condimenti. La loro posizione è semplice: gli alimenti sani sono piacevoli al gusto normale, vale a dire al gusto non depravato, né pervertito. Le persone sono abituate talmente a vestire il gusto degli alimenti puri con qualche sostanza " più gustosa " che non conoscono il gusto degli alimenti. I sapori delicati ed eterei degli alimenti sono insipidi per la lingua e il palato di chi odora solamente sostanze piccanti, a tal punto che ha un’avversione per gli alimenti austeri che sono i migliori per procurare dei nutrimenti superiori. Le qualità irritanti dello zenzero, della noce moscata, del pepe e delle diverse spezie, del seme di anice, del seme di cumino e delle sostanze similari che sono aggiunte spesso agli alimenti rappresentano un oltraggio diabolico al gusto pervertito avvezzo ai condimenti.
Purtroppo, ci sono poche persone che hanno un gusto normale. Basta vederli aggiungere del sale al melone, ai pomodori, alle angurie, alle arance e ai pompelmi, zucchero e crema sulle fragole e infine dell’aceto, del pepe, delle salse, della cannella, della crema sulle banane e le pesche, zucchero e spezie sulle mele in composta, perché non apprezza le mele tali e quali. Dubito che si realizzi l’estensione alla quale abbiamo depravato il nostro senso del gusto.
Quasi tutti rovinano una bella insalata di vegetali aggiungendogli del sale o un condimento il cui il gusto è abominevole. Poche persone apprezzano i sapori naturali dell’insalata. L’aceto piace solamente al gusto depravato. Poche persone sanno che l’aggiunta di queste sostanze agli alimenti ritarda il processo della digestione e che è una causa corrente dell’indigestione così come delle conseguenze estreme che conseguono all’indigestione cronica.
La Natura ha conferito all’uomo un istinto che lo protegge contro le sostanze nocive, ma sotto la cattiva condotta dello sciamano, del prete, del medico e del commerciante egli mette a tacere deliberatamente le proteste del suo istinto contro l’ingestione delle sostanze nocive e apprende ad amarle. Non c’è che un fattore fisiologico potente come lo sciamano, il prete e il medico potevessero fornire che avrebbe potuto indurre l’uomo ad ignorare dall’origine le proteste del suo istinto e ad acquistare false abitudini.
Si dovrebbero leggere due libri per apprezzare ciò che si dice a proposito dei condimenti, dei condimenti, degli olii e degli emollienti come i supplementi alimentari.
Si deve rinunciare all’uso dei condimenti per imparare ad apprezzare pienamente gli aromi e i sapori degli alimenti, dei condimenti e delle sostanze simili parecchio tempo affinché le papille gustative ritrovino la loro sensibilità normale. E quando ciò sarà fatto si potranno apprezzare gli alimenti più che mai. - Dal Dr Shelton, tradotto da A. M.
---------
Fin dal mio internato, sono stato dominato dall’idea della nocività degli antisettici. Si chiedeva loro di uccidere i microbi, non solo sugli strumenti, ma nei tessuti viventi. I microbi che sono più resistenti delle cellule degli esseri più evoluti, mi sembrava impossibile di distruggerli senza distruggere le cellule ". - Professor Pierre Delbet in Politica Preventiva del Cancro, (1 ch.)
trasfusioni-sanguigne
I CONDIMENTI
Gli alimenti naturali, nel loro stato naturale procurano un godimento e una soddisfazione perfetta. Non abbiamo bisogno di aggiunger loro del sale, del pepe, una salsa, un condimento o altri condimenti, né dello zucchero. Durante gli anni ho sottolineato il fatto che pochissime persone apprezzano i loro alimenti. Si spruzzano gli alimenti di condimenti su condimenti a tal punto che non si può apprezzare più i sapori fini e delicati che la Natura ha conferito loro.
La prima lezione che bisogna apprendere da chi vuole mangiare sanamente è che bisogna abbandonare tutti gli " aiuti alla digestione. Ma chi ha un appetito snaturato dirà protestando che senza queste aggiunte gli alimenti sono insipidi, scialbi, non commestibili e sgradevoli al gusto. Perché sono sgradevoli al gusto? L’uomo è costituito in modo che non può mangiare delle sostanze nutritive sane senza aggiunger loro degli elementi malsani? Nessun animale nella Natura aggiunge dei supplementi ai sapori e agli aromi naturali ai suoi alimenti. Perché l’uomo, che è il re chi della creazione, sarebbe forzato a farlo?
Gli igienisti rigettano i condimenti. La loro posizione è semplice: gli alimenti sani sono piacevoli al gusto normale, vale a dire al gusto non depravato, né pervertito. Le persone sono abituate talmente a vestire il gusto degli alimenti puri con qualche sostanza " più gustosa " che non conoscono il gusto degli alimenti. I sapori delicati ed eterei degli alimenti sono insipidi per la lingua e il palato di chi odora solamente sostanze piccanti, a tal punto che ha un’avversione per gli alimenti austeri che sono i migliori per procurare dei nutrimenti superiori. Le qualità irritanti dello zenzero, della noce moscata, del pepe e delle diverse spezie, del seme di anice, del seme di cumino e delle sostanze similari che sono aggiunte spesso agli alimenti rappresentano un oltraggio diabolico al gusto pervertito avvezzo ai condimenti.
Purtroppo, ci sono poche persone che hanno un gusto normale. Basta vederli aggiungere del sale al melone, ai pomodori, alle angurie, alle arance e ai pompelmi, zucchero e crema sulle fragole e infine dell’aceto, del pepe, delle salse, della cannella, della crema sulle banane e le pesche, zucchero e spezie sulle mele in composta, perché non apprezza le mele tali e quali. Dubito che si realizzi l’estensione alla quale abbiamo depravato il nostro senso del gusto.
Quasi tutti rovinano una bella insalata di vegetali aggiungendogli del sale o un condimento il cui il gusto è abominevole. Poche persone apprezzano i sapori naturali dell’insalata. L’aceto piace solamente al gusto depravato. Poche persone sanno che l’aggiunta di queste sostanze agli alimenti ritarda il processo della digestione e che è una causa corrente dell’indigestione così come delle conseguenze estreme che conseguono all’indigestione cronica.
La Natura ha conferito all’uomo un istinto che lo protegge contro le sostanze nocive, ma sotto la cattiva condotta dello sciamano, del prete, del medico e del commerciante egli mette a tacere deliberatamente le proteste del suo istinto contro l’ingestione delle sostanze nocive e apprende ad amarle. Non c’è che un fattore fisiologico potente come lo sciamano, il prete e il medico potevessero fornire che avrebbe potuto indurre l’uomo ad ignorare dall’origine le proteste del suo istinto e ad acquistare false abitudini.
Si dovrebbero leggere due libri per apprezzare ciò che si dice a proposito dei condimenti, dei condimenti, degli olii e degli emollienti come i supplementi alimentari.
Si deve rinunciare all’uso dei condimenti per imparare ad apprezzare pienamente gli aromi e i sapori degli alimenti, dei condimenti e delle sostanze simili parecchio tempo affinché le papille gustative ritrovino la loro sensibilità normale. E quando ciò sarà fatto si potranno apprezzare gli alimenti più che mai. - Dal Dr Shelton, tradotto da A. M.
---------
Fin dal mio internato, sono stato dominato dall’idea della nocività degli antisettici. Si chiedeva loro di uccidere i microbi, non solo sugli strumenti, ma nei tessuti viventi. I microbi che sono più resistenti delle cellule degli esseri più evoluti, mi sembrava impossibile di distruggerli senza distruggere le cellule ". - Professor Pierre Delbet in Politica Preventiva del Cancro, (1 ch.)
RIVISTA N.72 - GLAUCOMA/ACUFENI/NERVI/SPONDILITE
Le trasfusioni di sangue rappresentano l’introduzione di una proteina estranea nella corrente sanguigna del paziente, ciò che rischia di generare tutti i pericoli abituali dell’anafilassi più quelli che le inoculazioni producono.
Il solo fatto che si trasfonde un sangue umano (nel passato si trasfondeva il sangue degli animali, con le conseguenze più disastrose) non cambia troppo l’immagine anafilattica, salvo in questo caso in cui l’immagine è molto più brutta. Difatti, ogni individuo possiede un sangue che gli è proprio e unico.
I GEMELLI
Il sangue più vicino nella sua composizione è quello dei gemelli e sembra in questo caso che i due organismi siano così identici che si può innestare un pezzo di pelle dall’uno all’altro, ciò che non è possibile tra due individui che non sono dei gemelli identici.
I gruppi sanguigni hanno ridotto le fatalità delle trasfusioni sanguigne in una certa misura, ma non li hanno eliminati, ed essi non hanno eliminato neanche i numerosi altri mali che conseguono da questa pratica. Quali che siano le circostanze, le trasfusioni sanguigne non sono né sensate né ragionevoli.
Si tratta piuttosto di un collocamento in scena grandiosa utilizzata dalla medicina abitudinaria, come un gesto di saggezza destinata a calmare il volgo che lo richiede. Non è la medicina che gli ha insegnato che bisognava fare qualche cosa? Importa poco ciò che si fa purché sia fatto! Per piacere al popolo e per fargli sentire che il medico è efficace, i suoi trattamenti devono essere spettacolari.
La struttura normale del sangue è legata a un numero molto vasto di bisogni definiti dalla produzione e dalla protezione del corpo. La struttura del sangue non è interamente conosciuta e più è studiata e più è trovata complessa.
Quando ci s’intromette nella composizione normale del sangue, si va verso un disturbo serio dell’equilibrio normale. Difatti, dei disturbi catastrofici possono prodursi spesso dopo l’introduzione del sangue di un’altra persona.
LE SOLUZIONI SALINE?
D’altra parte, l’utilizzazione della pretesa "soluzione salina normale " invece di una trasfusione, è ugualmente da condannare. Il sangue non è una salamoia e nessuna soluzione salina può funzionare come il sangue.
SE IL PAZIENTE MUORE DOPO UNA TRASFUSIONE, IL MEDICO DIRA’ CHE SAREBBE MORTO IN OGNI MODO, MA SE IL PAZIENTE SOPRAVVIVE, DIRA’ CHE LA TRASFUSIONE GLI HA SALVATO LA VITA!
Questa logica è erronea e non prova l’efficacia della trasfusione.
UN CASO DRAMMATICO
Abbiamo avuto qui a San Antonio un caso drammatico. Il giovane Fred Newhouse, Testimone di Geova è stato ferito gravemente in un incidente di automobile. E’ stato urtato da un camion, ha subito dei danni interni ed esterni, e uno dei suoi reni fu danneggiato. Perse molto sangue prima di arrivare all’ospedale e continuò a perdere del sangue proveniente dal rene per parecchi giorni in seguito.
I medici dichiararono che occorreva assolutamente una trasfusione di sangue per salvargli la vita. Insisterono e provarono tutti i mezzi di coercizione psicologica abituale con l’aiuto della compagnia di assicurazione. Ma avevano là un nuovo genere di pazienti. Difatti, i Testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni perché pensano che violino il comando della Bibbia secondo cui " il sangue è la vita, non lo berrai".
Newhouse persistè nel suo rifiuto delle trasfusioni.
(Con le trasfusioni sarebbe dovuto perire normalmente).
Dopo alcuni giorni, ritornò a casa. I giornalisti lo intervistarono e furono stupiti di sentirgli dire:
- le trasfusioni sanguigne non Sono così necessarie come si afferma. Penso di averlo provato.
Se gli ospedali potessero ricevere altri Testimoni di Geova, ciò sarebbe per il pubblico una buona educazione di cui c’è molto bisogno.
UN SECONDO CASO DRAMMATICO
Questo caso aiuterà a illustrare l’errore di quelli che credono che le trasfusioni sanguigne siano necessarie per salvare la vita.
E’ la storia di un paziente che ho avuto da curare.
Era un giovane uomo sano che beveva molto alcol, che fumava e mangiava tutto ciò che non bisognava mangiare. Sviluppò un’ulcera gastrica, senza modificare tuttavia il suo comportamento malsano. Non aveva nessuna fiducia nei medicinali né nella chirurgia non più che nei medici e nelle loro borse di cose, ed ecco perché non li aveva consultati.
Poi un giorno e senza avvertimenti ebbe un’emorragia dalla sua ulcera. Perse molto sangue e si dissanguò. Sanguinò fino alla sincope e si ebbe paura che non potesse sopravvivere.
I medici che furono chiamati in emergenza volevano dargli una trasfusione sanguigna. Suo padre che sapeva la diffidenza di suo figlio verso la medicina e i suoi metodi, disse:
- " Aspetteremo che mio figlio si svegli dal suo coma e che decida da sé ".
Il giovane uomo uscì dal suo coma dopo alcune ore e fu messo al corrente della situazione così come della decisione dei medici di dargli una trasfusione sanguigna.
Rifiutò la trasfusione e si lanciò in un lungo digiuno, ciò che permise alla sua ulcera di cicatrizzarsi e di ridargli una buona salute.
GLI ALIMENTI NUTRIENTI
Questo giovane uomo aveva rifiutato non solo la trasfusione, ma aveva rifiutato anche " gli alimenti nutrienti" che si pensavano necessari nei casi simili. E’ ciò che gli aveva salvato la vita. Perché se avesse consumato molti alimenti, come i medici gli avevano consigliato, ciò avrebbe impedito la cicatrizzazione, l’emorragia avrebbe persistito e con ogni probabilità ne sarebbe morto. Il riposo aveva permesso alle strutture dello stomaco di ripararsi e di cicatrizzarsi.
Aveva bisogno di consumare degli alimenti per costruire il sangue? Non aveva bisogno di alimenti per sostenerlo mentre rigenerava il suo sangue? Non aveva bisogno di alimenti per avere dei materiali di riparazione affinché la sua ulcera potesse cicatrizzarsi? Certamente.
Tuttavia, aveva delle quantità sufficienti di alimenti immagazzinati nei suoi stessi tessuti dai quali poteva tirare, e con meno consumo che se avesse tratto i materiali necessari dagli alimenti.
Difatti, la carne umana, (vale a dire i materiali immagazzinati) quando è assorbita, costituisce il materiale più disponibile per costruire il sangue quando lo si è perso.
La prova si ritrova anche nel caso del paziente anemico che subisce un digiuno e ricostruisce il suo sangue.
IL SANGUE DEGLI ALTRI
Il corpo costruisce il suo stesso sangue e rigetta il sangue degli altri. Difatti, le cellule sanguigne così come il plasma sanguigno degli altri, sono eliminati velocemente dal corpo dopo una trasfusione. Ciò non si fa tuttavia, abbastanza velocemente da evitare i danni provocati dall’iniezione di proteine estranee. Difatti, si subisce una certa distruzione dei globuli rossi del paziente come conseguenza della trasfusione.
Come tutte le procedure mediche, questa è cattiva. - Dal dottor Shelton, tradotto da A. M.
LE TRASFUSIONI SANGUIGNE
Il solo fatto che si trasfonde un sangue umano (nel passato si trasfondeva il sangue degli animali, con le conseguenze più disastrose) non cambia troppo l’immagine anafilattica, salvo in questo caso in cui l’immagine è molto più brutta. Difatti, ogni individuo possiede un sangue che gli è proprio e unico.
I GEMELLI
Il sangue più vicino nella sua composizione è quello dei gemelli e sembra in questo caso che i due organismi siano così identici che si può innestare un pezzo di pelle dall’uno all’altro, ciò che non è possibile tra due individui che non sono dei gemelli identici.
I gruppi sanguigni hanno ridotto le fatalità delle trasfusioni sanguigne in una certa misura, ma non li hanno eliminati, ed essi non hanno eliminato neanche i numerosi altri mali che conseguono da questa pratica. Quali che siano le circostanze, le trasfusioni sanguigne non sono né sensate né ragionevoli.
Si tratta piuttosto di un collocamento in scena grandiosa utilizzata dalla medicina abitudinaria, come un gesto di saggezza destinata a calmare il volgo che lo richiede. Non è la medicina che gli ha insegnato che bisognava fare qualche cosa? Importa poco ciò che si fa purché sia fatto! Per piacere al popolo e per fargli sentire che il medico è efficace, i suoi trattamenti devono essere spettacolari.
La struttura normale del sangue è legata a un numero molto vasto di bisogni definiti dalla produzione e dalla protezione del corpo. La struttura del sangue non è interamente conosciuta e più è studiata e più è trovata complessa.
Quando ci s’intromette nella composizione normale del sangue, si va verso un disturbo serio dell’equilibrio normale. Difatti, dei disturbi catastrofici possono prodursi spesso dopo l’introduzione del sangue di un’altra persona.
LE SOLUZIONI SALINE?
D’altra parte, l’utilizzazione della pretesa "soluzione salina normale " invece di una trasfusione, è ugualmente da condannare. Il sangue non è una salamoia e nessuna soluzione salina può funzionare come il sangue.
SE IL PAZIENTE MUORE DOPO UNA TRASFUSIONE, IL MEDICO DIRA’ CHE SAREBBE MORTO IN OGNI MODO, MA SE IL PAZIENTE SOPRAVVIVE, DIRA’ CHE LA TRASFUSIONE GLI HA SALVATO LA VITA!
Questa logica è erronea e non prova l’efficacia della trasfusione.
UN CASO DRAMMATICO
Abbiamo avuto qui a San Antonio un caso drammatico. Il giovane Fred Newhouse, Testimone di Geova è stato ferito gravemente in un incidente di automobile. E’ stato urtato da un camion, ha subito dei danni interni ed esterni, e uno dei suoi reni fu danneggiato. Perse molto sangue prima di arrivare all’ospedale e continuò a perdere del sangue proveniente dal rene per parecchi giorni in seguito.
I medici dichiararono che occorreva assolutamente una trasfusione di sangue per salvargli la vita. Insisterono e provarono tutti i mezzi di coercizione psicologica abituale con l’aiuto della compagnia di assicurazione. Ma avevano là un nuovo genere di pazienti. Difatti, i Testimoni di Geova rifiutano le trasfusioni perché pensano che violino il comando della Bibbia secondo cui " il sangue è la vita, non lo berrai".
Newhouse persistè nel suo rifiuto delle trasfusioni.
(Con le trasfusioni sarebbe dovuto perire normalmente).
Dopo alcuni giorni, ritornò a casa. I giornalisti lo intervistarono e furono stupiti di sentirgli dire:
- le trasfusioni sanguigne non Sono così necessarie come si afferma. Penso di averlo provato.
Se gli ospedali potessero ricevere altri Testimoni di Geova, ciò sarebbe per il pubblico una buona educazione di cui c’è molto bisogno.
UN SECONDO CASO DRAMMATICO
Questo caso aiuterà a illustrare l’errore di quelli che credono che le trasfusioni sanguigne siano necessarie per salvare la vita.
E’ la storia di un paziente che ho avuto da curare.
Era un giovane uomo sano che beveva molto alcol, che fumava e mangiava tutto ciò che non bisognava mangiare. Sviluppò un’ulcera gastrica, senza modificare tuttavia il suo comportamento malsano. Non aveva nessuna fiducia nei medicinali né nella chirurgia non più che nei medici e nelle loro borse di cose, ed ecco perché non li aveva consultati.
Poi un giorno e senza avvertimenti ebbe un’emorragia dalla sua ulcera. Perse molto sangue e si dissanguò. Sanguinò fino alla sincope e si ebbe paura che non potesse sopravvivere.
I medici che furono chiamati in emergenza volevano dargli una trasfusione sanguigna. Suo padre che sapeva la diffidenza di suo figlio verso la medicina e i suoi metodi, disse:
- " Aspetteremo che mio figlio si svegli dal suo coma e che decida da sé ".
Il giovane uomo uscì dal suo coma dopo alcune ore e fu messo al corrente della situazione così come della decisione dei medici di dargli una trasfusione sanguigna.
Rifiutò la trasfusione e si lanciò in un lungo digiuno, ciò che permise alla sua ulcera di cicatrizzarsi e di ridargli una buona salute.
GLI ALIMENTI NUTRIENTI
Questo giovane uomo aveva rifiutato non solo la trasfusione, ma aveva rifiutato anche " gli alimenti nutrienti" che si pensavano necessari nei casi simili. E’ ciò che gli aveva salvato la vita. Perché se avesse consumato molti alimenti, come i medici gli avevano consigliato, ciò avrebbe impedito la cicatrizzazione, l’emorragia avrebbe persistito e con ogni probabilità ne sarebbe morto. Il riposo aveva permesso alle strutture dello stomaco di ripararsi e di cicatrizzarsi.
Aveva bisogno di consumare degli alimenti per costruire il sangue? Non aveva bisogno di alimenti per sostenerlo mentre rigenerava il suo sangue? Non aveva bisogno di alimenti per avere dei materiali di riparazione affinché la sua ulcera potesse cicatrizzarsi? Certamente.
Tuttavia, aveva delle quantità sufficienti di alimenti immagazzinati nei suoi stessi tessuti dai quali poteva tirare, e con meno consumo che se avesse tratto i materiali necessari dagli alimenti.
Difatti, la carne umana, (vale a dire i materiali immagazzinati) quando è assorbita, costituisce il materiale più disponibile per costruire il sangue quando lo si è perso.
La prova si ritrova anche nel caso del paziente anemico che subisce un digiuno e ricostruisce il suo sangue.
IL SANGUE DEGLI ALTRI
Il corpo costruisce il suo stesso sangue e rigetta il sangue degli altri. Difatti, le cellule sanguigne così come il plasma sanguigno degli altri, sono eliminati velocemente dal corpo dopo una trasfusione. Ciò non si fa tuttavia, abbastanza velocemente da evitare i danni provocati dall’iniezione di proteine estranee. Difatti, si subisce una certa distruzione dei globuli rossi del paziente come conseguenza della trasfusione.
Come tutte le procedure mediche, questa è cattiva. - Dal dottor Shelton, tradotto da A. M.
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